Da qualche anno è felicemente tornata in auge la passione per il verde. Quello degli orti, certamente, ma anche quello per i più eleganti parchi storici che arricchiscono il patrimonio artistico e culturale di molte città italiane. Per voi un itinerario tra i più belli d’Italia, per un’estate a tutta natura e eleganza “Con gli alberi di questo parco io vivo in serena rispondenza di respiro: rendo loro in fiducia e in amore ciò ch’essi danno in ombra e in compagnia”, scriveva la poetessa Ada Negri. E a lei oggi fanno eco i tanti che, negli ultimi anni, sembrano aver riscoperto una vera e propria passione per il verde e un rinnovato desiderio di contatto con la natura. Da sempre agli esseri umani piace vivere tra le piante, circondati da una flora ornamentale che, lungi dal soddisfare le mere necessità materiali, ne appaga le esigenze spirituali, garantendo quella gratificazione estetica che si manifesta attraverso i sensi. I primi giardini fioriti si possono infatti far risalire a 5mila anni fa: essi costituiscono un mirabile segno di civiltà dei popoli che li hanno concepiti, dall’Estremo Oriente all’Asia Minore. In Europa, si assistette alla nascita degli spazi verdi come elementi architettonici complessi solo nel XV secolo (poi trionfò il cosiddetto “giardino all’italiana” rinascimentale). Ma fu soprattutto con l’esplorazione delle regioni tropicali, in tempi più recenti, che nel nostro continente dilagò una vera e propria passione per le piante decorative, a cominciare dall’Inghilterra. Nell’Ottocento, in particolare, il business delle piante esotiche conobbe un autentico boom, mentre esplodevano in successione varie “febbri”: per cactus, felci, orchidee, ecc. Con la tendenza, in seguito, a un “ritorno alla natura”, furono di nuovo valorizzati i fiori locali e in questo modo si sviluppò notevolmente la concezione del giardino paesaggistico, in gran voga ancora oggi anche in Italia. Oasi di paceE proprio volendo delineare un ideale itinerario tra i più bei giardini italiani che aprono le loro porte ai visitatori più raffinati, potremmo partire da Sud, dallo splendido parco di Villa Bellini a Catania, aperto al pubblico nel 1882 e dedicato al più grande musicista locale. Ricca di fiori, palme, alberi secolari, questa oasi di armonia che sembra spezzare il ritmo frenetico della città siciliana è nata dalla “fusione” di due giardini, detti “Il Labirinto” e “L’Orto di San Sebastiano”, e si caratterizza per un’antica scalinata alla sommità della quale si trovano un curioso orologio floreale con meccanismo elettronico e la galleria dei busti di insigni personaggi. A Campobasso (non a caso battezzata città-giardino) merita una sosta Villa De Capoa, di origine secentesca, un autentico “polmone verde” dove si può passeggiare rilassati in un eden di stile classico. L’esteso parco (16mila mq) pertinente al vicino ex-monastero di Santa Maria delle Grazie venne inizialmente utilizzato dai frati per la coltivazione di erbe officinali; ora si presenta con viali delimitati da siepi ben curate di sempreverdi e varie specie vegetali, tra cui superbe sequoie, cipressi, tigli, abeti rossi, cedri del Libano. Capolavori di eleganzaRisalendo lo Stivale arriviamo a Parma, dove si segnala il grandioso Parco Ducale su un’area di oltre 200mila mq, progettato dall’architetto Giovanni Boscoli nel 1561 su commissione di Ottavio Farnese e poi ristrutturato nel corso del tempo con aggiunte talvolta vistose (come la peschiera per la rappresentazione di naumachie). In particolare, a metà ’700, venne trasformato in un giardino neoclassico con eleganti statue di Jean-Baptiste Boudard e finte rovine, arrivando nel 1920 a fregiarsi della scenografica Fontana del Trianon del XVIII secolo. Nell’assolata campagna di Valeggio sul Mincio (Vr), a pochi km dal Garda, sorge un altro magnifico parco, visitato ogni anno da circa 300mila persone (è stato aperto al pubblico nel 1978). Concepito dal conte Giuseppe Carlo Sigurtà, che volle fare di 50 ettari di arida collina un giardino lussureggiante, il luogo rifulge di incredibili alberi ad alto fusto, profumati sottoboschi, fiori di ogni sorta, cascatelle, laghetti con fresche ninfee, prati smeraldini, “statue verdi” (ottenute con potature artistiche), viali ombrosi, rocce fascinose e pittoreschi angoli panoramici sull’ariosa valle del fiume Mincio. Vero capolavoro di giardinaggio, che fonde insieme gusto italiano e inglese, il Parco Sigurtà è visitabile sia in auto che a piedi o in bicicletta, seguendo un itinerario prestabilito a tappe, che consente di apprezzare al meglio l’intero complesso. La terra ci parlaA Pallanza, sul lago Maggiore, si può ammirare lo spettacolare giardino botanico di Villa Taranto, tra i più prestigiosi al mondo, che vanta specie di fiori di altissima qualità e rarità, offrendo angoli di grazia assoluta con le sue distese di dalie ed eriche, la serra di Victoria amazonica, i viali di camelie ed azalee (i viali in totale raggiungono i 7 km), in un tripudio di fioriture in successione, a cui si alternano squisite cascatelle, vasche di ninfee e fiori di loto, fantastiche fontane come quella detta dei