Per gli appassionati c’è il Milano Whisky Festival & Rum Show che celebra il diciottesimo compleanno dal 2 al 4 dicembre prossimi a Palazzo delle Stelline; per coloro che amano le statistiche circolano rilevazioni che confermano una timida crescita del consumo di whisky in Italia (che si piazza al dodicesimo posto in Europa); per quelli che sventolano sempre e comunque il Tricolore la notizia è che nei giorni scorsi è stato presentato il quarto whisky (o uischi?) italiano. Tre notizie in una, insomma…
Milano Whisky Festival & Rum Show
Il Festival riunisce i più importanti distributori e le più rinomate distillerie di Scotch Whisky, Irish Whiskey, Bourbon, Whisky estremo orientale e Rhum per un totale di 4.000 etichette. C’è da pagare un biglietto d’ingresso, che varia dal giornaliero di 10,00 euro ai 15,00 euro per i tre giorni, al quale si devono mettere in conto altri 3,00 euro per ogni assaggio desiderato. Un fitto programma di degustazioni guidate permette di approfondire la conoscenza su questo mondo ancora poco noto in Italia.
Il consumo del distillato
Del resto il consumo di questi distillati di malto è ancora su livelli poco significativi e rappresenta circa l’8% del mercato degli alcolici. Per rimanere a dati che riguardano il consumo nell’Unione europea, l’Italia naviga in dodicesima posizione con 0,16 litri pro capite all’anno (contro i 2,15 di Francia e gli 1,29 della Spagna) malgrado la pur crescente popolarità del whisky che deriva dalla realizzazione di numerose iniziative dedicate al tema e dalla consapevolezza dei nuovi consumatori. Per gli amanti delle curiosità è l’India il Paese che consuma più whisky in termini assoluti (circa la metà della produzione mondiale). La UB India è del resto la più grande azienda al mondo che elabora whisky.
Il processo di fabbricazione
Il whisky è ottenuto da un processo di fabbricazione che richiede molteplici competenze come il maltaggio dei cereali, la fermentazione, la distillazione e l’invecchiamento. Pratiche che sono state negli ultimi anni sperimentate anche Italia con buoni successi. La prima a far parlare di sé sull’argomento è stata la Puni di Glorenza (BZ), che la vora con malti di frumento, d’orzo e di segale. È stata poi la volta di Strada Ferrata di Seregno (MB) con le versioni di malto torbato, affumicato e Monaco (dalla stupefacente morbidezza dei 58 gradi) e del Segretario di Stato di Poli, affinato per 5 anni in botti dove aveva riposato dell’Amarone.
Lo scorso ottobre è stato infine presentato a Bolzano (nel fuori salone della Fiera HOTEL) TER Lignum, il whisky frutto della collaborazione tra Birra Forst e Distillerie Roner. Le note fruttate di susina e il colore rossastro del distillato derivano dal fondo della botte, in legno di ciliegio; l’aroma leggermente affumicato e di tabacco viene espresso dalla presenza delle doghe in rovere mentre il coperchio in larice crea le fresche sfumature finali. La presentazione è avvenuta dopo un affinamento di cinque anni. Tra gli abbinamenti proposti durante la serata, bisogna ricordare quello con salmerino della Val Sarentino affumicato e la pralina di foie gras marinata in TER Lignum. Ricordando il nonno Luis Fuchs, che lanciò definitivamente la birra Forst nel 1933, Cellina von Mannstein ha affermato che «nella quinta generazione sta maturando una nuova testimonianza di forza creativa»: la stessa che l’ha spinta ad accettare questa nuova sfida.
Info
Per accedere alla sala espositiva si deve acquistare il kit degustazione comprendente: bicchiere, porta bicchiere e la Scotch Whisky Guide 2024, on-line, ricevere il biglietto con QR direttamente sulla propria email e basterà mostrarlo all’ingresso del Festival.