Il mare la fa da padrone, ma non c’è solo lui a connotare il territorio. Oltre alla natura infatti è la storia a far capolino ovunque: tra le pietre delle “sentinelle del mare”, nei sentieri campestri, nella roccia calcarea. Sullo sfondo, le radici di una vita agreste fatta di campagna, ulivi, architetture grandiose e terra magnetica che ha mantenuto intatto lo sguardo libero di chi ha come orizzonte il Mediterraneo intero Spiagge lunari e acque cristallineUna penisola che è sintesi di religioni, nazionalità, dialetti e culture diverse, armonizzate da un mare che fonde Adriatico e Ionio in un abbraccio lungo 147 kmq. Tutt’intorno un paesaggio fatto di roccia e sabbia. È la bellezza sfaccettata del Salento che si allunga dalla punta più a oriente d’Italia, Capo d’Otranto, fino al suo limite occidentale, la provincia di Taranto, passando per il punto più estremo della Penisola, Santa Maria di Leuca, in un susseguirsi di mete imperdibili per gli amanti del bello, dell’antico e del selvaggio. Qui si fa eco-culturaCome le torri costiere. Sono loro a presidiare la costa in maniera puntuale ricordando il ruolo di terra di conquista che il Salento ha avuto nei secoli. Molte sono fatiscenti e segnate irrimediabilmente dal tempo; altre invece sono diventate “sentinelle silenziose” inglobate in progetti di recupero ambientale. Meritano una visita, Torre del Serpe, Torre dell’Orte, Torre di Sant’Emiliano, Torre Minervino e Torre del Cavaliere, ma soprattutto Torre Specchia Grande (opera di Carlo V), oggi trasformata in centro eco-culturale. È sede del Parco Naturale regionale costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco Tricase, il più grande della provincia di Lecce (57 km, 3227 ettari di estensione) dove flora e fauna si contendono primati regionali: la litoranea della costa orientale ospita colonie di chirotteri (pipistrelli) che fanno eco al passaggio migratorio di rapaci quali il gheppio, le pojane e il falco pellegrino; fra le rarità botaniche, il fiordaliso e l’alisso di Leuca, l’efedra (unica stazione italiana), la rarissima Veccia di Giacomini, oltre alla quercia Vallonea, anche nota come quercia “dei 100 cavalieri” dall’età stimata di 900 anni. Fra le attività proposte dal parco: escursioni in canoa e in barca a vela, immersioni e arkeotrekking; e ancora, laboratori del gusto, birdwatching e cicloturismo, baby-trekking con animazione, percorsi per disabili e passeggiate naturalistiche attraverso una fitta rete di sentieri. Uno tra tutti: le Vie del sale, l’antico percorso solcato dai contrabbandieri di sale che fino agli anni ’60 collegava il mare all’entroterra. Ma la storia di queste rocce va ben oltre il secolo scorso, conquistando interi millenni. Le testimonianze, nei resti paleolitici e neolitici, nelle iscrizioni e nei graffiti, così come negli strumenti di selce e calcare rinvenuti in alcune caverne del Capo di Leuca, parlano di una presenza umana già a partire da 80 mila anni fa . Storie di pietra e di acquaIl percorso prosegue sopra e sotto il mare, dove troviamo, grandiose e bellissime, le grotte, con il loro importante bagaglio di fascino, storia e cultura. Per un assaggio, visitate la Grotta delle Veneri di Parabita, luogo di ritrovamento di due statuine in osso simbolo di un culto della fertilità risalente a circa 25-18mila anni fa. Degni di nota anche i cicli pittorici e le incisioni della Grotta Romanelli, a Castro, e della Grotta dei Cervi, a Porto Badisco. Ma la regina fra tutte è la pliocenica Zunzulusa (da zinzuli) il cui nome fa riferimento alle formazioni carsiche – le stalattiti – che pendono dal soffitto come fossero stracci al vento. Per bellezza e importanza le fa eco la Grotta del Ciolo (gazza o corvo) sulla Costa di Leuca, posta a ridosso dell’omonimo ponte alto 30 metri e da sempre trampolino per tuffi mozzafiato (ufficialmente proibiti). Le pareti della roccia, poste a strapiombo, si offrono a esercizi di arrampicata, mentre i fondali sono da richiamo per gli amanti della subacquea. Ville e giardini in festaL’intensa storia del Salento riflette anche