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In Val Venosta, un percorso del gusto tra ghiacciai e frutteti

Un’estate tra cieli azzurri e cascate, la Val Venosta, nella parte occidentale dell’Alto Adige, da sempre terra di passaggio, ci offre sorprese ad ogni angolo. Ad iniziare dalle proposte di eventi fotografici o culinari o sportivi. In primis ad inizio agosto il Master of photograpy che immortalerà le immagini più belle e suggestive di questa terra. Ma noi di Vdgmagazine ne abbiamo cercato anche le prelibatezze e i sapori genuini, in un percorso del gusto che renderà indimenticabile l’estate.

Master of Travel Photography 2019

La Val Venosta e il fascino del Tirolo, si svela tra luoghi nascosti e momenti magici di silenzio. La tre giorni di Master of Travel Photography, ovvero Master di fotografia di viaggio, si combina in questi luoghi in un mix di diversità culturale tra vette alpine e tradizione cosmopolita, tra varietà e armonia. Un modo inedito ed affascinante per scoprire luoghi magici ed elementari, le tradizioni della Val Venosta e della Val Senales.

Il programma prevede sessioni fotografiche specifiche come la sessione Sunrise, la visita del lago di Vernago e fotografia all’alba, oppure la sessione alpina di paesaggio e tramonto.

Ma anche gite culturali e naturalistiche a curiosare e ovviamente fotografare luoghi magici come il monastero Certosa, o le cascate di Trafoi costituite dall’acqua del ghiacciaio e raggiungibili lungo un sentiero tortuoso, o l’Ortler coni suoi 3.905 metri o viaggiare fino a Passo dello Stelvio una delle più impressionanti strade del mondo, con le sue 48 curve. E dopo le emozioni si passerà alle premiazioni domenica 4 agosto nel MMM Ortles.

www.messner-mountain-museum.it/en/ortles/museum | alessandro@masterphototour.com

La Val Venosta

Nei secoli, popoli di ogni provenienza l’hanno attraversata, lasciando tracce ancora oggi visibili nei prodotti dell’agricoltura, nell’arte, nella cultura, nell’architettura e nelle tradizioni. Un’immagine tra tutte che ne è diventata simbolo è il campanile sommerso nel lago di Resia. L’originaria chiesetta romanica del XIV secolo è testimone della costruzione della diga avvenuta subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il clima è mite con moltissime giornate di sole: la valle è protetta dal freddo del nord dalle alte vette e aperta al clima caldo del sud, e vi si trova una vegetazione ricca e rigogliosa, da qui il nome di “granaio del Tirolo”. Qui si coltivano mele, pere, albicocche, fragole, segale e viti. Con il latte delle mucche locali vengono preparati formaggi di ottima qualità.

Tra le specialità della regione vanno ricordate le pere Pala, chiamate “pere del farmacista” grazie alle loro qualità salutari, le deliziose albicocche e la pagnotta venostana.

Famoso è il marmo di Lasa, un marmo bianco, duro, incredibilmente resistente alle intemperie e purissimo. Questo marmo è stato utilizzato a New York per la nuova stazione della metropolitana “Oculus”, a Ground Zero, per la quale sono stati utilizzati 40.000 metri quadrati di marmo.


Da vedere e da scoprire

Se cerchiamo non solo natura ma anche un percorso nella storia, sono numerose le chiese romaniche da visitare, come la chiesa di San Procolo a Naturno, con i suoi affreschi risalenti al VII secolo, e l’abbazia di Monte Maria a Malles, risalente al XII secolo e considerata l’abbazia benedettina più alta d’Europa. Un viaggio nel tempo è quello lungo la “Via romanica delle Alpi – Sentiero del cielo”, che porta alla scoperta anche di luoghi meno conosciuti e fuori dalle rotte turistiche di massa.

Se vogliamo immergerci a tutto tondo nell’atmosfera e conoscere le tradizioni locali, ce ne sono alcune davvero molto particolari e suggestive, come il “lancio dei dischi ardenti” (Scheibenschlagen), un antico rito propiziatorio durante il quale i dischi di legno, con un foro nel mezzo, vengono fatti bruciare e poi lanciati con dei bastoni mentre si esprime un desiderio.

A Prato allo Stelvio si svolge la tradizionale “Corsa degli Zussl”, una sfilata per scacciare l’inverno in cui i partecipanti indossano un tradizionale abito bianco ornato con variopinti fiori di carta, mentre Stelvio ospita il “Klosn”, la sfilata di San Nicolò con maschere terrificanti, suoni di campanacci e cori.

Nel 1985 Reinhold Messner portò a Solda dal Tibet degli yak, da allora ogni anno, alla fine di giugno, curiosi e turisti accompagnano l’alpinista altoatesino nella salita con gli yak verso i pascoli di alta montagna.


I sapori della Val Venosta

Non c’è dubbio, le sorprese del palato qui sono molteplici e tutte naturali, la mela, l’albicocca, tutte delizie ancora vendute direttamente nelle fattorie. Ci sono poi vigne, frutteti e orti d’alta quota, fino a 1.000 metri di altitudine, e poi frutti di bosco e castagne, gli asparagi di Castelbello, il grano saraceno, la segale.

Gli ingredienti naturali e freschi sono poi sapientemente abbinati con varie miscele speziate dei tempi delle nonne, da una tradizione antica che è poi negli anni stata reinterpretata.

Tra le ricette gli antipasti tradizionali a base di grano saraceno e patate, piatti come lo stufato di cervo o lo “Schöpsernes”, tipico piatto di agnello, prelibatezze dolci come i canederli di albicocche, la Palabiraschmarrn, frittata dolce con pera Pala, oppure lo Schneamilch, dolce tipico della Val Venosta.

Ad accompagnare il tutto, i vini locali e i succhi di frutta fatti in casa oppure i distillati come le “Obstlerbrände” e le grappe varietali. In Val Venosta i superalcolici hanno una lunga tradizione, che recentemente ha visto nascere a Glorenza la prima distilleria di whisky in Italia.

Una scorta di generi alimentari per l’inverno è sempre stata una priorità per gli abitanti in queste zone nel passato. Per questo motivo furono inventati tipi di pane che consentono una lunga conservazione come il Vinschger Paarl o lo Schüttelbrot. L’Ur-Paarl è la varietà di pane più antica della Val Venosta: la pagnotta di pasta madre, cumino, trigonella e finocchio fu inventata nel XIII secolo nell’abbazia benedettina di Monte Maria, vicino a Burgusio.

L’impasto contiene una percentuale di circa il 70% di farina di segale, oltre a farina di frumento e di farro. I Paarl sono l’accompagnamento ideale per una merenda con saporiti formaggi di malga e speck, completata da un bicchiere di vino rosso o un succo di sambuco fatto in casa.

Gli eventi dedicati alle tradizioni

Per dare importanza alle tradizioni culinarie sono nate anche tante feste e settimane enogastronomiche. Da fine agosto fino a novembre offrono piatti autunnali e prodotti locali come i crauti di Lasa, la pera Pala di Glorenza al formaggio di malga dell’Alta Val Venosta.

Anche attraverso gli eventi tradizionali come il Törggelen a Castelbello, la Festa della tradizione e del gusto a Prato allo Stelvio e durante le Giornate della mela di Silandro potete gustare specialità tipiche della cucina altoatesina, preparate con ingredienti freschi e regionali.
www.suedtirol.info/en

#MasterTravelPhotography #southtyrol #valvenosta

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