A fine agosto è andata in scena la prima Whisky Week italiana, sul lago di Como. Un evento che ha segnato la consapevolezza di una nuova generazione di appassionati consapevoli. Prossima tappa: Treviso, il 23-24 ottobre!
Degustare whisky in aria, sull’acqua e sulla terra
Abbandonate i luoghi comuni che vedono il whisky come prodotto per lo più invernale, da degustare, magari da sorseggiare davanti al caminetto in silenzio e solitudine. A segnare una rottura con la tradizione, ribaltando quanto finora nell’immaginario collettivo era legato al whisky, ci ha pensato la prima Whisky Week italiana, organizzata dal Whisky Club Italia e andata in scena a fine agosto sul lago di Como. A riprova di ciò, le esperienze irripetibili allestite per l’occasione: degustare whisky in aria, sull’acqua e sulla terra, ad esempio, è un sogno per molti appassionati ma una realtà per i pochi fortunati che sono riusciti a completare il “tris” proposto dal Whisky Club Italia.
Whisky nei cocktail bar
Dopo una settimana ricca di appuntamenti con degustazioni di bottiglie di diversi Paesi – dalla Scozia agli Usa fino al Giappone (incluso un Karuizawa ’81 servito a bordo di un elicottero in volo sopra il lago) – giornata finale si è tenuta a Villa Revel Parravicini, che tra un momento per il fumo lento e un suonatore di cornamusa ha mostrato un dato importante per il nostro Paese: il debutto di una nuova generazione di appassionati, nuove leve di amanti del whisky che dopo la pandemia contribuiranno ad alzare il livello delle bevute nei cocktail bar della penisola.
Naso nel bicchiere ed educare al bere bene
«Anche se non mancavano gli appartenenti alla ‘vecchia guardia’ – conferma Claudio Riva, presidente di Whisky Club Italia – abbiamo visto con piacere una grande partecipazione da parte di persone che si sono appassionate a questo mondo solo negli ultimi 24 mesi, probabilmente anche durante il periodo del lockdown.
Abbiamo notato approcci di grande attenzione, da parte loro: non si sono fatti condizionare dai soliti cliché del passato (brand, età, stile, ecc…) ma hanno messo il naso sul bicchiere e ragionato in autonomia. E ciò, in un momento in cui si fa un gran parlare di consumo consapevole di distillati e superalcolici, è un segnale di educazione al bere bene da non sottovalutare. La Whisky Week è stato il primo evento in Italia in cui si è potuto testimoniare la distinzione tra ciò che è realmente di qualità e ciò che è solo immagine».
Prossima tappa, dal lago alla fabbrica
L’evento di Como mostra un cambio di passo i cui effetti sull’intera filiera si vedranno presto. Forse a Distillo, la prima fiera italiana dedicata al fenomeno delle micro-distillerie, in programma a inizio febbraio a Milano. O magari già nella prossima tappa della Whisky Week, a Treviso il 23-24 ottobre. L’appuntamento si terrà negli ampi spazi della ex fabbrica Ceramiche Pagnossin: durante la terza settimana di ottobre una serie di incontri coinvolgerà i principali centri trevigiani dell’accoglienza come bar, ristoranti e hotel. Il ricco evento finale – dal titolo “Whisky in Fabbrica” – si terrà sabato 23 e domenica 24 ottobre presso la piazza delle eccellenze Opendream.