Nel suo territorio c’è la firma ad ogni passo di uno dei più grandi architetti italiani, il cui stile ha caratterizzato intere generazioni e lascia sempre a bocca aperta, per una domenica soleggiata anche se invernale, siamo andati alla scoperta culturale ed enogastronomica di Vicenza, casa di Andrea Palladio. In realtà Palladio nacque a Padova (nel 1508 e il suo vero nome era Andrea di Pietro della Gondola) ed è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale. Il suo lavoro fu influenzato dall’architettura greco – romana, e l’imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo.
I sapori in tavola
La cittadina veneta oltre che per atmosfere palladiane è rinomata per il suo baccalà, appunto alla vicentina. Si tratta di un secondo piatto a base di merluzzo essiccato, cucinato con latte, olio d’oliva, cipolle e farina. Lo stoccafisso deve essere messo in ammollo per tre giorni e asciugato per una notte intera. L’abbinamento che si trova in tutti i ristornati della zona è quello con la polenta gialla. A Vicenza esiste anche una Confraternita del Bacalà alla Vicentina che custodisce la ricetta originale, e a Sandrigo ogni anno viene organizzata la Festa del Baccalà. Mentre ad ottobre a “Gustus” si possono assaggiare piatti della tradizione e i vini locali.
La polenta è tipica del Veneto e si sposa anche con un salume DOP tipico della provincia di Vicenza, la sopressa vicentina. Questo salume si ottiene da carni di suini di razza Large White, Landrace e Duroc, nati e allevati nella provincia veneta. A Vicenza si possono poi gustare anche altri piatti della cucina veneta, molto più che in altre città saldamente radicata alla tradizione contadina che si basava su piatti poveri e non troppo elaborati. Ogni stagione offre alla tavola gusti diversi, come le ciliegie di Marostica, i “bisi” (piselli) di Lumignano, i formaggi di Asiago, il sedano di Rubbio, gli asparagi bianchi di Bassano, i tartufi a Nanto, il broccolo fiolaro di Creazzo, la sopressa di Valli del Pasubio e gli gnocchi con la fioreta di Recoaro Terme.
In tavola si trova anche la Pasta e fasoi (fagioli) anche se è un piatto più padovano e trevigiano, nella variante vicentina con l’utilizzo delle tagliatelle sottili o fettuccine spezzate (al posto della pasta corta) e fagioli di Lamon IGP; i Bigoi con l’arna (bigoli sono una sorta di spaghettoni grossi e ruvidi che tengono meglio il sugo fatto con l’anatra), la frittata o il risotto di bruscandoli che sono i germogli del luppolo che crescono in ambienti umidi, i risi e bisi cioè riso e piselli, e le sarde in saor (tipiche del veneziano).
Il vino
La tradizione vinicola è antica e tra i vini più conosciuti ci sono il Breganze Cabernet, i Colli Berici Garganega, il Gambellara, i Lessini Durello. Il Consorzio Tutela dei Vini Colli Berici e Vicenza svolge attività di promozione e protezione della Denominazione del vino e del territorio. www.consorzio.bevidoc.it
L’offerta vinicola è molto ampia in questa zona, ci sono bianchi, rossi, passiti e spumanti. Il Cabernet e il Tai Rosso sono la varietà autoctona maggiormente rappresentativa del territorio. Il Recioto di Gambellara D.O.C.G. è prodotto nella versione Classico e nella versione Spumante, è vino da dessert dal colore dorato. Dal vitigno autoctono Vespaiola, così chiamato perché il suo succo dolce è amato dalle vespe, si ottiene anche il Breganze Vespaiolo.
Da vedere a Vicenza
Non si può non fare un tour delle ville palladiane suburbane (anche in bici) da Villa Caldogno e Villa Valmarana passando per La Rotonda. I capolavori di Palladio sono Patrimonio Unesco. Nel cuore di Vicenza, nella centrale piazza dei Signori trovate altre due perle del Palladio, la Basilica Palladiana e il Teatro Olimpico e potete visitare in Contrà Santa Corona il Museo Civico. La Basilica è rinomata per il suo loggiato che circonda il medievale Palazzo della Ragione r fino al 4 febbraio ospita un’esposizione del titolo “Caravaggio. Van Dyck, Sassolino”. Inoltre all’interno della Basilica si torva anche il Museo del gioello, l’arte orafa ha una lunga tradizione a Vicenza.