Uova, uova, uova, un mantra che fa da filo conduttore alla Pasqua in tutto il mondo. Tra riti religiosi e tradizioni popolari si festeggia la Pasqua simbolo di resurrezione e di “nuova stagione”. Noi di Vdgmagazine vi proponiamo una selezione di feste, eventi e tradizioni dal mondo.
Repubblica Ceca
Uova decorate e appese con nastri sui rami, nascoste nei giardini per cacce al tesoro, cucinate in tante ricette, recate in dono, vendute in tutte le fogge ai tipici mercatini. Sono loro le protagoniste della Pasqua in Repubblica Ceca che ogni anno si ripropone, nelle città come nei villaggi, come una festa gioiosa tra sacro e profano, che celebra contemporaneamente la resurrezione di Cristo e il risveglio della natura. Per la “Velikonoce” si organizzano mercatini d’artigianato a tema, musica per le strade ed eventi gastronomici, feste rurali. Da non perdere quelli di Praga in Piazza della città Vecchia fino al 7 aprile.
Un oggetto simbolo della Pasqua ceca sono le tipiche fruste intrecciate con ramoscelli di salice e nastri variopinti, chiamate pomlazka. La tradizione vuole che a Pasquetta i ragazzi e gli uomini adulti vadano di casa in casa a chiedere un’offerta e colpiscano scherzosamente con la frusta ragazze e donne che, per indurli a smettere, li omaggiano con uova colorate. Qualcuna però non cede al “ricatto” e reagisce versando loro acqua fredda sulla testa. I colpi di frusta non vogliono essere un atto di violenza, ma, al contrario, regalare alle donne bellezza e giovinezza per tutto l’anno. Un’altra usanza diffusa è quella dei sonagli di legno: dal giovedì al sabato Santo i ragazzi girano per le strade facendoli suonare per richiamare la gente in chiesa.
Quanto alla gastronomia, al periodo appartengono questi dolci: il beranek (un agnello dolce ricoperto di zucchero o di glassa al cioccolato), la jidase (treccia dolce che simboleggia la corda con cui si impiccò Giuda), il mazanec (piccola pagnotta di pasta lievitata), il pernik (pan di zenzero) e il bozi milosti (che si traduce letteralmente “Grazia di Dio” ed è un dolce fritto e zuccherato). Per quanto riguarda il salato, è periodo di: minestrone di verdura primaverile, carni ripiene di tenere ortiche, terrine di erbe spontanee, fresche insalate, uova sode, frittate aromatiche. www.visitczechia.com
Carinzia (Austria)
Nel periodo pasquale si è soliti mangiare pietanze “verdi”, come gli spinaci con uova fritte e pesce, fino a che non è concessa la carne dopo il Venerdì Santo. Gli spinaci si mangiano in svariati modi: ridotti in purea con un po’ di panna o saltati in padella. Il Giovedì Santo vengono solitamente serviti con patate arrosto e un uovo fritto e conditi con un po’ di noce moscata. In alcune zone al posto degli spinaci si usano i germogli dell’ortica. In molte regioni, le verdure verdi come i germogli, la lattuga e le ortiche sono presenti nel menu poiché, secondo l’antica credenza precristiana, la forza della primavera viene assorbita e dispiega i suoi effetti curativi per tutto l’anno attraverso le verdure.
Il Venerdì Santo è il giorno del pesce: trote affumicate, trote salmonate al vapore, salmerino carinziano, salmerini fritti, carpe e storioni. La carne affumicata è consentita solo dal Sabato Santo, mentre il cibo per il pranzo della domenica di Pasqua prima di essere consumato deve essere consacrato durante la benedizione alla Santa Messa, all’interno di un cestino coperto da una tovaglia ricamata.
Immancabile nelle portate pasquali, il Prosciutto che deve essere grasso e stagionato al punto giusto. La carne della coscia del maiale viene affumicata a freddo su legno di faggio, poi stagionata fino a cinque settimane e infine cotta. Viene servito freddo e tagliato a fette non molto sottili, con una buona quantità di grasso sul bordo. Il Reindling è il tradizionale dolce carinziano con un ripieno di zucchero, cannella e uva sultanina. Le sua fette sono accompagnate da prosciutto, guarnite con un pizzico di rafano e spalmate con burro aromatizzato ai semi di papavero. I semi di papavero utilizzati per il burro carinziano vengono macinati e raffinati con uva sultanina, cannella, rum, vaniglia e miele e poi spalmati su uno strato di burro steso sottile. Lo strato di burro viene poi arrotolato e raffreddato in frigorifero. Prima di servirlo, si tagliano delle fette dal rotolo in modo che il burro di semi di papavero riveli all’interno il suo disegno a spirale. Sulla tavola anche le uova al rafano, ovvero uova sode che vengono mescolate con rafano, panna acida e una mela finemente grattugiata per ottenere una crema. La lingua di manzo era un tempo diffusa nella cucina contadina: bollita, tagliata a fettine sottilissime, non può mancare in ogni autentico pranzo pasquale carinziano.
Anche le uova sode colorate e sbucciate sono servite per le feste pasquali come la “Potitze” o Potica che si prepara con una pasta lievitata stesa sottile, che viene spalmata con un ripieno umido di semi di papavero o di noci e arrotolata. Dolci alternativi: pinze di Pasqua, corona di Pasqua e agnello di Pasqua o le Osterpinze, un dolce sferico a base di pasta lievitata, che si ottiene tagliando l’impasto con le forbici prima della cottura.
