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Lituania, tra passato prossimo e futuro semplice

Gli oltre cento monumenti propagandistici dei leader sovietici che durante il regime comunista occupavano le piazze della capitale Vilnius e delle altre città delle contee lituane, sono stati smantellati dalle loro basi in cemento e disseminati nei 20 ettari del Parco di Grutas (Gruto Parkas scritto con la G a forma di falce e martello, simbolo comunista), considerato uno dei musei più strani al mondo proprio per questo mix improprio tra resti di arredo urbano e verde spontaneo.  Statue gigantesche di Stalin abbottonato nel suo lungo paletot grigioverde e berretto col frontino fanno capolino da dietro le betulle; arbusti si mischiano a busti in bronzo di uomini di quell’odiato potere; Lenin si trova in pose diverse: seduto, con un braccio alzato, in un primo piano del volto, immediatamente riconoscibile per la calvizie incipiente e il pizzetto appuntito.  A Grutas Park l’ideologia sovietica è messa a nudo: ci sono ricostruzioni di gulag, con torrette e filo spinato ed è perfino stato ricreato un ambiente come quando si andava a votare.Spogliatasi di questi ricordi austeri del passato (ma non rottamati, anzi, tenuti in bella evidenza e all’aperto  a Grutas ma anche dietro imponenti costruzioni di vetro come a Vilnius affinché rimangano a monito della sottomissione patita) la Lituania, dal 6 settembre 1991, è diventata Repubblica parlamentare indipendente ed  è oggi una nazione che si è fatta bella ed economicamente ruggente come i motori delle auto di grossa  cilindrata che circolano per le strade, tanto da essersi meritata il titolo di “Tigre dei Baltici”. E forse, o proprio per questo, la giovanile Kaunas è stata eletta capitale europea della cultura per l’anno 2022, dopo essere stata, in passato, capitale provvisoria della Lituania in quanto ne custodiva l’identità più genuina. A Kaunas, degna di una visita non fosse altro che per la vista panoramica che si ammira dall’alto, è la Basilica della Resurrezione, il cui edificio è un chiaro esempio di architettura modernista. La torre campanaria è alta 63 metri ed è  il simbolo dell’indipendenza e della risurrezione della nazione lituana. Nel periodo sovietico (1952) fu convertita in stazione radio per poi tornare alla sua originale funzione nel 1990.A Kaunas c’è pure una funicolare costruita nel 1935, per collegare la città con la collina  Aleksotas, da cui ammirare un’altra splendida veduta della città dall’alto. Kaunas è l’unica città delle Repubbliche baltiche dove esiste un simile mezzo di trasporto. La Lituania, insomma, è oggi una nazione moderna – seppure la lingua sia una delle più antiche al mondo -, protesa e attrezzata per il turismo che accoglie volentieri e con un variegato ventaglio di proposte: culturali (moltissime ed interessantissime come i musei), ecosostenibili (quasi dappertutto, con piste ciclabili tracciate nel mezzo dei centri storici e grandi parchi pubblici magnetica attrazione e punto di ritrovo per le famiglie),  ma anche offerte gastronomiche (in evoluzione, con emulazione dell’alta cucina internazionale e con locali curati come a  Kaunas con il ristorante Vista Puode,  accogliente nella sua veste shabby chic o il più minimal Numan che rientra nel novero dei migliori 30 ristoranti della Lituania), ma essendo la Lituania come  l’Estonia un Paese che ama la musica, ci sono molti festival  musicali durante l’anno (nel 2010 i suoi canti popolari sono entrati a far parte del patrimonio dell’umanità Unesco).Per il pernottamento a Kaunas, cittadina che dista un centinaio di chilometri da Vilnius, è stato scelto l’omonimo Hotel Kaunas La Lituania, dunque, è un Paese che offre molto e sorprende ancora di più: per le numerose