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Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’Acqua

Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. Bene prezioso ed indispensabile per la vita e non proprio alla portata di tutti. La diamo spesso per scontata ma quanto conosciamo questa fonte di vita?

Quanta acqua bere?

L’European Food Safety Authority (EFSA) ha accertato un rapporto di causa ed effetto tra l’assunzione giornaliera d’acqua e il mantenimento delle normali funzioni fisiche e cognitive. In breve una perdita d’acqua corporea pari all’1% è normalmente compensata entro 24 ore e l’assenza di tale compensazione può compromettere le funzioni fisiche e cognitive. Inoltre l’acqua riveste un ruolo importante nella termoregolazione corporea. La quantità di acqua da bere è abbastanza variabile perché dipende dal fisico di ognuno ma anche dall’ambiente di vita, dal regime di lavoro ed attività, dal tipo di alimentazione e dagli stili di vita.

La regola principale è che si deve assecondare il senso di sete, ma sarebbe meglio anticiparlo. Si possono così evitare fastidi lievi come crampi, apatia, astenia, irritabilità, ma anche il colpo di calore, per non parlare dell’insorgenza di patologie renali. Il Ministero della Salute Italiano individua queste dosi giornaliere di assunzione a seconda della fascia di età: neonati sino a sei mesi di vita 100 ml/kg al giorno, bambini tra i 6 mesi ai 13 anni dagli 800 ml ai 2.100 ml, per adolescenti, adulti e anziani tra i 2 e 2,5 l.

Astemi e acque pregiate

Dal latino abstemius, “lontano da, senza” e “bevanda inebriante”. Ovvero chi non beve mai vino, birra, liquori o qualsivoglia bevanda alcoolica. L’acqua diventa quasi insostituibile, certo ci sono i succhi di frutta, il latte, le spremute, gli smoothies, ma l’acqua è davvero speciale per chi per salute o per principi religiosi – sociali non beve bevande alcoliche. Come per i vini o per i liquori d’annata, ci sono le acque di lusso, con costi dai 3 ai 6 euro a bottiglia (750 ml). Acque pregiate sia per le caratteristiche qualitative e organolettiche, sia per il design originale e innovativo.  

Acque pregiate anche per marketing, pensiamo che nel 2018 un’operazione di marketing sold out targata EvianChiara Ferragni, in una limited edition, ha proposto un set da 12 bottiglie di acqua per 72,50 euro, ovvero 8 euro per una bottiglietta da 75cl.

Ma la bottiglia promossa della famosa blogger non è certo la più cara. Alcune acque sono costose perché sono rare ed esotiche, altre perché sono state intenzionalmente trasformate in un prodotto di lusso. Esiste anche una classifica delle 10 acque in bottiglia più costose del mondo che di seguito vi riportiamo il link In a Bottle.

Le più costose…

La più cara è l’Acqua di Cristallo Tributo a Modigliani – $ 60.000 per 750 ml – l’acqua proviene dalla Francia e dalle Figi, la bottiglia è in oro massiccio 24 carati; al secondo posto Kona Nigari – $ 402 per 750 ml – venduta in Giappone viene raccolta da una sorgente che si trova a circa 2.000 metri sotto il mare al largo dell’isola di Hawaii e si dice che abbia benefici per la salute; a seguire Fillico – $ 219 per 750 ml – le bottiglie assomigliano a pezzi di scacchi sormontate da corone d’oro associate a personaggi reali; Bling H2O – $ 40 per 750 ml – la bottiglia è fatta di cristalli Swarovski ed è tappata come una bottiglia di champagne; Veen 5 – $ 23 per 750 ml – proviene dalla Finlandia e viene considerata l’acqua più pura del mondo; 10 mila aC – $ 14 per 750 ml – proviene da un posto remoto ed esotico al largo delle coste del Canada; AquaDeco – $ 12 per 750 ml – nel suo palmares ha anche la medaglia d’oro per la migliore acqua di sorgente non gassata del mondo; Acqua minerale Lauquen Artes – $ 6 per 750 ml – viene da una falda acquifera profondissima situata in una parte remota delle Ande sudamericane; Tasmanian Rain – $ 5 per 750 ml – proviene dalla pioggia della Tasmania, l’isola a sud del continente australiano, viene raccolta nella bottiglia direttamente dal cielo; Bene – $ 5 per 750 ml – proviene da una fonte in Giappone, sulle pendici del Monte Fuji, la sorgente si trova a 600 metri sotto la cintura di montagna.


