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Roma, a caccia di arte, tradizione e pietanze tipiche

Lo sapete che nel 2025 Roma ospiterà il Giubileo? E’ evento di grande importanza per la Chiesa cattolica e per i fedeli di tutto il mondo. Si tratta di un “Anno Santo” ed è stato annunciato da Papa Francesco come un segno di rinascita dopo oltre anni segnati dalla pandemia, guerre, dubbi e incertezze. Durante il Giubileo, la Chiesa universale celebra momenti di grazia e offre opportunità di riflessione, preghiera e conversione. Intanto il 2024 è stato designato come l’Anno della Preghiera, per prepararsi al Giubileo e già tanti fedeli hanno iniziato ad invadere la Capitale italiana per partecipare ad eventi ed esposizioni d’arte, come la mostra “Il Cristo di Dalì a Roma”, che presenta il celebre dipinto di Salvador Dalì.
Ma non c’è certo bisogno di un evento di così grande risonanza per andare a vedere la “Città Eterna”. Impossibile non rimanere affascianti dalla storia di questa città e dai tanti tesori che conserva. Ma non solo arte e cultura, anche enogastronomia.

roma - ph mdp
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Le pietanze romane

La cucina romana tradizionale è fondata su ingredienti di derivazione rurale e contadina. Ma da dove iniziamo?
Probabilmente il piatto che meglio rappresenta la tradizione e la cucina romana è la carbonara, primo piatto copiato e reinterpretato praticamente in tutto il mondo, la cui ricetta tradizionale prevede un condimento con uova, guanciale, pecorino romano e pepe nero.
Anche la pasta cacio e pepe è tipica delle trattorie romane e assieme alla gricia (simile alla carbonara, ma senza uova) e alla carbonara appunto, fanno un tris di primi perfetto per tutti i palati.
Nei menù locali si possono trovare anche i gustosi carciofi alla romana e i carciofi alla giudia. Questi ultimi sono carciofi tagliati a metà, impanati e fritti fino a diventare croccanti all’esterno e teneri all’interno. Per preparare i carciofi alla romana invece bisogna tritate finemente i gambi, degli spicchi d’aglio, prezzemolo e mentuccia, insaporendo tutto con olio, sale, una macinata di pepe.
Le puntarelle alla romana sono un delizioso piatto romano a base di germogli interni di cicoria catalogna che assomigliano agli asparagi, sono croccanti e hanno un sapore leggermente amaro. Il piatto viene tipicamente servito come insalata rinfrescante.
Passando ai secondi piatti a Roma si mangia l’abbacchio che è un agnello giovane e tenero, spesso cucinato alla griglia o arrosto, ed è preparato tipicamente nelle festività. Se trovate nel menù il quinto quarto significa che vi propongono le frattaglie, come trippa, animelle e cervella. E proprio la trippa alla romana spesso è il piatto forte delle trattori locali, la trippa in questo caso viene cucinata in un sugo ricco con pomodoro, pepe nero e pecorino romano.
Altre specialità romane sono la pajata (intestino di vitello); la coda alla vaccinara, uno stufato di coda di manzo cucinato con pomodoro, pepe nero, sedano, carota e cipolla; i filetti di baccalà che vengono fritti e serviti con limone.
Sono uno snack popolare da asporto i supplì romani, risotti al pomodoro con un cuore di mozzarella, impanati e fritti.

E con quale vino si pasteggia a Roma? Se preferite il vino rosso allora chiedete un buon Chianti Classico; se siete più per il bianco un fresco Vermentino; mentre per chi ama il vino rosato allora vada per un Rosato di Montepulciano.

gnocchi alla romana
gnocchi alla romana

La ricetta – Gli gnocchi alla romana

Tra i classici della gastronomia romana sono a base di semola, latte, burro e formaggio.
Ingredienti: 250 grammi di semola rimacinata, 1 litro di latte intero, 2 tuorli d’uovo, 100 grammi di Parmigiano Reggiano grattugiato, 7 grammi di sale fino, un pizzico di noce moscata, 30 grammi di burro (per cucinare), 70 grammi di burro (per servire), 40 grammi di pecorino romano.
Procedimento: Preparare la base di semola in un pentolino, unire il latte e 30 grammi di burro a fuoco medio, aggiungere un pizzico di sale e un goccio di noce moscata al composto di latte; una volta che il latte inizia a bollire, cospargere gradualmente il semolino mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi, continuare la cottura del composto a fuoco basso fino a quando non si addensa e si stacca dalle pareti della padella; incorporare i tuorli e il parmigiano.
Mentre il composto è ancora caldo, trasferirlo su una carta forno e modellarlo in un tronco cilindrico usando le mani, poi lasciare raffreddare per almeno un’ora. Preriscaldare il forno a 180°C e tagliare il tronchetto di semola a rondelle. Disporre i dischi in una pirofila imburrata, cospargere gli gnocchi con i restanti 70 grammi di burro e con pecorino romano grattugiato. Cucinare nel forno preriscaldato per circa 20-25 minuti o fino a doratura.

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