Il profumo intenso delle spezie, il calore del cioccolato fondente e la croccantezza della frutta secca si fondono in uno dei dolci più rappresentativi della tradizione umbra: il Panpepato di Terni IGP. Un gioiello gastronomico che racconta secoli di storia e tradizione al quale oggi viene dedicata una golosa manifestazione alla sua prima edizione
Le origini del Panpepato affondano le radici nel XVI secolo, anche se alcuni elementi della ricetta potrebbero risalire addirittura all’epoca romana. La prima documentazione scritta appare nell’Ottocento, ma è nel 1913 che il rinomato pasticcere Spartaco Pazzaglia – nato a terni nel 1889 – ne avvia la prima produzione professionale, segnando un momento cruciale nella storia di questo dolce.
Il Panpepato, che negli anni Venti del Novecento evolve nel nome “Pampepato” (oggi le versioni sono entrambi accettate, anche per la IGP), nasce come dolce della tradizione contadina, preparato con ingredienti che l’economia rurale permetteva di conservare durante l’anno. La sua importanza nella cultura gastronomica locale è testimoniata dalla Guida del Touring Club Italiano del 1931, che già allora lo citava come simbolo della pasticceria natalizia ternana.
Ingredienti contadini, dolcezza regale
Il Panpepato IGP viene prodotto secondo rigidi disciplinari in tutta la provincia di Terni e in alcuni comuni del perugino. La preparazione è un processo meticoloso che inizia con la fusione del cioccolato a bagnomaria, arricchito con miele, mosto cotto e caffè. L’impasto, aromatizzato con spezie pregiate come cannella, pepe e noce moscata, accoglie frutta secca tostata, canditi e cacao amaro, per poi essere modellato nella caratteristica forma a cupola.
Il risultato è un dolce dal colore bruno intenso, quasi nero, che può variare dai piccoli formati da 25 grammi fino al chilo Al taglio rivela un interno ricco di frutta secca e canditi, con una consistenza che alterna momenti di morbidezza a piacevoli note croccanti.
Sebbene tradizionalmente legato al periodo natalizio, il Panpepato sta conquistando i palati degli amanti della buona tavola durante tutto l’anno. Gli esperti consigliano di accompagnarlo con vini del territorio come il Rosso Orvietano DOP Aleatico o il prestigioso Montefalco Sagrantino DOP Passito, che ne esaltano le note speziate e la complessità aromatica.
“L’Umbria delle eccellenze enogastronomiche è ormai una realtà di fatto incontrovertibile,” sottolinea Paola Agabiti, Assessore regionale al Turismo, ricordando il recente riconoscimento della Lonely Planet che ha inserito la regione tra le trenta mete gastronomiche mondiali da visitare. Un riconoscimento che conferma il valore di prodotti come il Panpepato, uno dei soli sei dolci italiani a vantare la certificazione IGP. Ottenuta nel dicembre 2020 in piena pandemia, la certificazione ha reso il Panpepato non solo un’eccellenza culinaria ma anche un simbolo di resilienza e rinascita per la città. Come evidenzia Diego Petrelli, rappresentante dei produttori certificati, “è un dolce storico che ha creato e creerà aggregazione e lavoro nella città di Terni.”
Sweet Pampepato: al via la prima edizione
E proprio per celebrare questa eccellenza gastronomica, Terni si prepara ad ospitare la prima edizione di Sweet Pampepato, un evento nazionale in programma dal 22 al 24 novembre 2024. La manifestazione, presentata presso il Comune e promossa dalla Camera di Commercio dell’Umbria e da Confartigianato Imprese Terni, trasformerà il centro città in un palcoscenico dove tradizione e innovazione si fonderanno attraverso showcooking, degustazioni guidate e sfide gastronomiche.
L’evento, che va oltre la semplice kermesse gastronomica, vedrà la partecipazione di chef rinomati e maestri pasticceri di calibro nazionale, pronti a presentare le loro interpretazioni creative del celebre dolce natalizio. Tra le iniziative più originali, spicca il “processo pubblico” al Panpepato, un format innovativo che metterà a confronto questo dolce con prodotti simili della tradizione italiana.
Sweet Pampepato si propone così di consolidare il ruolo di Terni come capitale della pasticceria nazionale, attirando visitatori e gourmet da tutta Italia, con particolare attenzione al bacino romano. Un’occasione unica per scoprire non solo un dolce della tradizione, ma un intero territorio ricco di storia, cultura e sapori autentici, dove passato e presente si fondono in un’esperienza gastronomica unica nel suo genere.