Alla scoperta di Monteverde, il borgo più accessibile d’Europa che ha un legame speciale con il Principato di Monaco.
L’ Italia non finisce mai di stupire. Chi potrebbe mai immaginare, infatti, che in Irpinia ci sia stato un feudo del principato di Monaco? Tutto cominciò nel 1595, quando il principe Federico II della famiglia dei Landi, originaria di Piacenza, intuì quanto il matrimonio tra la sorella Maria ed Ercole Grimaldi, Signore di Monaco, avrebbe portato vantaggi ai due casati. Esattamente da quel momento, tutti i discendenti dei Grimaldi acquisirono il titolo di principi e la Signoria di Monaco divenne un Principato. Tra i territori detenuti rientrava anche Monteverde, in provincia di Avellino, che è stato a tutti gli effetti proprietà dei monarchi fino al 1641.
Il borgo, tra i più belli d’Italia, con storia e fascino di inestimabile valore, sorprende per un primato che gli fa onore: aver ottenuto nel 2019 il prestigioso premio Access City Award in quanto Comune più accessibile d’Europa. Qui è possibile ammirare gli splendori storici e paesaggistici della città grazie ad alcune interessanti proposte: un percorso per vivere a contatto diretto con la natura, un itinerario religioso, anche per non vedenti, che collega il paese con la chiesetta di Maria Santissima Incoronata, e un cammino storico-culturale dal borgo antico fino al castello, dentro il quale è possibile visitare il Migra, il Museo interattivo del grano che racconta la figura della donna nella civiltà contadina.
Tutti i percorsi sono progettati anche per le persone con difficoltà motorie, uditive e visive. Con l’idea di costruire un paese per tutti, infatti, Monteverde ha prestato particolare attenzione alla possibilità di valorizzare il turismo accessibile. Sono stati realizzati cinque chilometri di percorsi tattilo-plantari, mappati informaticamente, grazie ai quali possono muoversi in autonomia non udenti e non vedenti, questi ultimi anche con l’utilizzo di un bastone tecnologico che funge da audioguida.
Il principe Alberto di Monaco, durante una visita, ha molto apprezzato le potenzialità turistiche del borgo, ex feudo della famiglia Grimaldi. E ha invitato una rappresentanza del Comune a raggiungere la Place du Palais di Montecarlo, il 15 e il 16 giugno 2024, per raccontare la storia che lega la cittadina al principato, promuovendo, al contempo, il patrimonio storico-culturale e i prodotti tipici della zona come i maccarunari accu r frecul (la pasta con ragù e briciole), la birra artigianale Serrocroce di filiera agricola e il rinomato vino Colli Cerentino.
A questi si aggiungono piatti dalle influenze agropastorali a base di pasta fatta in casa, ravioli, cavatelli e orecchiette, senza dimenticare gli speciali insaccati: soppressata, salsiccia e capocollo. Ma Monteverde viene anche soprannominato il nido della cicogna nera perché questo uccello rarissimo – solo 15 coppie presenti in Italia – costruisce la sua casa qui. Da 16 anni, per sei mesi all’anno, depone le uova e cresce i piccoli in questo luogo ameno e incontaminato, tra acqua pulita e aria salubre, prima di ripartire per l’Africa subsahariana.
Il borgo è considerato pure il luogo degli innamorati: in un posticino nascosto, sotto la torre del castello, si trova un nascondiglio dove le coppiette, per sfuggire allo sguardo attento dei genitori, si rifugiavano per scambiarsi piccole tenerezze, pronti a scappare per una seconda via di fuga, qualora fossero stati scoperti. Tra le tante eccellenze del territorio ce n’è una in grado di richiamare molti esperti o curiosi della musica: l’azienda artigianale di Michele Continiello che costruisce e restaura, da diverse generazioni, organi a canne. Un ulteriore punto in più per questo luogo principesco che merita davvero di essere visitato.
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Foto in evidenza Il borgo di Monteverde (Avellino) ©Salvatore Cassese