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 Bisogna avere un po’ di spazio, nell’orto o nel giardino, ma piantare un ciliegio può essere una bella idea anche per i cortili o altri luoghi condivisi in città. Resistente e amata da tutti grazie ai suoi golosi frutti, offre in estate una fittissima ombra, chiedendo davvero ben poco in cambio    Quelle di maggio, note anche come “maggiaiole”, annunciano la bella stagione. Le ciliegie sono i primi frutti dell’estate, quelli che ne annunciano la piacevolezza, la succosa pienezza, l’energia che sprigiona dalle drupe rosso fuoco. Amatissimo frutto del Prunus avium, già nella Roma del I secolo d.C. Plinio scriveva “che la ciliegia tra i primi frutti a ricompensare il contadino dalle fatiche del lavoro”. Senza dimenticare però di elencarne anche pregi e difetti: “sono lassative ma nuocciono allo stomaco, essiccate hanno virtù astringenti e diuretiche, mangiate al mattino bagnate di rugiada, col nocciolo, liberano dalla gotta”. Virtù in parte ancora oggi confermate. Frutti, peduncoli e fiori hanno infatti proprietà diuretiche, astringenti, antigottose, antireumatiche. Decisivi per gotta, acidi urici e artriti, nell’uso interno sono calmanti e frenano la tendenza all’obesità. Ancora. Depurativi, digestivi, febbrifughi, sanno dare una mano pure sul versante bellezza: una maschera alle ciliegie rigenera la pelle. E allora perché non mettere nell’orto e nel giardino un bel ciliegio? Alto, sottile, distinto, dalla sagoma conico-piramidale, sale appuntito verso l’alto, facendo ricadere i rami in basso per rialzarli poi di nuovo verso l’alto. Su questi, prima ancora delle belle tenere lunghe foglie, “indossa” mazzi di penduli fiori bianchi, mentre il canto degli uccelli accompagna la sua fioritura in attesa delle future rosse dolci succose drupe. Diffusa nelle regioni mediterranee fino all’Africa settentrionale e all’Europa – esistono del Prunus avium 500 varietà –, diffonde in questa vasta area il bene della sua calma. Ciliegio, ovvero ceraso, da Cerasonte, città dell’Asia Minore da cui proviene partendo forse da un più remoto Oriente, incarna la vitalità più pura, la forza gentile di chi è felice di esistere per il semplice fatto che esiste. Questo gli consente – cosa eccezionale per un albero che dà frutto commestibile – di vivere fino a tre secoli. Senza dimenticare come esista in Giappone – paese di cui il fiore di ciliegio è anima – una tradizione molto romantica per chi sia in cerca d’amore: legando una ciocca dei capelli a un ciliegio in fiore si darà vita ad un incantesimo che esaudirà il desiderio.  Coltiviamolo cosìDalla crescita rapida, il ciliegio ben si adatta alle più diverse condizioni. Amante di luce e sole, resiste bene al freddo, ma mal sopporta gli eccessi di caldo. Solo con le alte temperature è importante infatti dargli quell’acqua che altrimenti non chiede. Teme i ristagni. Il vaso e il terriccioPer la coltivazione in vaso bisogna scegliere la varietà nana che cresce fino a circa 2 metri. Ci vogliono vasi dall’altezza e larghezza compresa tra gli 80 e i 100 cm. Quanto al terriccio, deve essere composto da concime o letame, misto a sabbia o argilla. ColtivazioneIl ciliegio si può anche seminare, ma la cosa migliore è prendere una piantina dal vivaio da trapiantare in terra a marzo, con la Luna crescente, in una buca di circa 80 cm nelle tre dimensioni. Nel fondo è bene mettere della ghiaia per favorire il drenaggio – lo stesso vale per il vaso –, mentre si arricchirà il terreno con letame maturo e terriccio organico. Dopo il trapianto annaffiare regolarmente fino a ottobre, evitando ristagni. Poi il ciliegio non si annaffia, tranne in caso di estati molto asciutte. Dopo la messa a dimora, per qualche anno non si pota. Poi si poterà con la Luna calante a fine inverno. Punti deboliPer quanto pianta rustica e resistente, il ciliegio soffre gli eccessi di vento: potrebbero infatti causare una caduta precoce dei fiori riducendone la produttività.  

Buono a sapersi

Come a tutti gli alberi e gli arbusti da frutto, anche al ciliegio farà bene la cosiddetta pacciamatura, ovvero uno strato di foglie, paglia o erba utile a proteggere le radici dal troppo caldo. L’ideale sarebbe seminare dell’ortica sotto la pianta e poi falciarla prima che fiorisca lasciando sul campo la parte aerea.  Raccolta e conservazioneDa maggio ai primi di luglio si fa la raccolta dei frutti e dei peduncoli dei frutti. Le ciliegie si raccolgono con la fase di Luna crescente per il consumo fresco, mentre per la conservazione – confetture, gelatine, liquori – ci vuole la Luna calante. I peduncoli invece si essiccano all’ombra in ambiente aerato e si conservano in barattoli di vetro.  

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