Aspettando l’apertura di Biennale Architettura, che dopo la vernice dell’8 e 9 maggio accoglierà il pubblico dal 10 maggio al 23 novembre indagando sul tema Intelligens. Natural. Artificial. Collective nella visione del curatore Carlo Ratti, la primavera veneziana è un fiorire di mostre. In questi giorni si susseguono le inaugurazioni e per gli appassionati di arte (ogni genere di arte) la città sarà nei prossimi mesi una meta da non mancare.

Andar per mostre
Si comincia con la Fondazione Pinault, che ha già aperto la doppia esposizione nelle sue due sedi. A Punta della Dogana fino al 23 novembre si visita la prima grande mostra in Italia di Thomas Schütte. Genealogies presenta corpi monumentali ma anche i preziosi e quasi sconosciuti disegni dell’artista; perdetevi tra forme, materiali e giochi di luce, lasciatevi attrarre dalla poesia della fontana che vi richiama con il suono delle sue lacrime. A Palazzo Grassi, dopo due anni di lavoro, e fino al 4 gennaio del prossimo anno, Tatiana Trouvé svela La strana vita delle cose. Oggetti, filamenti, materiali di ogni genere: spettacolare l’opera che accoglie i visitatori nell’atrio, con il pavimento disseminato di tombini, fedeli riproduzioni raccolte in tutto il mondo. Guardateli, leggeteli e quando sarete arrivati ai piani superiori affacciatevi: vi apparirà allora per quello che è, una costellazione. Non dimenticate di soffermarvi sui “Guardiani” che l’artista ha posto in ogni sala: il loro significato vi apparirà chiaro.

Se tanta materialità di corpi e di cose sembra quasi un controcanto al tema della Biennale tutto centrato sull’intelligenza, l’esaltazione si incontra alle Gallerie dell’Accademia in Corpi Moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione. C’è, ed è emozionante vederlo, L’Uomo Vitruviano di Leonardo: mancava allo sguardo da sei anni, dopo questa mostra sparirà per altrettanti. Ma dopo aver assorbito il colpo al cuore che la sua vista produce, guardatevi alle spalle e perdetevi nella Great Lady (Sistema cardiovascolare e organi del torso femminile) di Leonardo è, a sua volta, un capolavoro assoluto, definita la Monna Lisa dell’anatomia, proveniente dalla Collezione reale inglese di Windsor. E ancora Studi per la Sibilla libica di Michelangelo, che torna per la prima volta in Italia dopo un secolo, dal Metropolitan Museum of Art di New York; è un disegno preparatorio per la Cappella Sistina. E l’Autoritratto a corpo nudo di Dürer. Impossibile elencare la meraviglia delle 90 opere che, da 50 istituzioni e prestatori, compongono la mostra: sappiate però che anche qui c’è un capitolo dedicato agli oggetti, quelli per la cura del corpo: vengono da un passato lontano ma ci parlano sorprendentemente dell’oggi.

La primavera dell’arte veneziana continua con la Collezione Guggenheim, e Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio che si visita dal 12 aprile al 15 settembre, settanta opere dell’artista portoghese naturalizzata francese per comprendere la sua capacità di trasformare lo spazio pittorico in ambienti astratti e illusioni ottiche. A Palazzo Diedo, sede della Fondazione Bergrruen, vengono presentante due nuove installazioni site-specific : sono Untitled (floor), del celebre artista Piero Golia, e Senza titolo di Marcantonio Brandolini d’Adda e si potranno vedere da maggio, quando il palazzo riaprirà.
Al di là del canale, la Fondazione Cini ospita nelle Stanze del vetro dal 13 aprile al 23 novembre 1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia a cura di Marino Barovier, mentre alla Giudecca, è ancora Bergrruen ad offrire nella Casa dei Tre Oci la mostra Controfacciata, personale del fotografo tedesco Matthias Schaller (fino al 23 novembre), che racconta Venezia dietro la facciata dei suoi palazzi.

Andar per cicchetti
Andare per mostre è tanto bello quanto impegnativo: prepararsi con una buona colazione, fare pausa con il giusto cicchetto e infine rilassarsi a cena è d’obbligo.
Se il vostro giro comincia dalla zona Accademia, dove si concentrano molte delle sedi espositive, per la colazione del mattino vi consigliamo Tonolo in calle San Pantalon, la pasticceria dove si affollano i veneziani, i dipendenti dei vicini uffici e gli studenti di Ca’ Foscari. Qui le paste hanno le dimensioni di una volta, le brioche sono irresistibili e il personale mantiene nel felice caos ordine e simpatia. Proprio a ridosso delle Gallerie, al Ponte delle Maravegie, c’è la Pasticceria Toletta: le sue venexiane vi daranno la carica per le ore che vi aspettano, e la gentilezza delle due signore al banco vi conquisterà.
Pausa cicchetti in zona Santa Croce, all’Arcicicchetti Bakaro in campo dei Tolentini dove la scelta è vastissima, oppure alla porta in fianco, al bacareto da Lele; il primo ha anche posti a sedere nel campo, in entrambi la lunga fila alla porta (di veneziani) testimonia la qualità dell’offerta, del servizio e anche del conto finale.
Spuntino da veneziani alla Cantina Vecia Carbonera, in rio Terà delle Maddalene: vi sarà di strada quando sarete in zona Palazzo Diedo, non si può lasciare Venezia senza visitarlo.

Se avete voglia di sedervi in un giardino veneziano, allora il vostro aperitivo sarà al Moro Café, apertura abbastanza recente nel piano terreno del palazzo che ospita l’Istituto Veneto di scienze lettere e arti ai piedi del ponte dell’Accademia. II caffè costa 4 euro, lo spritz 11 e li valgono tutti: l’affaccio è su campo Santo Stefano, oppure sul fiorista che colora l’ingresso. Vi potrebbe venire voglia di prenotare per cena al vicino, e imparentato, Moro Venice Restaurant: vista sul Canal Grande.
Restando in tema di ristoranti, se volete sentirvi come un divo hollywoodiano la scelta dovrà cadere Da Ivo (San Marco 1809): cucina veneta tradizionale, apprezzata da George Clooney, Brad Pitt, Elton John e da tutte le celebrità che quando vengono a Venezia non si fanno mancare una cena qui.
Più pop, superveneziano, affollatissimo sempre (qui la prenotazione va fatta con qualche giorno in anticipo) è la trattoria Pontini, Cannaregio 1268: lo vedete quando siete sul Ponte delle Guglie, è sulla Fondamenta che corre lungo il canale. Clima informale, cucina eccellente, prezzi accessibili, tutto il personale si farà amare per professionalità e simpatia. Se non riuscite a trovare un tavolo nemmeno giocando d’anticipo, passate per un cicchetto e uno spritz, magari una polpetta o una mozzarella in carrozza. E’ un angolo di Venezia che sarete felici di aver conosciuto.
