Porta dell’Appennino, un tempo punto di passaggio obbligato per congiungere Pianura Padana e Mar Tirreno, Centro Europa e Roma, segnato dalla Via Francigena, è sede di uno dei premi letterari più importanti d’Italia ma è anche crocevia di culture gastronomiche diverse, il cui incontro ha dato frutti unici e deliziosi Pontremoli, borgo di settemila abitanti nell’Alta Lunigiana, profondo nord della Toscana, sta vivendo il suo quarto periodo di splendore. Il primo risale addirittura alla preistoria e ha lasciato spettacolari testimonianze in forma di sculture del IV millennio avanti Cristo. Il secondo rimanda al Medioevo, quando il comune rimase libero e la fortezza inespugnata, respingendo mire e assalti di sovrani, mercenari e nobili aggressivi, Malaspina in testa. Il terzo ci riporta al Seicento, quando finita in mano ai Medici, fu dichiarata città franca esentasse e divenne centro di commerci e guadagni, riempiendosi (assieme ai colli intorno) di palazzi barocchi. L’ultimo periodo felice è quello di oggi, in pieno rilancio turistico, e si ricollega al primo, direttamente alla preistoria, con il nuovo allestimento, nelle sale della Fortezza del Piagnaro, del museo che ospita le statue-stele di Pontremoli: scolpite oltre cinquemila anni fa, sono opere uniche al mondo, essenziali, enigmatiche, ritrovate per caso da contadini che incidevano il terreno con l’aratro.
Cucina di cascinaDalla Fortezza, che domina il centro storico, si scende nei vicoli e poi lungo la via principale: in Piazza della Repubblica si possono gustare, nell’antico caffè liberty degli Svizzeri, gli ottimi dolcetti amour, due wafer con la crema in mezzo. Poi, al 27 di Via Ricci Armani c’è Palazzo Dosi-Magnavacca, spettacolare residenza settecentesca che, significativamente, ospitava magazzini di prodotti da vendere assieme a sale solennemente affrescate per i ricevimenti. Questo e altri palazzi sono visitabili con l’associazione Sigeric: con loro è possibile fissare visite accompagnate anche nei dintorni. In fuga dalle calure estive, per esempio, può essere un’idea farsi portare agli Stretti di Giaredo, dove un torrente scorre fra pareti di roccia a strapiombo e si possono fare escursioni o nuotate di una certa suggestione. Ma certo è la gola che qui trova di che soddisfarsi: questa infatti è terra dei testaroli, impasto di acqua e farina cotto nei cosiddetti testi messi a cuocere su fuoco a legna in appositi casottini che facevano parte delle cascine di campagna. Il testarolo è l’unica pietanza che cuoce direttamente a contatto con la base del testo; gli altri cibi, perché nel testo i pontremolesi cuocevano di tutto, venivano messi in una specie di teglia realizzando una sorta di cottura al forno e garantendo così una cucina meno grassa. Il testarolo è normalmente condito col pesto, che non è proprio quello ligure, perché da queste parti prevedono caciotta di mucca e pecorino locale al posto del parmigiano. Ma Pontremoli è una lingua di Toscana proiettata in Liguria e verso l’Emilia, dunque un crocevia di culture e di sapori. Qui ci sono porcini strepitosi, la borragine farcisce ravioli o torte salate (insieme alle erbe selvatiche e alla pimpinella). Testi… da leggereL’ultimo arrivato è il premio Bancarella della cucina, giunto quest’anno all’11a edizione: si terrà il 23 ottobre e proporrà assaggi, dibattiti, scambio di libri e di idee sul fronte enogastronomico. Ma il premio Bancarella è un’istituzione che risale al 1952, e affonda le sue radici ancora più indietro nel tempo, saldandosi alla tradizione ottocentesca dei librai ambulanti della Lunigiana, che risalivano valli e scarpate per raggiungere paesini lontani in cui portare libri e cultura. Infatti, ancora oggi, la scelta del libro dell’anno viene effettuata dai librai della zona. Quest’anno l’appuntamento è per il 17 luglio in Piazza della Repubblica, con proclamazione del vincitore, feste e conferenze. INFO UTILIVenendo da Parma, Pontremoli è la penultima uscita dell’autostrada della Cisa, prima di Aulla, a circa 25 km dal Passo della Cisa. Per saperne di più:www.turismoinlunigiana.itwww.prolocopontremoli.itwww.sigeric.it SCELTI PER VOI DOVE MANGIARECaveau del TeatroDa provare il padletto (che sta per padelletto), frittatina di farina di castagne a cui aggiungere ricotta o salumi: garantisce lo chef Amedeo. Prezzo medio: 32 euroVicolo Santa Cristina, 13Tel. 0187.833328www.caveaudelteatro.it DOVE DORMIREAgriturismo Podere ContiCamere spaziose e piscina affacciata sulle colline. Prezzi da 90 euroVia Dobbiana Macerie, 3FilattieraTel. 348.2681830www.podereconti.com