Delle volte non ci pensiamo, ma le “erbe” sono una componente quotidiana nella nostra cucina. Sappiamo che le erbe officinali sono piante che hanno un ampio uso terapeutico, ma sottovalutiamo il loro intenso impiego anche in cucina come spezie o aromi per arricchire ogni piatto. Le erbe aromatiche sono piante che non solo offrono benefici per la salute, ma aggiungono sapore e aroma ai piatti.
Le piante in cucina
Il Basilico ad esempio è ricco di vitamina K, manganese, vitamina C e minerali come calcio, ferro e potassio, ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche.
Il Prezzemolo, fonte di antiossidanti, beta-carotene e luteina, ha proprietà diuretiche, ma attenzione va consumato con moderazione.
Il Rosmarino è ricco di calcio, potassio, vitamina C e magnesio, favorisce la salute di ossa e denti, aiuta a controllare la pressione sanguigna e rafforza il sistema immunitario.
La Salvia è un sempreverde con proprietà aromatiche, è utile per la salute di gengive e denti, e ha anche proprietà diuretiche.
E ancora. L’Origano è ricco di proteine e sali minerali; il Timo oltre ad aggiungere un sapore robusto ai piatti ha proprietà antiossidanti; la Menta sappiamo è fresca e rinfrescante, ed è perfetta per tisane e bevande; la Lavanda è usata per ricavarne oli essenziali dal profumo delicato ma anche per fare tisane e dolci; il Luppolo è invece utilizzato per produrre birra.
Ci sono poi tantissime altre erbe amare come: tarassaco, carciofo, balsamita, pratolina, radicchiella, aspraggine, cicerbita, estragone, assenzio, abrotano, bardana, cicoria, coclearia, calendula, rucola, rafano o cren, lepidio o crescione terrestre, marrobio, crescione acquatico, rabarbaro, ortica, cardo mariano, erba stella, tanaceto, achillea, acetosa, acetosella, vitalba.
I monasteri
Già dall’antichità si usavano e si conoscevano le proprietà delle erbe. Pensiamo ad esempio i monasteri che hanno una lunga tradizione nella coltivazione e produzione di erbe officinali. Durante il Medioevo, i monaci e le monache coltivavano queste piante nei loro orti dei semplici, dove venivano raccolte e utilizzate per creare preparati medicinali. Ancora oggi ci sono monasteri che ne proseguono la tradizione come ad esempio il Convento dei Francescani di Greccio (Rieti); il Monastero di Santa Maria della Neve (Pratovecchio, Arezzo) dove si producono liquori medicinali, lattovari e altri preparati a base di erbe officinali; il Monastero delle benedettine di Orte. Famosa è la farmacia e l’erboristeria dell’Abbazia di Praglia, conosciutissime ed apprezzate sono le tisane qui prodotte, da sempre segno distintivo della storia e della ricerca dei monaci, sono miscele di erbe idonee per la preparazione di infusi e decotti che possono essere utilizzate come coadiuvanti nel trattamento di varie sintomatologie.
Gli eventi
Ci sono diverse sagre e feste dedicate alle erbe, vi citiamo ad esempio quella di aprile ad Ussaramanna, a maggio a Vapolschiavo e a giugno a Novafeltria
In Valle Aurina l’utilizzo delle erbe spontanee in cucina, con le loro proprietà depurative, digestive e antinfiammatorie, è una tradizione consolidata da secoli. Qui, dedicata alle erbe, si tiene una quattro giorni, con undici località coinvolte, per svelare i segreti delle erbe spontanee, dei formaggi tipici e di un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni. Si chiama “Le Erbe del Casaro”, e si tiene tra fine maggio e i primi di giugno, una festa dove si alternano passeggiate immerse nella natura, laboratori culinari e creativi, visite ad aziende agricole e ad un antico mulino, approfondimenti e chiacchierate con esperti.
Dalla primavera fino all’autunno la regione di Lana in Alto Adige propone un programma di appuntamenti dedicati alle erbe selvatiche e al loro utilizzo nella cucina tradizionale, nella cosmetica e nella medicina naturali.
Foraging
La stagione giusta per raccogliere le erbe spontanee è di solito la primavera, tempo permettendo già da marzo. Dove raccoglierle? In zone salubri e non inquinate, pascoli, incolti, boschi, prati, rive di fiumi e ruscelli. Basta un coltellino, forbici, sacchetti di carta o stoffa e guanti di gomma, ma attenzione serve grande rispetto per l’ambiente naturale, e le erbe vanno raccolte nella quantità necessaria, senza sprechi. Cosa possimao trovare in natura? La Valerianella le cui foglie si utilizzano crude per la classica insalata di campo della tarda primavera o come ingrediente di torte salate. La Borragine dalle foglie pelose e dai vistosi fiori blu, che viene usata per ripieni, torte salate e frittate. Il Favagello con foglie carnose cuoriformi e fiori gialli, se ne consumano le giovani parti aeree per insalate, minestre, contorni. Il Tarassaco viene usato per misticanze, frittate, risotti, ma è anche un ottimo depurativo e si può usare per preparare tisane. L’Ortica si usa cruda nel pesto o cotta per frittate, risotti, minestre o per colorare di verde pasta fresca e gnocchi.