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Sandwhich, “traidue” o tramezzino?

 Comunque lo si chiami, l’arcinoto panino da mangiare al volo non cambia la sua natura. A evolversi nei secoli è stato invece il suo nome: dall’Inghilterra del XVIII secolo che lo ha visto nascere, all’Italia della prima metà del ’900, quando a ribattezzarlo nel modo più geniale fu (neanche a dirlo!) Gabriele D’Annunzio     All’inizio si chiamava sandwich. Come John Montagu, IV Barone di Sandwich, per quindici anni primo Lord dell’Ammiragliato britannico, militare e diplomatico inglese che condusse una vita divisa fra affari di stato e scandali. Personaggio controverso, amato e contestato. L’esploratore Thomas Cook battezzò diversi arcipelaghi con il suo nome grazie all’appoggio che ricevette da lui. Una personalità spiccata che amava passare le giornate seduto; la tradizione popolare giura al tavolo da gioco, i biografi ufficiali parlano di scrivanie e lavoro. L’unico punto su cui sembrano concordare entrambe le fazioni è che John Montagu non amasse interrompersi, qualunque cosa stesse facendo. Tant’è che fu costretto a trovare una soluzione per provvedere al proprio nutrimento: due fette di pane con all’interno carne fredda. Del roast beef, ci piace pensare. L’uovo di colombo, qualcuno direbbe, ma è certo che la sua idea prese piede e lo rese più famoso delle Isole che il riconoscente Cook gli aveva dedicato, più famoso del flop militare di cui venne ritenuto responsabile durante la guerra di indipendenza americana. E per tutto il mondo, dal 1700 in poi quel panino prese il nome di Sandwich. Con un’unica eccezione. In Italia, nel XX secolo. Con l’avvento di Mussolini al potere, tutte le parole straniere furono messe al bando. L’Italia autarchica doveva bastare a se stessa e nemmeno il minimo prestito linguistico fu concesso. Centinaia di parole furono abrogate, fu così che il carrè divenne lombata, il croissant cornetto, il dessert fin di pasto. In questo clima al sandwich toccò una strana sorte, il futurista Filippo Tommaso Marinetti lo chiamò “traidue”, ma il vero colpo di fioretto arrivò da Gabriele d’Annunzio che, dopo aver già trasformato il Ketchup in salsa ruba, invento il definitivo “tramezzino”.

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