Murano. Nascono dal fuoco, dall’acqua, dall’aria i capolavori che hanno resa celebre nel mondo questa piccola isola della laguna veneta. Un mestiere antico quello del mastro vetraio tramandato di padre in figlio, al quale oggi è dedicata persino una scuola di eccellenza dove apprenderne cultura e le tecnica di quest’arte millenaria Sono divise, oltre che dalle acque della laguna, da una lettera, le due isole più celebri del veneziano: Murano e Burano. Ma anche da una tradizione, quella del vetro per la prima e del merletto per la seconda, nonostante molti degli oggetti creati a Murano abbiano la delicatezza e l’eleganza propria dei merletti più raffinati. Fin dal medioevo, questo lembo di terar emerso è sinonimo di lavorazione del vetro, materiale che, per una curiosa chimica degli elementi, da fluido si lascia plasmare a caldo da un alito soffiato ad arte e da mani capaci, prendendo forma e colore, ma soprattutto ammantandosi di luce e trasparenza. La massa infuocata modellabile si chiama bolo, pera o con il termine francese paraison. Nomi in trasparenzaÈ dunque affascinante vedere come davanti al fuoco, sul crogiolo, nascono questi capolavori, siano essi minuscole murrine o grandi sculture, diversi a seconda che si tratti di piccoli oggetti da indossare o grandi complementi d’arredo. Sì, perché qui a Murano c’è una specializzazione differenziata per ciascun artigiano: Davide Penso, ad esempio, è esperto nella produzione di gioielli, il binomio Barovier e Toso nella creazione di lampadari; per vasi e calici nome indiscusso è Venini, mentre per i bicchieri Carlo Moretti la fa da padrone e gli specchi molati a mano sono associati ai fratelli Barbini, mentre Pino Signoretto si dedica a figure di animali e sculture astratte utilizzate anche nelle sfilate di moda. Va da sé che ogni oggetto prodotto a Murano è un pezzo unico, una edizione esclusiva e una discriminante per capire se si tratti di originale o imitazione è proprio il prezzo: se una scultura, anche piccola, costa 20 euro, non può essere vetro di Murano autentico ma una replica cinese. Un marchio di qualitàProprio per tutelare artigiani e acquirenti, il Consorzio Promovetro Murano – che da anni si batte insieme a Confartigianato Venezia e Confindustria Venezia per istituire un marchio del vetro originale di Murano che ponga la parola fine alle speculazioni perpetrate a danno di Murano da parte di operatori noncuranti degli esili equilibri su cui si fonda questa attività millenaria – ha istituito il marchio Vetro Artistico® Murano (disegnato da Diego Lazzarini) e può considerarsi uno dei principali custodi della produzione dell’originale vetro artistico di Murano. Attraverso quel simbolo, il Consorzio dichiara che le aziende consorziate producono vetro artistico a mano, pezzo per pezzo. A Murano, inoltre, ha sede la Scuola Abate Zanetti, un centro di insegnamento delle tecniche e dei metodi della lavorazione del vetro, un’accademia che coordina e promuove attività formative – dimostrazioni ed educational – ma anche corsi veri e propri sulle tecniche e i metodi della lavorazione artistica e del design del vetro. Un approccio qualificato per avvicinarsi a questo affascinante mondo che attrae per gli elementi che lo compongono: il fuoco, l’aria, l’acqua. Perché il vetro è qualcosa di molto somigliante alla natura umana: nasce da un alito, ambisce alla trasparenza, teme la fragilità della propria materia ma proprio in quella materia contiene la forza di rigenerarsi. Ogni oggetto in vetro è una storia a sé. Unica. Come noi. Fondamentalmente arteTra gli artigiani muranesi c’è anche chi, affrancato dalla tradizione, si dedica a progetti culturali. È il caso di Adriano Berengo, che nel suo atelier su Fondamenta dei Vetrai, dal 1989 ha avvicinato oltre 200 artisti contemporanei internazionali con i quali collabora con l’intendimento di liberare il vetro dalla semplice funzione d’uso e dal prevalente impatto decorativo, rendendolo materia viva per l’arte moderna. A tutt’oggi, Berengo Studio conta collezionisti in tutto il mondo e dispone di quattro gallerie collocate tra Murano, Venezia e Tokyo. L’idea in piùPromovetro propone ai turisti la Murano Glass Experience: tre itinerari per conoscere il vetro di Murano dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 12. Si tratta di un’esperienza culturale davvero interessante della durata di 90 minuti circa, fra la storia e il presente, tra fornaci, laboratori e musei, alla luce e al calore dei forni, dialogando con i maestri vetrai. Un’altra realtà presente a murano è la Stazione Sperimentale del Vetro che ha il compito di promuovere con indagini, studi, ricerche, analisi, il progresso tecnico dell’industria vetraria nazionale. ITALORaggiungi Venezia con Italo! La città veneta è collegata al network Italo con ben 8 connessioni al giorno. Da Venezia (sia dalla stazione di Santa Lucia che da quella di Mestre) si possono comodamente raggiungere Padova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno. Per saperne di più:www.muranoglass.comwww.promovetro.comwww.lascuoladelvetro.itwww.spevetro.itwww.davidepenso.comwww.barovier.comhttp://venini.comwww.carlomoretti.comwww.fratellibarbini.itwww.pinosignoretto.it