La “pizza dolce abruzzese” (detta anche pizza doce, pizza dogge o pezz a dagg) era il dolce delle ricorrenze importanti delle famiglie e, soprattutto, dei matrimoni. La ricetta originale si è persa attraverso i secoli, tramandata a voce dalle nonne, trascritta a mano da figlie e nipoti. Ancora oggi ne esistono diverse interpretazioni che riflettono l’amore per la semplicità della vita di campagna, ricordo di quando i matrimoni si festeggiavano in casa.
Il pan di Spagna veniva diviso in cinque strati, bagnato con l’alchermes e rum e farcito con crema gialla, crema di cioccolato, marmellata di mosto cotto e, secondo le possibilità economiche di chi la regalava, si farciva un terzo strato con la pasta reale, fatta di mandorle, poi ricoperto di glassa bianca preparata con albumi, burro e zucchero caramellato.
A decorazione c’erano confettini argentati, codette o canditi e piccoli melograni beneaugurali avvolti nella carta velina simbolo di fertilità e abbondanza.