Dopo aver sperimentato con successo la Baltic Travel Bubble, la libera circolazione di persone tra le tre Repubbliche Baltiche, dal primo giugno la Lituania ha allentato le misure di blocco e riaperto i propri confini anche ai turisti italiani che potranno recarsi nel Paese senza dover ricorrere ai 14 giorni di autoisolamento. «Siamo entusiasti – afferma Indrė Slyžiūtė, responsabile per il mercato italiano di Lithuania Travel – all’idea di accogliere nuovamente in Lituania i turisti italiani. L’Italia è sempre stata un mercato prioritario per noi, capace di portare 48.994 visitatori nel 2019». Grazie alle misure di contenimento del covid-19, l’intera Lituania sta gradualmente allentando le restrizioni e ritornando alla normalità. Le maggiori attrazioni del Paese sono già tutte operative, pur nel rispetto del distanziamento sociale e della massima sanificazione, e non è più richiesto di portare la mascherina negli spazi all’aperto. Hotel, caffè e ristoranti hanno regolarmente ripreso le loro attività, mentre stanno ripartendo anche gli eventi, seppur con pubblico limitato.
Anche i collegamenti aerei stanno riprendendo. Dal 1 di luglio saranno pianificati i voli Ryanair da Bergamo e Roma Ciampino per Vilnius e da Milano Malpensa e Napoli per Kaunas, mentre dalla fine di ottobre saranno disponibili da Treviso per Vilnius e da Bologna per Kaunas. In attesa dell’autorizzazione da parte del governo lituano i voli diretti Wizzair saranno attivi da Malpensa per Vilnius.
La Repubblica di Užupis
Che il centro storico medievale di Vilnius sia patrimonio dell’UNESCO è risaputo. Ma che all’interno della capitale ci sia una repubblica indipendente non è altrettanto noto. Užupis, il quartiere artistico di Vilnius, è infatti uno Stato all‘interno della città, con il proprio governo, inno nazionale e tradizioni. La Costituzione della Repubblica di Užupis, tradotta in decine di lingue, tra cui l’italiano, è affissa sul muro di una delle strade principali del quartiere.
Gita in una base missilistica sotterranea
A poco più di 3 ore di macchina da Vilnius andando verso il Mar Baltico, si trova il Samogitia National Park o Žemaitija National Park. Situato sugli altopiani samogitiani al suo interno si trova, all’interno un’ex base missilistica dell’ex Unione Sovietica, il museo della Guerra Fredda. Per chi non ha paura del fango, sempre in Samogitia è possibile percorrere la Kūlgrinda. Si tratta di una palude da attraversare seguendo sentiero di pietre nascosto sotto il pelo dell’acqua. Non rilevabili dalla superficie, questi tratturi erano generalmente conosciuti solo dalla gente del posto, e per questo costituivano un elemento importante della difesa contro gli invasori.
Il mistero di Devil’s Pit
Il Diavolo è una figura molto presente nel folklore lituano. Sarà per questo motivo che a Kaunas gli hanno dedicato, unico al mondo, un museo. Nel museo del Diavolo ci sono oltre 2000 rappresentazioni, fra statue e oggetti, di Lucifero e i suoi seguaci. Ma il vero mistero legato al Diavolo è poco lontano, a Devil’s Pit. Le origini di questa fossa profonda 40 metri, dalla forma di imbuto con un fondo circolare piatto, non sono state ancora chiarite. Fra le teorie più accreditate sulla sua origine ci sono lo scioglimento un ghiacciaio dell’Era Glaciale o la testimonianza della caduta di un meteorite.
Piramide di Merkinė
Merkinė è una città nel Parco Nazionale Dzūkija, situata alla confluenza dei fiumi Merkys, Stangė e Nemunas. Nel cuore della foresta che circonda la città c’è la Piramide. Realizzata in vetro è posta all’interno di un’immensa cupola. Dentro la Piramide sono custoditi innumerevoli strumenti che servono a stimolare la meditazione. Percorrendo uno dei sentieri che si dipartono dalla cupola si arriva a un piccolo cimitero nascosto, dove sono seppelliti molti soldati stranieri, caduti durante la Prima Guerra Mondiale.
La Casa delle Pentole
Žagarė è una città situata nel distretto di Joniškis, nel nord della Lituania, vicino al confine con la Lettonia. Oltre che per le Žagarvyšnė, una specie di ciliegia originaria della zona, la città è famosa per la Casa delle Pentole. Rifinita con pentole, padelle, cucchiai e altri utensili da cucina in alluminio, questa particolare casa è il frutto delle ricerche di Edmundas Vaičiulis che colleziona oggetti antichi. Un tempo la casa era un negozio gestito da proprietari ebrei e frammenti dei giornali in lingua ebraica con i quali erano ricoperte le pareti sono ancora visibili sotto gli strati di carta da parati. L’oggetto più prezioso del museo è la Torah ebraica.