Acqua per curare

Esistono poi specifiche acque capaci più di altre di depurare l’organismo grazie alla presenza di minerali che stimolano l’attività di reni e fegato, e permettono di eliminare più agevolmente le scorie. Ci sono anche acque Detox, ovvero acque aromatizzate con frutta e/o verdure e aromi vari, sono acque depurative che hanno proprietà purificanti e drenanti, e contribuiscono a combattere la cellulite contrastando la ritenzione idrica. Inoltre bere acqua depurativa aiuterebbe a dimagrire, a stimolare il metabolismo e la diuresi, renderebbe la pelle più bella e idratata, contribuirebbe a rinforzare le difese immunitarie.

Con l’acqua si può curare l’ipertensione, si devono però scegliere sono quelle minimamente mineralizzate o oligominerali iposodiche, con un contenuto di sodio inferiore ai 20 mg per litro. Le acque minerali ricche di magnesio e di calcio proteggono le persone dallo sviluppo di problematiche cardiovascolari, e assicurano un maggiore effetto diuretico, prezioso per eliminare il sodio in eccesso.


Carta delle acque e idrosommelier

Nei ristoranti hanno fatto la loro comparsa anche i menù delle acque, che ne descrivono il gusto in base ai minerali presenti, e al tipo di bollicina, magari definendo anche la sensazione tattile sulla lingua, e la consistenza in bocca. Proprio da questo principio nel 2002 è nata l’Adam, che riunisce medici, albergatori, ristoratori, sommelier, esponenti delle istituzioni con l’obiettivo di diffondere e valorizzare le qualità specifiche dell’acqua come bevanda, e parte integrante della nostra alimentazione.

Vengono anche organizzati corsi per formare la figura dell’idrosommelier, ovvero il sommelier dell’acqua. Adam ha creato una Carta delle Acque Minerali scaricabile gratuitamente, che fornisce gli strumenti basilari per la lettura delle etichette al fine di saper scegliere l’acqua più adatta alle proprie esigenze gastronomiche e di gusto.

La ricerca

Sull’acqua sono state fatte nel tempo diverse ricerche. L’ultima in ordine cronologico riguarda un raccolta dati che riportano l’impatto, su chi viaggia, di una delle spese quotidiane più basilari. Si parte dal presupposto che il costo dell’acqua può certamente essere un indicatore interessante per valutare l’economicità di una destinazione turistica. Il Water Price Index mostra le differenze del costo dell’acqua, sia di rubinetto che imbottigliata, in oltre 100 destinazioni in tutto il mondo. I dati riportano le vistose discrepanze nei costi derivanti sia dalla location che tra i diversi brand. Lo studio prende anche in considerazione indicatori come le restrizioni locali sull’utilizzo dell’acqua e la qualità di quella che scorre dal rubinetto, svelando quali sono le destinazioni dove bere acqua corrente è un’alternativa affidabile, sicura e perché no più economica per i vacanzieri. Nella tabella si possono trovare i risultati completi.

Holidu ha esaminato il prezzo dell’acqua del rubinetto e dell’acqua in bottiglia in oltre 100 città del mondo, utilizzando i dati per calcolare i costi medi di entrambe in ogni località. Le città sono state selezionate non solo per la loro popolarità come destinazioni di viaggio, ma anche come luoghi in cui vi è un potenziale alto rischio di carenza d’acqua, per aiutare i viaggiatori anche a reperire informazioni circa eventuali restrizioni che potrebbero trovarsi ad affrontare.

La seconda parte dello studio ha valutato l’acqua in bottiglia. Nonostante gli effetti negativi sull’ambiente, l’acqua in bottiglia è diventata un fenomeno onnipresente in molte città negli ultimi decenni, con prezzi che variano notevolmente da luogo a luogo, oltre che da marca a marca. Ai fini dello studio è stato considerato un consumo medio globale di acqua per persona al mese di 15 metri cubi.

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