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Un viaggio nel Polesine, a tavola e non solo

Già il nome, Polesine, dà idea di che luogo stiamo andando a conoscere, perché in lingua veneta con derivazione dal latino medievale, il nome significa “terra paludosa“. E queste terre erano così paludose. Ma di quelle antiche paludi non rimane nulla, qui tutto è ordinato, organizzato, l’agricoltura è la fonte di questo paesaggio bucolico che è tutto da andare a conoscere.

La Rotonda – foto by rovigoinfocitta.it

Terra di pianura

E’ una terra di pianura, quella padana, figlia di detriti fluviali, quelli depositati tra i corsi inferiori dell’Adige e del Po. Qui la gente ha imparato a faticare sui campi e conosce il duro lavoro. Gente di poche parole e tanti fatti che ama la cucina “povera” e gustosa. Una cucina fatta di ciò che la terra “dona” o di ciò che cresce in abbondanza: riso, ortaggi, frutta, senza dimenticare il pesce del Delta del Po. Per questo non potete non assaggiare le aringhe marinate con cipolle, i carciofi alla veneta, la frittata di radicchio, il gratin polesano (con patate fontina e pancetta), la pasta e fasoi.

Il vino

Per i vini a differenza di altre province venete, Rovigo e la sua provincia non è molto famosa. Ma qui qualche anno fa è stato recuperato, grazie a un progetto di Veneto Agricoltura in collaborazione con il Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano, un vitigno antico, la cui coltivazione risale alla seconda metà del XVI secolo, ed oggi è commercializzato come Turchetta Igt Veneto. La Turchetta è un’uva storica, perché in queste zone a differenza di quanto si pensa, la viticoltura ha origini antiche e risale al periodo successivo alle bonifiche di epoca veneziana. Le varietà coltivate erano per lo più autoctone con rese modeste, viste le condizioni difficili di clima, e negli anni i vitigni scomparvero. Ma questo vitigno si adatta bene ai terreni argillosi di pianura che però devono essere ben drenati. Così alcuni produttori rodigini hanno recuperato e valorizzato alcune delle vecchie specie che in molti avevano ancora in giardino.

Teatro sociale Rovigo – foto by rovigoinfocitta.it

I prodotti DOP e IGP del Polesine

Qui nascono prodotti con marchio DOP ed IGP come l’insalata di Lusia, le cozze di Scardovari, il riso del Delta del Po e l’aglio bianco polesano. Se volete acquistare questi prodotti ogni week end in via Vittorio Veneto a Rovigo si tiene il mercato settimanale della Coldiretti “Campagna amica”.

In bicicletta

Per chi ama conoscere il territorio in maniera slow a piedi e in bicicletta, qui ci sono davvero numerosi itinerari da percorrere. Adatti a tutti e per la gioia dei bambini visto il terreno pianeggiante e la possibilità di pedalare nella natura a contatto diretto con la flora a la fauna locali che vive qui in abbondanza. Di percorsi nel Delta del Po ce ne sono di meravigliosi, tra Goro e Gorino, nella Sacca di Scardovari, e così via …

Palazzo Rovella – foto by rovigoinfocitta.it

Rovigo da vedere

In città si può andare a vedere la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso detta La Rotonda per la sua base ottogonale, o il Teatro sociale, o le Torri del Castello medievale, o i suoi edifici storici come Palazzo Roncale o Palazzo Rovella che ospita la Pinacoteca con opere di Tiziano Vecellio, Jacopo Tintoretto, Giambattista Tiepolo e Giovanni Bellini. Si può poi pedalare fuori del centro verso Adria tra l’Adige e i Canal Bianco.

Visti dall’alto, i campi di tennis del Tc Gaiba

I prossimi appuntamenti nel Polesine

Se siete nel Polesine, in provincia di Rovigo, a fine maggio, il 21 Gaiba sarà tappa del Giro d’Italia che in quella giornata percorre un percorso ad anello da e per Ravenna. E poi a giugno il piccolo comune polesano, dal 6 al 13 ospita la prima edizione degli Internazionali d’Italia su erba naturale organizzati dall’Asd Giaba. Sarà un torneo di tennis maschile con montepremi di 15.000 dollari con tre tabelloni: quello di qualificazione per il singolare da 32 giocatori, il main draw del singolare maschile da 32 giocatori e il tabellone del doppio con 16 coppie. Gaiba ospita inoltre il Musef, il Museo della Scienza e della fantascienza. Nei dintorni si possono andare a vedere anche gli scavi archeologici di Chiunsano, dove sono stati ritrovati i resti e il corredo funebre di una donna ostrogota nota come “La Dama di Chiunsano” e che attualmente sono ospitati al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.

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