“Ho scelto l’Isola d’Elba considerando la dolcezza dei costumi dei suoi abitanti e la bontà del clima. Essi saranno l’oggetto costante del mio interessamento più vivo”. Prescelta da Napoleone Bonaparte come sede del suo esilio, l’Isola d’Elba racchiude uno scrigno di tesori inestimabili. Cultura, arte e storia si fondono insieme sullo sfondo di una natura incontaminata. A distanza di 200 anni dalla morte dell’imperatore, andiamo alla scoperta di alcuni dei luoghi da lui più amati.
Un soggiorno forzato e proficuo
Era il 3 maggio 1814 quando, a bordo della fregata Undaunted, Napoleone fece il suo ingresso nella rada di Portoferraio. Timoroso di ricevere una accoglienza non proprio regale, decise però, di scendere a terra solo nel pomeriggio del giorno seguente. Furono tanti i miglioramenti sociali ed economici apportati dal sovrano durante i dieci mesi trascorsi sull’isola. Un periodo di rinascita e modernizzazione che conferì nuova luce al territorio.
Le residenze ufficiali
Con la sua posizione strategica sul mare Villa dei Mulini fu la dimora principale di Napoleone che si occupò personalmente del suo restauro e dell’arredamento. Oggi la villa è diventata Museo Nazionale ed ospita diverse stampe ed oggetti del periodo napoleonico provenienti da collezioni private. Immersa nella campagna elbana si trova invece la residenza estiva di Villa San Martino, il cui ambiente più famoso è la sala egizia. Concepita come sala da pranzo, voleva ricordare i fasti della campagna militare in Egitto con scene esotiche e di battaglia, colonne papiriformi e strutture incise di geroglifici. Nel giardino che circonda la villa c’è un grande esemplare di bagolaro. Si racconta sia stato lo stesso Napoleone a piantare l’albero in ricordo della sua amata Corsica.
Il Teatro dei Vigilanti
Con l’intenzione di elevare il livello culturale dell’isola, Napoleone fece costruire un teatro lì dove c’era una chiesa sconsacrata. Il teatro, inaugurato nel gennaio 1815, oggi prende il nome di Teatro dei Vigilanti ed ospita un ricco cartellone di spettacoli e concerti con numerosi artisti di fama internazionale. Il sipario, realizzato dal pittore Paolo Ravelli, raffigura Napoleone in versione apollinea, inserito in un ambiente rurale con pecore e mucche, montagne e cascate.
I cimeli di Napoleone
Ogni anno, per ricordare la morte dell’imperatore avvenuta il 5 maggio 1821, nella Chiesa della Misericordia a Portoferraio, si celebra una messa in suo onore. Proprio accanto alla chiesa si trova il Museo dell’Arciconfraternita che conserva, tra le altre cose, anche un calco in bronzo della testa e della mano di Napoleone e la riproduzione del sarcofago nel quale sono conservati i suoi resti.
Un museo della memoria
Arredi, mobili d’epoca, ma soprattutto una vasta collezione di libri, si possono ammirare alla Pinacoteca Foresiana del centro culturale De Laugier. Qui, nella sala dedicata a Napoleone è esposta una parte della collezione dei 2378 libri di storia, di teatro e di letteratura greca e latina, che formavano la biblioteca personale dell’imperatore. Ci sono anche volumi prelevati dalle biblioteche di Fontainbleau ed altre opere inviategli dallo zio cardinale o acquistate a Livorno ed in altre città italiane.
Il Santuario della Madonna del Monte
Percorrendo un sentiero in salita attraverso il bosco, si arriva alle pendici del Monte Giove, in località Marciana. Oltre a godere di un magnifico panorama, qui si trova il santuario più antico dell’isola, dove Napoleone soggiornò per qualche giorno tra l’agosto ed il settembre 1814 in cerca di pace. Si narra che, la notte del 1° settembre 1815, la contessa polacca Maria Walewska lo raggiunse, restando in compagnia dell’amato per due giorni e due notti.
La tradizione enogastronomica napoleonica
Forse non tutti sanno che, fu proprio Napoleone nel 1809 a creare la prima Doc elbana, liberando dai dazi doganali i vini dell’isola e conferendo loro un certificato d’origine. Conquistato dal colore rosso scuro e dal sapore dolce, vellutato ed elegante dell’Aleatico, Napoleone incrementò la produzione di questo vino passito celebre il tutto il mondo. Ottimi quelli prodotti dalla Cantina Acquabona e dalla Tenuta delle Ripalte. Amante dei cibi semplici e non particolarmente ricercati, l’imperatore non seguiva il galateo, mangiava voracemente e adorava fare la scarpetta. Uno dei suoi piatti preferiti era il polpo all’elbana. Lessato in acqua aromatizzata con il peperoncino, oggi lo si può gustare al Ristorante da Cipolla a Rio dell’Elba oppure come street food al Polpaio, l’apecar dei fratelli Paoli.
Un fitto calendario di eventi
Dal Passaporto napoleonico ai trekking e ai percorsi in bike e ebike, dalle rievocazioni storiche alle degustazioni, dalle mostre alle presentazioni di libri e così via. Sono innumerevoli le iniziative organizzate in occasione del bicentenario dalla scomparsa di Napoleone. Tra queste spiccano i concerti nell’ambito del Festival Elba Isola Musicale d’Europa, dal 26 agosto al 12 settembre. Incentrati sulla passione di Napoleone per Haydn, saranno riproposti i più bei quartelli d’archi del compositore. Inoltre, sempre ad agosto nella località di Procchio è prevista la ricostruzione di un accampamento militare francese ottocentesco ed una cena di gala in costume con menu dell’epoca. Per il programma completo: www.visitelba.info/napoleone-2021/eventi