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In Alto Adige, lo Zelten e le tradizioni del Natale

Se pensiamo all’Alto Adige e al Natale ci immaginiamo una distesa di neve, tante sciate, ciaspolate e danze sul ghiaccio per gli sportivi, ma poi una salutare ed intensa “sessione” a tavola per recuperare le forze, anche per chi di energie ne ha spese poche. La montagna di per sé porta appetito e a tavola ci si concede il lusso di fermarsi per gustare tante buone specialità. Oggi parliamo di dolci delizie in vista delle feste natalizie.

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I dolci natalizi dell’Alto Adige

Iniziamo con i biscotti natalizi, tra cui i cornetti alla vaniglia (per la ricetta), i Vanillekipferl, fatti con un mix di farina e frutta secca, o gli Spitzbuben dal cuore di marmellata (per la ricetta). Ci sono anche i Lebkuchen, grandi e morbidi biscotti speziati, fatti con frutta secca, agrumi canditi, miele, uova, zucchero, farina e spezie come cannella, anice, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata.

Questi dolci sono poi ricoperti di glassa di zucchero o cioccolato. I biscotti Zimtsterne sono a base di mandorle, pochissima farina, zucchero, albume e cannella (da cui il nome). Si distinguono per la candida glassa croccante, fatta con albume d’uovo e zucchero. Ma il dolce più tipico e conosciuto del Natale altoatesino è lo Zelten (la videoricetta), un pane dolce dal sapore deciso e dal profumo intenso. Spezie, miele e frutta candita per una vera golosità che per tradizione vien preparato molto prima per essere gustato la sera della Vigilia.

La ricetta del Pane di Natale

Far macerare una notte 750 gr di mele grattugiate in 250 gr di zucchero, 1 cucchiaio di cacao e 1 cucchiaino di rum, aggiungete cannella e polvere di chiodi di garofano e spezie di pan pepato a piacimento e mescolare tutto con 150 gr di noci macinate, 125 gr di fichi, 125 gr di uvetta, 500 gr di farina e 1 di lievito in polvere. Riempite uno stampo a cassetta foderata con carta da forno e lasciate cuocere l’impasto a 140 – 160 grado per un’ora e mezza.

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Le tradizioni natalizie dell’Alto Adige

La corona dell’Avvento, realizzata con rami di pino o abeti intrecciati, è tra le tradizioni altoatesine più sentite. Di antichissima origine, è molto più che una semplice decorazione, è un vero e proprio simbolo che, usanza vuole, venga realizzato per accendere la prima candela il giorno d’inizio dell’Avvento e dare il via alle tradizioni del Natale. In moltissime famiglie ancora si ama riunirsi intorno ad un tavolo per costruire insieme la propria corona unica.

Un’altra tradizione del Natale altoatesino riguarda Krampus e San Nicolò. Indossano maschere che incutono paura, i loro costumi sono maleodoranti e portano in dono brutti scherzi e nulla più: sono i Krampus, simbolicamente riconducibili al buio e alla notte, con i loro copricapi cornati portano ai bambini il carbone insieme a qualche dispetto. Per portare in casa un pizzico di atmosfera da Krampus-day basta arricchire gli ambienti con nastri e addobbi neri e rossi, colori tipici di questi personaggi dispettosi, e preparare dei sacchettini con dentro del carbone da dare in dono agli amici che si sono dimostrati più dispettosi.

Per i più buoni niente paura, arriva San Nicolò a regalare dolcetti, caramelle e soprattutto l’amatissimo pan pepato. Simbolo di luce e bontà, questa figura salvifica nella tradizione altoatesina si ispira a San Nicola di Mira che oltre a premiare i bimbi buoni ha anche il compito di scacciare via i diavoli.

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