Un piatto molto popolare a Napoli è quello dei polipetti alla luciana. Diventerà uno dei piatti prelibati alla Corte Borbonica e molto amato dal re Ferdinando IV, il re lazzarone. Grandissimo cacciatore e pescatore, era solito uscire camuffato e mischiarsi al popolo e frequentare contadinotte, popolane e cameriere assaggiando il cibo cucinato e che poi faceva preparare a corte.
La succulenta ricetta ci viene proposta da Maria Elena Curzio, cuoca napoletana, che ha trasformato la sua passione per la cucina in un mestiere, riscoprendo quello appunto della Cuoca a Domicilio e ispirandosi all’impiego dei monsù, (o monzù) i cuochi francesi che cucinavano per i Borbone.
A domicilio arrivano le cuoche
Maria Elena ha fondato l’Associazione Nazionale Cuoche a Domicilio, battezzata a Vico Equense dallo chef bistellato Gennaro Esposito. Le cuoche dell’Associazione sono impegnate, in varie regioni d’Italia, a raccogliere e cucinare le tante ricette della tradizione regionale italiana.

Il nome Luciana, deriva dal luogo dove veniva preparato il piatto, l’antico borgo di Santa Luciana a Napoli, dove i pescatori lasciavano immerse in mare delle anfore di coccio per poter catturare i polpi che poi cucinavano in modo semplice. La ricetta è semplice e gustosa ancora oggi. Facile da cucinare con i pochi ingredienti, tutti freschi.
La ricetta dei polipetti
Ingredienti per 4 persone: 1 kg di polipetti, 2 spicchi di aglio, 2 ciuffi di prezzemolo, 200 gr di pomodorini del Piennolo del Vesuvio o quelli di Corbara (corbarino), 20 olive di Gaeta, 8 fette di pane raffermo, olio evo e sale qb.
Preparazione: in un tegame di coccio si fa soffriggere l’aglio, l’olio evo e poi si tuffano i polipetti. Quando cambiano colore, si aggiungono i pomodorini freschi tagliati (oppure pomodori per salsa con un pò di passata), le olive di Gaeta e si lascia andare fiamma bassa. Si mette il coperchio e si fanno cuocere per 30/40minuti sempre a fuoco basso. Infine si unisce il prezzemolo tritato e delle fette di pane tostato.
Il nostro abbinamento: suggeriamo di accompagnare questo succulento piatto con un vino biologico bianco, vitigno Asprinio di Aversa D.O.C. – Vigneti ad Alberata della Tenuta Fontana. Un vino dal profumo tenue, floreale che sa di mela e con note agrumate. Ma è in bocca che conquista il palato.
E così il polipo è servito, cucinato nella sua acqua, buon appetito!