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Il Miele del Sindaco: vince il Parco del Gran Sasso

E’ il nettare degli dei, prezioso come l’oro, dolce e insostituibile fonte di energia, è il miele il protagonista di una speciale selezione giunta alla sua tredicesima edizione. Il Miele del Sindaco è il premio che Le Città del Miele, ovvero la rete dei territori che danno origine e identità ai mieli italiani, conferiscono ogni anno.
Il vincitore dell’ultima edizione è il millefiori d’Abruzzo “Terre dell’Alto Aterno”, prodotto dall’apicoltrice Anna Rita Muzi, presentato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti Laga. Territorio d’origine dunque sono le terre dell’Alto Aterno dell’appennino abruzzese, sul margine settentrionale della provincia dell’Aquila, nella sottodorsale dei Monti Laga. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti Laga offre una varietà di ecosistemi e paesaggi davvero unica, all’interno del parco, si trova anche una Mieloteca e un apiario didattico.
Questa edizione ha visto candidarsi diversi mieli millefiori, due dei quali entrati nel gran finale di Giuria con uno scarto di solo mezzo punto: per questo motivo è stata riconosciuta una menzione speciale al millefiori presentato da Amaroni, in provincia di Catanzaro, un miele prodotto dall’apicoltrice Maria Teresa Pungitore.

vasetto miele
vasetto miele

Miele millefiori

E’ il simbolo d’eccellenza della biodiversità floreale presente sui diversi territori italiani, è uno dei mieli più complessi, proprio in virtù dei nettari di centinaia di diverse specie vegetali. Ma è anche un miele che conserva le virtù benefiche di ciascun fiore che lo compone. Può essere prodotto in pianura, in collina o in montagna e in base ai diversi nettari che lo compongono presenta caratteristiche diverse per annata di produzione, anche quando viene raccolto sul medesimo territorio.
Il miele di millefiori può essere chiaro, dal sapore più delicato a dolcezza variabile per intensità, e cristallizza dopo alcuni mesi dal raccolto. Il millefiori scuro o ambrato ha un sapore più deciso, talvolta anche con un retrogusto lievemente amarognolo, con una consistenza più cremosa e una cristallizzazione più lenta.

miele
miele

Le strade del miele

La strada del miele tra Liguria e la Lunigiana – Nasce dall’accordo tra le città di Calice al Cornoviglio, Mulazzo e Tresana; qui l’apicoltura ha radici antiche e ha una produzione di qualità grazie ai tanti apicoltori del territorio. I visitatori possono vivere la presenza del miele in tutte le sue sfaccettature: dal visitare le aziende apistiche per assistere ai metodi di lavorazione del miele, con possibilità di acquisti diretti, al degustare il prodotto nell’uso enogastronomico di ristoranti, trattorie e agriturismi. A guidare i turisti c’è un’opportuna segnaletica in un ambiente naturalistico che attraversa l’Altavia dei Monti liguri toccando centri d’interesse storico e artistico.
La strada del miele del Roero – Si sviluppa su un percorso che interessa tredici Comuni, ognuno dei quali è un capitolo di sosta che propone uno specifico tema apistico. L’itinerario si snoda tra: Monteu Roero – I personaggi storici, Città di Brà – Il Ciclo di Vita, Bandissero d’Alba – La produzione del miele, Canale – I prodotti dell’alveare, Cisterna d’Asti – Il miele in cucina, Ceresola d’Alba – Il miele nella storia, Montà d’Alba – I manufatti storici, Montaldo Roero – La flora apistica, Piovesi – L’abbigliamento apistico, Pocapaglia – La comunicazione, S. Stefano Roero – I tipi di miele del Roero, Sommaria del Bosco – I mieli d’Italia, Sommaria Perno – L’allevamento apistico.

www.cittadelmiele.it

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