Cattolica e Gabicce sono due delle perle dell’adriatico, divise da un fiume che le colloca in due regioni diverse, ma sono allo stesse tempo una il lembo dell’altra.
I nostri viaggi del gusto oggi vi portano fra queste due città che d’estate ospitano migliaia di turisti e vacanzieri, incoraggiati dalle innumerevoli Bandiere Blu guadagnate negli anni a testimonianza di un lavoro importante per migliorare i servizi turistici della zona, hanno nel loro DNA non solo il mare ma anche tradizioni enogastroniche tutte da scoprire.
Cattolica
Partendo da Cattolica, nota per la bellezza e l’eleganza che la caratterizzano, la città è stata luogo di transito e sosta per i viandanti della via Flaminia che arrivava fino a Roma. La cucina del luogo ha come punti di forza la semplicità di un pesce cotto alla griglia e un immancabile Sangiovese fresco. Perchè la tradizione marinara di Cattolica è ancora forte nonostante i tanti interventi culturali e turistici creati nel tempo.
Il pesce rimane il re della tavola, sia cucinato secondo le ricette popolari che sapientemente rivisto dalle nuove leve di chef. Ma c’è un dolce che è davvero unico in questa cittò: il Miacetto.
La ricetta del Miacetto
Il Miacetto è un dolce natalizio senza derivati animali come da tradizione delle vigilia di Natale.
Ingredienti:
- gr 700 di noci con guscio,
- gr 600 uvetta sultanina,
- gr 300 mandorle (sgusciate),
- gr 100 pinoli (sgusciati),
- gr 400 miele,
- gr 300 zucchero,
- 1/2 di litro di olio extravergine d’oliva,
- 3/4 di litro di acqua,
- rumgiulen piuttosto farinoso q.b. (oppure crusca),
- 3 limoni e 3 arance,
- un cucchiaino di cannella,
- un pizzico di sale.
Preparazione
Mettere a bagno l’uva passa e poi scolarla bene. Mettete in una ciotola olio, miele, acqua calda, zucchero, sale e cannella e mescolate bene finchè il miele non si sia sciolto completamente. Tritate quasi tutta la frutta secca, lasciandone solo una manciata per l’ultima fase, (noci, mandorle e pinoli), ora aggiungete il tutto nella ciotola insieme alla scorza di limone e arancia fatta a pezzettini. Mescolare fino ad avere una amalgama completa. Ora si può aggiungere il rumgiulen (o la crusca), girando con forza con un cucchiaio.
Poi versare il tutto in una teglia larga e bassa preparata con carta forno oleata. Ora al forno preriscaldato a 190° per circa 30 minuti. Una volta terminati, tirare fuori e spennellare con del miele e poi decorare con il resto della frutta secca tenuta da parte in precedenza.
Se pensate di visitare questa città, questo hotel 3 stelle a Cattolica potrebbe fare al caso vostro.
Gabicce
Gabicce anche se appartiene al territorio della regione Marche, ha nel suo DNA la Romagna. Una baia incastonata fra il mare e il Parco Naturale del Monte San Bartolo.
La terrazza naturale di Gabicce Monte permette di osservare dall’alto il golfo; i sentieri collinari fioriti di ginestre che tracciano un paesaggio dall’aspetto incontaminato a strapiombo sull’Adriatico, dove si nascondono piccole insenature come il noto porticciolo turistico di Baia Vallugola. (potete trovare maggiori informazioni turistiche sugli Hotel a Gabicce Mare).
Paolo e Francesca
Quello che il pochi sanno è che proprio a due passi da Gabicce c’è il castello di Gradara, narrato da Dante quando descriveva l’amore tra Paolo e Francesca nel canto dell’Inferno.
L’insediamento risale al 1150, passata negli anni agli Sforza comincia ad assumere un aspetto rinascimentale, grazie all’imponente scala, al loggiato, la Pala di Andrea Della Robbia e alle sale affrescate tra cui il camerino di Lucrezia Borgia, che qui visse con Giovanni Sforza.
E’ qui che viene cantato il celebre verso: “Amor cha nullo amato amar perdona…” sussurrato da Francesca sedotta da Paolo, abbandonandosi alla passione amorosa che la condurrà ad una tragica fine.