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Il futuro della ristorazione fra proteste, coprifuoco, delivery e nuovo lockdown

Zone gialle, arancio e rosse. L’Italia è stretta nei colori della Pandemia dettati dal nuovo Dpcm ministeriale del 4 novembre scorso. Un’Italia che soffre, abbraccia proteste, ma non molla. E la ristorazione, che in Lombardia subisce lo stop da segnale rosso,  sembra comunque tenere alto lo sguardo sul futuro.

Il premier Giuseppe Conte e lo chef Massino Bottura

L’iniziativa di Massimo Bottura

Anche lo chef stellato Massimo Bottura ha preso carta e penna indirizzando una lettera al Primo Ministro Conte. Lo chef Bottura – pur consapevole del grave periodo di pandemia in corso – ha voluto comunque accendere i riflettori sulla condizione dei tanti colleghi e collaboratori che come lui sono coinvolti da una stretta economica di difficile gestione.

Nella sua lettera si legge: “La politica è fatta di coraggio e di sogni. È simile alla poesia. È fatta di immaginazione e di futuro. La politica deve rendere visibile l’invisibile”. E coniugando poetica, sogni e realtà, lo chef modenese conclude il suo messaggio con alcune richieste concrete per la ristorazione, come la chiusura serale alle 23.00, la liquidità in parametro ai fatturati, la cassa integrazione almeno fino alla stabilizzazione del turismo europeo, la decontribuzione 2021 visto che per il 2020 abbiamo già adempito in pieno e l’abbassamento dell’aliquota iva al 4% per il prossimo anno”.

Cibo a Regola d’Arte

I due, molto probabilmente, riprenderanno l’argomento sul palcoscenico di Cibo a Regola d’Arte – il Food Festival a cura del Corriere della Sera (dal 6 all’8 novembre prossimo) – tenuto a battesimo proprio dai due leader. La rassegna dal titolo Il tempo di scegliere,quest’anno in versione digilive (eventi in presenza e online), tenterà di raccontare quello che sta succedendo nel mondo della ristorazione attraverso le voci e le storie di tutti i protagonisti, grandi e piccoli chef. Inoltre, una squadra di professionisti fra cuochi, pasticceri, pizzaioli e maestri panificatori sarà presente online per lezioni digitali e show-cooking.

Il food a Milano Design Film Festival

Stesse date e obiettivo simile per il programma in calendario sul palcoscenico del Milano Design Film Festival, che alla sua 8° edizione inaugura quest’anno la versione phygital (in live streaming e in presenza) e una sezione interamente dedicata al food e alla ristorazione. Oltre ad incontri e dibattiti, in programma anche la proiezione di 5 film, che esploreranno il rapporto tra il design e i processi legati al mondo dell’alimentazione. Così, sotto la lente di ingrandimento, gli alimenti, la loro provenienza, il processo produttivo, ma anche il desiderio sempre più forte di un ritorno alle origini, al locale, all’autentico non trascurando il ruolo delle nuove tecnologie.

HealthyFood

E senza troppo guardare in là, la tecnologia è già oggi protagonista del mercato della ristorazione con alcune applicazioni che stanno rivoluzionando il modo di mangiare e bere.

L’ultima novità si chiama HealthyFood, un nuovo software che comprende un pannel servizi, di tra cui la possibilità di menù digitalizzati, prenotazioni di tavoli o l’asporti dei piatti, pubblicità geolocalizzata e delivery. Ad un costo fisso mensile – in abbonamento – la piattaforma sembra prospettare un aumento in maniera esponenziale della visibilità settimanale dell’offerta menu, con conseguenti arrotondamenti in positivo del fatturato. Per le tariffe si parte da un pacchetto Basic da 29,90 euro al mese, per passare a quello Pro a 89,90 che comprende le attività di digital marketing e reportistica, fino a quella più avanzata Premium che prevede a breve anche un servizio rider (attivo a fine anno e con un numero di consegne gratis garantite dall’offerta). Il tutto senza commissioni o costo aggiuntivi se i clienti prenotano attraverso l’app.

Così come riportato dal Sole24ore in un’intervista al manager e fondatore della società di food tech Pietro Ruffoni: «La stessa formula verrà estesa nei prossimi mesi anche ad altri esercizi commerciali, come macellerie o fruttivendoli di piccoli centri urbani che potranno pubblicare la lista dei prodotti disponibili, lanciare promozioni e decidere se recapitarli a casa con mezzi propri, oppure dare la possibilità di prenotare un orario preciso per il take away o affidarsi ai rider». 

Voucher regalo

Sempre digitale, l’iniziativa Dinnerbond, un sistema di acquisto online che permette di usufruire di sconti sui prezzi standard di pranzi e cena nei ristoranti d’Italia affiliati alla portale per poi utilizzare il servizio di ristorazione a fine lockdown o in un predeterminato periodo di tempo. L’iniziativa, che si presenta come un vero e proprio voucher regalo, avvantaggia tanto il consumatore finale (con la formula sconti), quanto l’esercente sostenuto da un movimento di cassa a serrande abbassate.

Non chiamatelo steak-house

E’ figlio del primo lockdown, con una forte influenza di marketing, innovazione, qualità e design invece la proposta Carne – diversamente macellai, il primo One Thing Restaurant milanese nato sull’onda del less is more.

Al centro della proposta dei tre giovani ristoratori – Domenico Cannillo, Denise Di Meola e Andrea Pirotti – l’idea di concentrarsi su un solo taglio di carneil lombatello –, di estrazione povera, esaltato nel gusto (tenendo bassi i costi) attraverso la ricerca e lo studio delle migliori combinazioni fra tecniche di cottura e ricette inedite (anche internazionali).

Alla base di tutto, la qualità, quella degli allevamenti La Granda (della filiera piemontese Slow Food) di origine controllata che certifica la provenienza del bestiame garantendo l’osservazione di un rigido disciplinare nel rispetto dell’equilibrio tra benessere ambientale, animale e sociale. Un paio di Specials giornalieri, a base di maiale o agnello, oltre ai contorni, completano l’offerta del menu a cui si aggiunge una selezione di 10 etichette tra bianchi, rossi e bollicine e alcune birre e drink artigianali.

Con le special box la carne è delivery

Ma la vera novità è rappresentata dalle Special Box, una formula delivery, che ogni mese propone ed impacchetta tutto il necessario per la realizzazione a domicilio di ricette internazionali a base di carne. Oltre agli ingredienti preparati per 2, la scatola comprende le spiegazioni e le foto esemplificative, un servizio di assistenza online (via chat o telefono) a cura dello chef di casa, oltre ad una compilation musicale a tema con il territorio di estrazione della ricetta creata ad hoc per gli acquirenti delle Special Box.

Un concentrato di qualità e marketing

A conti fatti, tenuto conto di un progetto dal taglio ben definito e registrato, a cui si aggiunge un’immagine e uno stile di chiara connotazione contemporanea (dagli arredi del locale al packaging delle box, nulla è lasciato al caso), l’offerta dei tre giovani imprenditori neo-milanesi si avvale di una forte impronta di marketing.

Presente la formula degli sconti targetizzati (riservata agli studenti universitari Bocconi), della cena gratuita con la prima iscrizione al sito Carne – diversamente macellai, delle consegne a 0 euro su Milano e a sole 5 euro nel resto d’Italia (tempi di spedizione entro le 48 ore) e la possibilità di far parte di una community (accedendo a sconti e vantaggi) per chi propone allo staff del ristorante di via Blignì delle ricette pescate in viaggi all’estero per diventare potenziali e nuove Special Box.

a cura di Antonella Aquaro

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