La Valle Bormida si trova in Liguria tra il mare savonese e le colline piemontesi dell’Alta Langa e del Monferrato. Si caratterizza per la presenza di estesi boschi, con interessante flora e fauna ed insieme magnifiche vette alpine e appenniniche. La sua collocazione geografica ha reso la Val Bormida la porta di transito fra l’entroterra piemontese-lombardo e il mare. Si sono sviluppate tradizioni gastronomiche e culinarie influenzate da regioni diverse da quella di appartenenza.
Dal disastro ambientale all’agricoltura di eccellenza
Qui sono sorte diverse industrie, fra cui l’insediamento a Cengio dell’ACNA, che ha resa tristemente famosa questa zona, collocandola fra i siti a elevato rischio ambientale. Ora il sito è stato dismesso da alcuni anni e in attesa del completamento della bonifica si ipotizzano ora nuovi insediamenti rispettosi dell’ambiente. Nella valle circostante si sono sviluppate piccole attività artigianali. Ed anche l’agricoltura è tornata ad essere un volano di sviluppo per far ripartire l’economia di tutto il territorio. Se l’agricoltura locale è tornata ad vere un ruolo di grande protagonista è grazie in particolare ad una condotta Slow Food particolarmente attiva e vivace, che ha saputo riportare la speranza nella zona.
Progetti sostenibili e innovativi
Sono stati realizzati diversi progetti promossi dalla comunità locale con il coinvolgimento delle scuole e dei produttori locali. Iniziative che hanno visto la riscoperta ed il rilancio di produzioni di grande valore e dimenticate. Come ad esempio il Moco, un antico cece, la Zucca di Rocchetta di Cengio, il Pisello odoroso e frutti antichi come meli e gelsi. Ogni prodotto, coltivato e prodotto in piccole quantità, si accompagna ad una festa che ne esalta anche l’utilizzo in gustose e saporite ricette.
Il 10° MelaDay e il 2° GelsoDay
Il prossimo sabato 13 marzo in Valle Bormida si festeggerà il 10° MelaDay e il 2° GelsoDay. Un compleanno importante il MelaDay, lanciato dalla Condotta Slow Food nel 2011 per richiamare l’importanza della difesa della biodiversità e la grande importanza di salvaguardare le specie vegetali in via di estinzione. E che ha sviluppato nel corso delle diverse edizioni una importante sinergia fra mondo agricolo, Slow Food e istituzioni scolastiche. Certamente rappresenta la punta dell’iceberg del lavoro ambizioso teso a recuperare, raccogliere, raccontare, catalogare le accessioni locali e anche la storia di queste varietà.
Oltre 4000 piante innestate
Con l’edizione dello scorso anno, che ha registrato complessivamente 4.085 piantine innestate, si può considerare già raggiunto e superato l’obiettivo iniziale di riportare nei comuni della Valle Bormida oltre 2000 nuove piante di melo innestate con le 21 varietà antiche. Ma l’iniziativa non si ferma e continua. Sabato ci sarà la possibilità di adottare altre piantine innestate con le varietà storiche.
Il Gelso nero e bianco nella Valle Bormida
Nello stesso giorno si festeggerà anche il GelsoDay, con l’obiettivo di riportare nella Valle Bormida la coltivazione del Mù ovvero il gelso nero (Morus nigra) e il gelso bianco (Morus alba). Prosegue così senza soste l’impegno della Comunità della Condotta Slow food della valle Bormida per richiamare l’importanza della difesa della biodiversità ed il profondo significato rappresentato dalla necessità, che molte specie vegetali non spariscano per sempre.
Una difesa attiva della biodiversità
I progetti Mela Day e Gelso Day non hanno carattere commerciale, sono esclusivamente volti a sviluppare una concreta azione di difesa della biodiversità e rappresenta uno dei numerosi progetti che Slow Food sta realizzando sul territorio delle Valli della Bormida. Se per le mele si trattava semplicemente di consentire l’adozione di una piantina di melo innestato con una delle varietà antiche, con il Gelso Day si vuole sviluppare l’iniziativa di riportare sul territorio la coltivazione del Gelso, creando insieme i presupposti per la rinascita dell’allevamento dei bachi da seta.
Una nuova via della Seta in Valle Bormida
A Cengio e nei paesi della valle, in particolare Saliceto e Monesiglio, nei primi del 1900 questa coltura era molto diffusa. Alimentava l’allevamento del baco da seta, che proprio a Monesiglio era presente una “filanda” fin da 1850. Un piccolo laboratorio che è stato chiuso 70 anni fa, dopo un secolo di attività. A questo fine è stata già prodotta e inviata alla Regione Liguria e al Comune di Cengio la documentazione per inserire un esemplare di Morus nigra radicato a Cengio nell’elenco degli alberi monumentali nazionali. Un albero che ha una circonferenza di 420 cm ed oltre un secolo di età, coltivato sia per il frutto che per la produzione di foglie per l’allevamento dei bachi da seta.
Appuntamento a Cairo Montenotte sabato 13 marzo dalle 9.00 alle 12.00 in piazza della Vittoria con la Comunità della Condotta Slow food della valle Bormida. Sarà possibile ritirare gratis le marze, cioè i rametti ed anche un numero limitato di esemplari di Gelso. «La nuova via della seta, che vogliamo realizzare – spiega il responsabile Slow food, Giampietro Meinero – insieme alle eccellenze agricole della zona potrà rappresentare un autentico ritorno alla genuinità. Alla riscoperta di una agricoltura sana e sostenibile, rispettosa dell’ambiente. Una vera fonte di ricchezza per tutti e non solo per gli agricoltori».