Se siete in cerca di mercatini pasquali non potete perdere quello di Villach dal 21 al 30 marzo in centro città. www.carinzia.at
Istria
Poreč (Parenzo) è una tappa obbligata per coloro che vogliono conoscere le tradizioni locali legate alla Pasqua: nella piazza principale della cittadina, dal 29 marzo al 1 aprile, i visitatori saranno avvolti dalle fragranze e dai sapori della Pasqua istriana alla “Fiera dei prodotti tradizionali istriani”. A Novigrad (Cittanova), sarà invece la musica il cuore pulsante della celebrazione: la mattina di Pasqua, i viottoli del centro storico, le rive cittadine, il Mandracchio e le terrazze con vista sull’Adriatico si trasformeranno in un palcoscenico vivace, con esibizioni dal vivo di artisti locali. Pasqua di festa anche a Vrsar (Orsera), che ospiterà una serie di attività, tra cui la decorazione delle uova di Pasqua, giochi per bambini, una fiera di prodotti tradizionali e musica dal vivo, accompagnate da degustazioni di pane pasquale per tutti i partecipanti; mentre al vicino porto di Fažana (Fasana), i visitatori potranno godersi la colazione di Pasqua nel porticciolo: su grandi tavoloni verrà servita la pinca (pinza), il tipico pane dolce farcito con uvetta, con un’incisione a forma di croce in mezzo e decorata con foglie d’ulivo. I produttori di vino dell’Istria meridionale si riuniranno invece ai Giardini di Pula (Pola) per celebrare il vino e i piatti della tradizione: dal 29 marzo al 1 aprile, si potranno assaggiare i migliori vini della regione, tra cui malvasia, terrano, moscato, merlot, cabernet sauvignon e cuvée. A Gračišće (Gallignana), il giorno di Pasquetta, si terrà la tradizionale Rassegna dei Vini dell’Istria nelle numerose cantine del centro storico; mentre a Vodnjan (Dignano), il Lunedì di Pasqua andrà in scena la Špaleta Run, corsa unica che unisce la gastronomia e il movimento; infine a Marčana (Marzana), in programma una camminata guidata di 7 km con degustazione di vini locali, formaggi, miele e visite delle attrazioni naturali e storiche della zona. Per quanto riguarda la costa orientale, da ricordare la Colazione di Pasqua al porto di Rabac (Porto Albona) e il programma di attività per bambini nel parco delle sculture Dubrova.
Alle Isole Brioni (Brijuni) giro pasquale in bicicletta con caccia alle uova al laboratorio creativo di Pasqua per bambini e genitori, le specialità pasquali istriane potranno essere assaggiate durante la degustazione di vini e lo show cooking. www.istra.hr/it
Innsbruck
Siamo arrivati alla quindicesima edizione del Mercatino di Pasqua allestito sotto al Tettuccio d’Oro, un evento che segna l’arrivo della primavera offrendo l’occasione per andare in cerca di souvenir artigianali. Dal 22 marzo al 2 aprile compreso, una trentina di bancarelle nel centro storico torneranno a proporre giocattoli in legno e decorazioni pasquali, le specialità culinarie e i dolci, come la “torta al camino” la “Baumstriezel”. Il programma di intrattenimento presenterà agli ospiti gli usi e i costumi locali tipici del periodo: l’esibizione con le fruste degli “Aperschnalze” e il suono delle campanelle dei “Grasausläuter” ricordano i tempi antichi, e la domenica di Pasqua si terrà la “caccia alle uova”.
Fino ad aprile, nella cantina barocca della Hofburg, il palazzo imperiale di Innsbruck in mostra oltre 1.000 pezzi riguardanti il fantastico coniglio pasquale (il “Meister Lampe” della tradizione favolistica tedesca); anche il Museo dell’Arte Popolare fornisce spunti sulle usanze pasquali (aperta fino al 22 aprile).
Nei piccoli paesi della regione di Innsbruck si possono scoprire le tipiche usanze pasquali, come i presepi quaresimali che addobbano ogni anno, chiese e cappelle: opere d’arte e dell’artigianato popolare tirolese, rappresentano scene pasquali tratte dalla Bibbia. I presepi quaresimali possono essere ammirati in numerosi centri della regione, come Götzens, Axams, Zirl o Telfs. In molte località cedono il posto ai sepolcri pasquali: uno scenario spesso arricchito da sfere di vetro illuminate e riempite d’acqua che creano un’atmosfera quasi mistica. L’usanza è particolarmente viva ad Axams, Igls, Patsch, Natters, Mutters, Götzens, Birgitz, Kematen e Oberperfuss.
Uno dei giorni più colorati è la domenica delle Palme, che però non crescono sulle Alpi: così, per la realizzazione dei cosiddetti “Palmbuschen” (cespugli di palma) o dei più imponenti pali di palma chiamati “Palmlatten”, alti anche svariati metri, si ricorre ai pelosi gattini dei salici e a piante alpine come l’erica, il brugo o il ginepro. Decorati con nastri colorati e con l’immancabile Brezel, questi manufatti vengono portati in chiesa da bambini e ragazzi. Spesso viene organizzata una festosa processione che consente di ammirare al meglio questi piccoli e grandi capolavori ornamentali (a Mutters, Natters e Obsteig, sull’altopiano di Mieming).
Oltre alla uova il brunch pasquale è caratterizzato da svariate specialità a base di pane, oltre ai tradizionali Brezel, coniglietti e galline di pane: panini lievitati di forma particolare che vengono cucinati e regalati solo in queste occasioni. Tra “Osterpinze” e “Mäusen” al forno, una ricetta antica tipica del periodo è il “Forchaz” o “Fochatz”, il cui sapore è contraddistinto da una nota d’anice. www.innsbruck.info