peculiarità architettoniche che vanno dalle tipiche abitazioni in legno di Marcinkonys e di Trakai   agli edifici modernisti Bauhaus di Kaunas, dai parchi e le riserve naturali dell’entroterra, con la tundra ricompresa nella Convezione di Ramsar,  fino ai boschi con le giganti installazioni contemporanee di Europos Parkas, riuscito connubio fra natura e arte, con famose sculture tra cui la doppia piramide negativa di Sol LeWitt Vilnius, la capitale della Lituania, è barocca e al contempo esotica, ha chiese spettacolari dalle cupole a cipolla ma anche con guglie svettanti, inoltre i graffiti e colorano i muri di edifici e strade e qualcuno ha definito questa street art i tatuaggi sulla pelle della città.A Vilnius il check-in è stato fatto all’hotel Radisson Blu  e per i ristoranti abbiamo testato il Mykolo4 e il Bambalyne di Vilnius ma anche  lo Sweet Roott di Uzupis  Fra le chiese bellissime da visitare, suggeriamo quella ortodossa di Santo Spirito, che non presenta seggiole per sedersi all’interno: qui si prega solo in piedi e le funzioni religiose durano anche tre ore. Si rimane a bocca aperta nel vedere l’iconostasi verde smeraldo che domina una parete dell’edificio sacro.  Così come merita una visita (ma soprattutto lo scatto di una foto perché da sola vale il viaggio) la Chiesa cristiana cattolica di Sant’Anna, un superbo esempio di stile gotico fiammeggiante. Continuando a girare per la città, è sicuramente da vedere l’Università di Vilnius, una delle più antiche d’Europa che  ha ben 13 cortili che si affacciano tra le tante facoltà che la circondano.  La curiosità senza dubbio più bella è che all’interno di Vilnius c’è anche la minuscola enclave di Uzupis, una specie cittadina nella città – ma più esattamente uno Stato nello Stato, considerato che si è autodichiarata Repubblica Indipendente nel 2000 – che ha i propri ministri, un presidente eletto, la Costituzione in vigore (c’è anche la versione in lingua italiana e il primo articolo recita: Ogni uomo ha il diritto di vivere nel pressi del fiume Vilnele, e il fiume Vilnele ha il diritto di scorregli accanto). e batte moneta che si può scambiare con la birra. Uzupis, è  un simpatico concentrato di anarchia. Un esempio? Art. 14: A volte si ha diritto di non conoscere i propri doveri. Inoltre, al  centro del piccolissimo centro – ma il bisticcio di parole ci sta – s’innalza  una colonna con un angelo protettore, simbolo della Repubblica di Uzupis.  A Vilnius il passato rivive nei negozi di bric-à-brac, con nostalgici cimeli del periodo sovietico e un ricco assortimento di macchine fotografiche analogiche, vecchi colbacchi, spille, orologi.  Sempre appartenente alla Contea di Vilnius, a pochi chilometri c’è la meravigliosa cittadina di Trakai, con le sue case colorate e il castello sul lago. Qui è consigliato il giro panoramico in barca per ammirare l’estensione del bacino lacustre, il canneto che lo delimita e gli eleganti e candidi edifici che si specchiano sull’acqua.   La Lituania è da conoscere anche e soprattutto dal punto di vista culturale. Ha espresso  un grandisssimo artista: Mikalojus Konstantin Ciurlionis, pittore, compositore ed educatore vissuto tra il 1875 al 1911 al quale è dedicato l’omonimo museo che raccoglie i suoi quadri e lavori grafici ma anche le registrazioni delle sue composizioni all’interno della sala della musica. Un artista illuminato e lungimirante, che ha scritto melodie soavi, dipinto tele di rara armonia, dai colori dosati. Ecco, la tavolozza cromatica di Ciurlionis è come la bellezza di questa nazione: sobria e a tratti timida ma con guizzi di pura realtà. In una parola vera. Non a caso il motto della Lituania è “Real is beautiful”, il vero è bello. 

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