Una piccola palla, in alcuni casi un pò allungata, sintesi di un lungo percorso culturale che ha caratterizzato la Sicilia. Gli arancini, scrigni di riso dorati e fritti farciti in mille modi, rappresentano il cibo da strada siciliano per eccellenza. Anche se la forma, il colore e le dimensioni ricordano una piccola arancia e come tale il diminutivo imporrebbe il genere femminile (arancina), tuttavia la prima attestazione della parola è data da alcuni dizionari siciliani dell’800 che propendono per il genere maschile. Degli arancini ne ha scritto anche Andrea Camilleri. È alla sua penna che si deve il personaggio del Commissario Montalbano che ha reso celebre la Sicilia e l’arancino nel mondo. Le bellezze artistiche, i gioielli del barocco siciliano, il fascino delle sue coste e l’immancabile bontà degli arancini sono riusciti ad uscir fuori dallo schermo e a raggiungere l’attenzione di tanti, in ogni parte del mondo.
In tour con Montalbano
Gustando un arancino si potrebbe partire per un viaggio goloso. Tappa innanzitutto a Palazzo Iacono a Scicli, il municipio della città in via Francesco Mormino Penna, ossia il commissariato di Montalbano. Da lì ci si potrebbe spostare al Castello di Donnafugata, la dimora di don Balduccio Sinagra, il boss mafioso della fiction, o ancora spingerci verso Donnalucata (Marinella) nelle cui splendide acque il commissario si tuffa nelle sue nuotate mattutine. E se ci vogliamo spingere un po’ più a ovest, pronti a partire per Vigàta, nome di una città immaginaria tra la provincia di Ragusa e di Agrigento, anche se chi arriva a Porto Empedocle trova qui un cartello di benvenuto con scritto Porto Empedocle Vigàta.
L’arancino di Rosario Umbriaco
Uno dei nomi più importanti nella preparazione dell’arancina in Sicilia è Rosario Umbriaco, ambasciatore della gastronomia ennese nel mondo. È ad Enna che porta avanti una tradizione di famiglia: nella sua Tavola Calda Europa, aperta dal 1974, prepara gli arancini prestando attenzione ai minimi particolari seguendo le antiche ricette e proponendone anche di nuove. Da lui vale la pena fermarsi per ascoltare la sua passione per la Sicilia che lo ha portato a creare un arancino made in Sicily tutto suo ossia l’arancino con ricotta fresca e Piacentinu Ennese DOP. Ai lettori di Viaggi del Gusto propone la variante più semplice e classica degli arancini, quella al ragù.
Il trucco per farli in casa
Ingredienti per circa 20 arancini: 1 kg di riso Carnaroli o Violone nano; 2 litri di acqua naturale; 50-60 g di burro; 2 bustine di zafferano; pangrattato q.b.; olio di semi q.b.
Ingredienti per il condimento interno: 300 g di vitello tagliato a tocchetti; 150 g di concentrato di pomodoro; 100 g di piselli; 100 g di formaggio primo sale o tuma; 3 uova sode; 1 cipolla media; 2 carote; 2 steli di sedano; 1 bicchiere di vino rosso; pepe nero e noce moscata q.b.; sale e zucchero q.b.; olio evo q.b.; 2 foglie di alloro
Preparazione del riso: dopo aver miscelato in una pentola i due tipi di acqua, inserire lo zafferano e portare ad ebollizione. Aggiungere il burro e il riso e portare di nuovo il tutto ad ebollizione. Abbassare quindi la fiamma in modo da far cuocere il riso senza mescolare. Una volta che il riso ha assorbito tutta l’acqua, stenderlo se possibile su un piano in marmo per farlo raffreddare.
Preparazione del condimento: in una casseruola porre un trito di cipolla, sedano e carote. Dopo averlo fatto dorare, aggiungere la carne e sfumare con il vino. Versare il concentrato di pomodoro diluito con dell’acqua, condire con sale, pepe, zucchero, noce moscata ed alloro e far cuocere fino a che diventi uno stracotto: il sugo deve cuocere dalle 2 alle 3 ore a fiamma lenta (il sugo deve “pippiare”). Una volta che il sugo è diventato stracotto, schiacciarlo nella stessa pentola con una forchetta. Mettere il sugo così ottenuto in un vassoio e poi farlo raffreddare in frigo. Una volta freddo, aggiungere i piselli, il formaggio tagliato a piccoli tocchetti e pezzetti di uova sode.
Preparazione degli arancini: prendere il riso con le mani leggermente inumidite e realizzare una palla di circa 100-150 g. con due dita premere al centro per ricavarne un incavo in cui andrà inserito un po’ del nostro condimento. Chiudere l’arancino, passarlo nel pangrattato e friggerlo in olio di semi a 210°C. dopo la frittura far riposare gli arancini per circa 5 minuti in un piatto con della carta assorbente.