E’ iniziata la rassegna a Gussago “Lo spiedo scoppiettando” e c’è tempo fino al 9 dicembre per conoscere il piatto bresciano per antonomasia. Anche se gli hanno tolto l’ingrediente fondamentale, i piccoli uccelli che conferiscono un gusto del tutto speciale alle carni, lo spiedo rimane il piatto a cui i bresciani sono devotamente legati.
Gussago, capitale italiana dello spiedo
Per assaggiarlo bisogna fermarsi in uno dei centri più noti della Franciacorta, Gussago. In 11 ristoranti e osterie del Comune alle porte di Brescia è possibile prenotare tutti i giovedì sera il piatto che ha allietato per centinaia d’anni le famiglie di questa parte di Lombardia. Lo spiedo è stato generato infatti in tempi lontani, figlio della cultura della caccia, elemento necessario spesso per la stessa sopravvivenza.
Ricco di storia culinaria
Si eleva ad arte culinaria a metà Novecento, quando diventa rito di convivialità delle comunità collinari e valligiane bresciane. La versione originale di Gussago, ufficializzata dal disciplinare di produzione della Denominazione Comunale (che garantisce qualità, provenienza della materia prima e metodo di produzione), prevede coppa, lonza e costine di maiale e uccelletti, oltre a salvia ad insaporire il tutto. Una recente normativa ha imposto il divieto di vendere, acquistare e commercializzare uccelli a discapito di questo piatto tradizionale. Che è sostanzialmente storia culinaria.
Una rassegna a prezzo calmierato
In collaborazione con l’Associazione Ristoranti di Gussago, la rassegna propone un menu a prezzo calmierato (27,00 euro) con i compagni di viaggio storici dello spiedo bresciano: la minestrina sporca, lo spiedo e la polenta da gustare ovviamente con il corposo rosso, che è l’autentico e tradizionale vino della zona. Inclusa nel menu anche una degustazione di Grappa a Denominazione Comunale di Gussago, altro elemento gastronomico di cui il paese franciacortino è ben noto.
Gussago, meta perfetta per un fine settimana
Anche il sindaco Giovanni Coccoli è convinto che “la scoperta di un territorio parte anche dalle sue tradizioni culinarie”. E Gussago è una meta perfetta per bresciani e lombardi in generale per trascorrere un fine settimana: oltre alle distillerie e alle cantine si possono visitare ad esempio la Santissima (ex convento domenicano in fase di ristrutturazione, che si raggiunge con un facile percorso pedonale), il Santuario della Stella e soprattutto la Pieve di Santa Maria Vecchia, che custodisce un ambone e tre lastre longobarde dette di Maviorano di straordinaria fattura.
Info e ristoranti di Gussago
Per maggiori informazioni si può chiamare direttamente l’ufficio Cultura e Turismo del Comune di Gussago (telefono 0302522919 digitando gli interni 202 oppure 220).