È un periodo magico per l’enogastronomia della Slovenia. È infatti di questi giorni la pubblicazione della prima edizione della Guida Michelin Slovenia (consultabile online) che ha premiato con 2 Stelle la chef Ana Roš del ristorante Hiša Franko, per la sua moderna interpretazione della cucina tradizionale e la straordinaria esperienza gastronomica che si vive mangiando da lei.
Stelle di Slovenia
Altri 5 ristoranti hanno ricevuto la loro prima stella. Lo chef Tomaž Kavčič (del Pri Lojzetu) che, al momento della premiazione che si è tenuta a Ljubljana, ha ringraziato tutta la sua squadra e la sua famiglia per il duro lavoro degli ultimi 20 anni, così come lo chef Uroš Fakuč (ristorante Dam) che ha rivelato che ricevere una stella Michelin era il suo sogno d’infanzia.
Gregor Vračko (chef dell’Hiša Denk) era quasi senza parole, dicendo solo che la prima stella appartiene a tutto lo staff. Jorg Zupan (ristorante Atelje) ha sottolineato, invece, l’importanza di utilizzare solo ingredienti locali e il legame che questi hanno con i piccoli agricoltori, nonché lo chef Uroš Štefelin (Vila Podvin) che ha ribadito come sia di vitale importanza per l’ambiente locale l’uso di prodotto a “chilometro 0”.
La Rossa ha anche riconosciuto il premio onorario Michelin Bib Gourmand a 9 ristoranti, a 37 invece è stata data la Targa Michelin mentre sono 6 gli chef a cui è stato assegnato lo speciale Michelin Sustainability Award.
Esperienze di gusto
Se il 2020 sarà ricordato per la Guida Michelin, il 2021 vedrà la nomina della Slovenia a Regione Europea per la Gastronomia. Per conoscere e pianificare una visita a tema enogastronomico in Slovenia è stato creato il portale www.tasteslovenia.si. Fra le diverse esperienze, alcune sono veramente uniche e valgono, da sole, un viaggio in Slovenia.
Žalec, la fontana della birra
La valle inferiore della Savinja è la patria del luppolo sloveno e Žalec è la sua capitale. La tradizione della coltivazione di quello che, per la sua importanza, è qui chiamato “Oro Verde” risale ai tempi dell’imperatrice Maria Teresa.
Per conoscere questa zona, il modo migliore è partecipare alla tradizionale marcia del luppolo che si svolge ogni anno l’ultimo sabato di agosto. I partecipanti si ritrovano davanti all’Ecomuseo della coltivazione del luppolo e della produzione della birra. La marcia è lunga circa 14 km e durante il percorso si possono ammirare molte attrattive della zona, iniziando proprio dal Palazzo Novo Celje, zona in cui fu impiantata la prima coltivazione di luppolo del Paese. Percorrendo poi la parte che attraversa le coltivazioni di luppolo si arriva fino allo Stagno di Vrbje e costeggiando il fiume Savinja fino a Šempeter con la sua Necropoli romana. L’itinerario riporta all’Ecomuseo, dove è previsto l’arrivo.
Dopo la camminata è possibile rinfrescarsi alla Fontana della birra. Invece dell’acqua dalla fontana esce la birra che è prodotta da piccoli mastri birrai sloveni. Dai sei rubinetti escono sei differenti tipi di birra. Per assaggiarle bisogno munirsi di un boccale dotato di un chip e acquistabile in diversi punti della città.
Idrija, pizzi golosi
Idrija, la città nel centro della Slovenia dove si trova la seconda miniera di mercurio più grande del mondo, parte del patrimonio UNESCO, è anche la capitale del merletto. La scuola del merletto di Idrija, con oltre 140 anni di tradizione, è la più antica scuola del merletto al mondo che opera ininterrottamente dalla sua fondazione.
Il valore universale del lavoro a tombolo di Idrija è stato riconosciuto con l’iscrizione “Il lavoro a tombolo in Slovenia” nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Ogni anno in città si svolge, in giugno, il Festival del merletto al tombolo. A parte le conoscenze tradizionali, oggi vengono sviluppati nuovi approcci e prodotti innovativi, che collocano il merletto nelle tendenze moderne della moda, delle arti e del cibo. La merlettaia Katja Richter, infatti, ha sviluppato Sugar Lace. Si tratta di un progetto di design tessile-culinario che ha come protagonista un pizzo commestibile realizzato in pasta di zucchero. Per assaggiare le creazioni di Katja bisogna prenotarsi mandando una mail a sladkornacipka@gmail.com.
Krvavec, a cena fra le nuvole
Nel cuore delle Alpi, a pochi chilometri dalla capitale Ljubljana, Krvavec Resort, Jezeršek Catering e Gostilna Krištof organizzano una cena gourmet all’interno delle navicelle della cabinovia che parte da Krvavec. Un massimo di 4 persone per navicella, possono gustare un pasto di 3 portate che vengono servite durante le due corse in salita e in discesa. L’ultimo giro prevede una sosta al vicino rifugio alpino dove si può assaporare una dolce sorpresa.
Rateče, una cena, 3 Paesi
Da oltre 40 anni, ogni seconda domenica di settembre, si riuniscono, alla triplice frontiera sopra Rateče, escursionisti provenienti dall’Austria, dall’Italia e dalla Slovenia. Oggi, su iniziativa dell’albergatore di Kranjska Gora, HIT Alpinea, si ritrovano anche nell’ambito gastronomico durante la “Cena dei Tre Paesi”. La cena, che si svolge nel raggio di sessanta chilometri, parte con il saluto con l’aperitivo a Kranjska Gora, seguito dall’antipasto caldo a Tarvisio. Il secondo piatto è servito a Arnoldstein e il dolce finale nuovamente a Kranjska Gora. Durante il viaggio, si possono assaporare i gusti caratteristici dell’Alta valle del fiume Sava, della Carinzia austriaca, del Friuli-Venezia Giulia e della Carnia. Si assaggeranno il radicchio trevisano, il pane della Carinzia con lievito naturale, gli insaccati della Valle Gailtal, la tradizionale ricotta friulana e gli gnocchi della Val Canale. E come dessert ecco la Potica, il dolce tradizionale sloveno.