Putti. Creato nel 1931 dal capitano scozzese Neil Mac Eacharn, il parco accoglie oltre 20mila specie di piante importate da ogni angolo della Terra, di cui si prendono cura efficienti operatori (compresi i ricercatori del laboratorio che seleziona i semi prodotti in loco). Ci fermiamo qui, ma potremmo continuare menzionando altri “paradisi” diffusi nel Bel Paese come i Giardini di Villa Olmo a Como, di Villa d’Este a Tivoli, di D’Avalos a Pesaro, di Villa Torreggiani a Camigliano (Lu), di Palazzo Reale a Caserta, di Villa Pasole a Pedavena (Bl), di Bomarzo (Vt), della Palazzina di Marfisa d’Este a Ferrara, di Villa Carlotta a Cadenabbia sul Lago di Como, di Castell’Arquato a Piacenza, della “Casa degli Atellani” a Milano (in cui visse e coltivò la sua vigna Leonardo da Vinci ai tempi dell’Ultima Cena). E se è vero, come scriveva il poeta indiano Tagore, che “gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto” è tempo di fare silenzio e partire per un viaggio nel verde più raffinato, cercando di tornare a sentirla anche noi quella voce che viene dalla terra e arriva fino in cielo. Il cuore di FirenzeUnico nel suo prodigioso incanto è a Firenze il Giardino di Boboli, tra i più celebri e visitati al mondo, esteso ben 45mila mq alle spalle di Palazzo Pitti, tipicamente “all’italiana”, con i suoi viali e aiuole dal tratto geometrico perfetto, progettati secondo vaste prospettive e ornati di fontane con deliziosi giochi d’acqua, statue, architetture verdi in cui trionfa l’arte topiaria. Commissionato nel 1550 dai Medici al progettista Niccolò Pericoli, detto il Tribolo, fu completato da grandi artisti come l’Ammannati, il Buontalenti, i fratelli Parigi. Ancora oggi cornice di prestigiosi eventi, il Giardino di Boboli – e il suo anfiteatro settecentesco in particolare – ospitò le feste e le cerimonie più sontuose dell’aristocrazia fiorentina. Magie torinesiDegno dell’incanto di Torino è, invece, il Parco Europa, che si stende per 13 ettari sulle pendici della collina di Cavoretto, rigoglioso di vegetazione mediterranea grazie alla sua riparata posizione rivolta a sud. Nato nel dopoguerra su una superficie dove i Savoia coltivavano ulivi, in origine era destinato ad area di costruzione di un castello dei duchi d’Ormea che, allo scopo, nel ’600 avevano addirittura spianato un’altura. Da questo giardino si gode pure di una vista straordinaria sul catino delle Alpi e sulla città sabauda, per proseguire su Langhe e Monferrato. Torino, comunque, vanta anche il romantico Parco del Valentino, uno dei più “magici” in Italia, con innumerevoli scorci poetici. Al suo centro sorge il maestoso castello secentesco che fu sede di una sfarzosa vita di corte, ma ai margini del parco ha pure trovato spazio il centro fieristico Torino Esposizioni. Liguria dall’anima britishSpostandoci sulla costa ligure, troviamo i più unici che rari Giardini botanici Hanbury sul promontorio della Mortola (Ventimiglia), che occupano un’area di 18 ettari. Tipicamente all’inglese, con vialetti irregolari e suggestive costruzioni, sono attraversati dalla via consolare Julia Augusta, con il mare sullo sfondo. Creati a partire dal 1867 dall’inglese Thomas Hanbury, che aveva fatto fortuna in Cina come mercante di tè e si era poi stabilito in Riviera acquistando il palazzo dei marchesi Orengo, ospitano 6000 specie botaniche provenienti dall’intero pianeta, in prevalenza tropicali e subtropicali (agavi, aloe, cactus, eucalipti, euforbie, passiflore, agrumi, banani, yucca, ginko-biloba…). Dove mangiare TromlinI succulenti piatti della tradizione piemontese (con qualche sorprendente inserto di cucina bretone) regnano sovrani in questo classico locale dal sapore familiare. Prezzo medio: 38 euroVia alla Parrocchia, 7Torino
Tel. 011.6613050www.ristorantetromlin.freshcreator.com ParizziMenu per veri gourmet e lista dei vini accurata (con 1200 etichette) hanno reso questo raffinato ristorante un caposaldo della gastronomia, premiato con una stella Michelin. Prezzo medio: 70 euroStr. della Repubblica, 71ParmaTel. 0521.285952www.ristoranteparizzi.it Al PotestàDa non perdere i tradizionali primi con cavatielli e i secondi con l’agnello, ma soprattutto il trionfo di mare con tagliolini imparentati con scampi e scaglie di tartufo, sgombro all’aceto, brodetto di pannocchie con taccozzelle e ricotta. Prezzo medio: 40 euroVico Persichillo 1CampobassoTel. 0874.311101www.ristoranteilpotesta.com Dove dormire Una Hotel PalacePrestigioso edificio di inizio Novecento, già storico hotel di lusso, è stato restaurato con l’idea di preservare le tradizioni culturali siciliane. Prezzi da 83 euroVia Etnea, 218Catania
Tel. 095 2505111
www.unahotels.it Grand Hotel MajesticCostruito nel 1870 in stile Belle Époque e incorniciato dall’incantevole panorama del Golfo Borromeo. Camere in raffinato stile classico. Prezzi da 179 euroVia V.Veneto, 32VerbaniaTel. 0323.509711www.grandhotelmajestic.it Hotel DavidEdificio di fine ’800, venne trasformato in hotel verso il 1950. I mobili d’epoca che ancora oggi vi si trovano sono quelli originali. Prezzi da123 euroViale Michelangiolo 1FirenzeTel. 055.6811695www.hoteldavid.com