l’architettura e un riverbero di epoche e stili derivanti dalle molteplici influenze culturali e flussi migratori subite dalla penisola. Tante le masserie, ma anche le ville, i casini e le casine che documentano l’evoluzione paesaggistica dell’area e quell’eclettismo architettonico che storicamente la contraddistingueva e non trova eguali altrove. Agli inizi del ’700 la crisi del settore olivicolo e il riscoperto interesse per le colture vinicole, favorirono un ritorno al vivere agreste stagionale considerato, fra l’altro, rifugio da epidemie, pestilenze e crisi alimentari imperversanti in città; ecco così il materializzarsi dell’estro e della fantasia architettonica salentina in una zona a ridosso fra Lecce e Nardò che coinvolse la nobiltà terriera e la facoltosa borghesia. Il risultato è la presenza di una decina di stili architettonici (jonico, gotico, toscano, arabo, francese, risorgimentale, orientale, moresco, seicentista, pompeiano, cinese) di cui però rimane poco. Molte abitazioni infatti sono in evidente stato di abbandono, oppure hanno cambiato destinazione d’uso. È il caso del centro termale Santa Cesareo terme, ospitato in Villa Sticchi, o di Villa Fuortes, sede della locale Pro-Loco. Ma non tutto è perduto. Diverse esemplari di edifici eclettici si possono ammirare sul promontorio di Leuca, così come nell’area collinare Le Cenate a ridosso di Santa Caterina. Per entrare in questo fascinoso mondo, da luglio a settembre, è possibile seguire uno dei tanti appuntamenti in rassegna con Salento Ville e Giardini e il Festival Déco organizzati dalla Cooperativa Fluxus. L’idea in più Culturanze è un progetto di economia di scambio che fa leva sul binomio mare-cultura. Promotori dell’iniziativa Patrizia Ferrarese e Sandro Tasco, che ormai da qualche anno barattano alcuni posti nella propria casa-vacanze con assaggi di arte, musica, scienza, pittura, botanica; si tratta di un libero scambio fra chi si rende disponibile a offrire il proprio talento o la propria professionalità in cambio di ospitalità (gratuita). Le “vacanze esperienziali” di Culturanze si concentrano nei periodi di maggio-giugno e settembre-ottobre. Per saperne di più:www.culturanze.it Ci Piace/Non ci piaceCi piace la Cava di Bauxite, un ex giacimento di estrazione mineraria oggi in disuso e conquistato da una natura selvaggia. Sullo sfondo distese sconnesse di terra infuocata, cieli dal blu intenso che impattano il verde smeraldo di un laghetto naturaleNon ci piace il turismo irrispettoso di Gallipoli: i suoi prezzi stracciati, l’infilata di discoteche e il mito del ballo-sballo quotidiano oscurano il Castello angioino, il centro storico e la moltitudine di monumenti, chiese ed edifici candidati a Patrimonio dell’Umanità Info utili In auto, percorrere l’A14 Adriatica, da Bologna a Taranto; oppure l’A1, fino a Caserta e proseguire per l’A16 Napoli-Canosa-Bari. Da qui prendere la superstrada Brindisi-Lecce (gratuita). In treno, Lecce è ben collegata alla rete nazionale tramite Trenitalia. In aereo l’aeroporto di riferimento è Brindisi (40 Km da Lecce). L’aeroporto è collegato con il centro di Lecce tramite la navetta Sita. Per saperne di più:www.salentointrenoebus.it,www.fseonline.it Centro Sub Salento – Taviano, Tel. 347.1742262www.salentofestivaldeco.itwww.leverdistanze.wordpress.com Scelti per voi Mangiare Ristorante Lo ScaloPosizione panoramica. A tavola, pesce a 360°. Menu completo al costo medio 35 euroVia Amerigo VespucciMarina di Novaglie, Gagliano del Capo (XX)Tel. 0833.533488/339.3079694www.ristoranteloscalo.it Ristorante “Mar del Moro”Spartano, ma di qualità. Prezzo medio: 25 euro Via del Mare, 2Marina di San Gregorio, Patù (XX)Tel. 0833.767842 Dove dormire Masseria ProsperiSei camere, due piscine e una fattoria con animali da cortile. Prezzi da 170 euroS.P. 366, Km. 23Frassanito (Ot)Tel. 333.1360671www.masseriaprosperi.it Masseria MontelauroDimora del 1878 con soffitti a volta e pietra leccese, muretti a secco e ulivi secolari. Prezzi da 85 euroS. P. 358 Uggiano, Loc. Montelauro,OtrantoTel. 0836.806203www.masseriamontelauro.it