Uno studio svolto dall’Università di Würzburg, in Germania, ha mostrato come anche un regime alimentare povero di latticini possa avere ottime influenze sulla solidità dello scheletro, soprattutto femminileNon bastano solo latte, latticini e loro derivati per rinforzare il nostro apparato scheletrico quando con l’età inizia a indebolirsi, specialmente nelle donne. Importanti si rivelano anche frutta, verdura, legumi, cereali e pesce, ovvero gli alimenti alla base della Dieta mediterranea. Questo tipo di alimentazione si è rivelata particolarmente efficace nella protezione delle anche, riducendo nella donna il rischio di incorrere in fratture dopo la menopausa o nella terza età. Ad attestarlo un ampio studio dell’Università di Würzburg (Germania) nell’ambito del quale oltre 90 mila donne di età compresa tra 50 e 79 anni sono state monitorate per un periodo di 16 anni circa le loro abitudini alimentari. Lo scopo era infatti stabilire se la dieta, e in particolare alcuni alimenti, potessero influire sulla salute delle ossa, proteggendole dal rischio di fratture. Un evento, quest’ultimo, tipico della maturità e sempre più frequente nelle donne a causa dell’allungamento della vita media e della maggiore predisposizione all’osteoporosi. Dall’inizio al termine dello studio si sono registrate quasi 29 mila fratture, di cui oltre 2.100 dell’anca. Per i ricercatori è stato possibile suddividere le tipologie dietetiche seguite dalle partecipanti allo studio in quattro categorie e questo approccio ha fatto emergere un dato significativo: «Le donne che consumavano con regolarità una dieta di tipo mediterraneo – ha dichiarato il dottor Bernhard Haring, primo autore dello studio – mostravano un rischio di frattura dell’anca inferiore. In particolare abbiamo osservato che la dieta nata in Italia è in grado di evitare una frattura all’anca ogni 342 donne». Questa percentuale soltanto in apparenza irrisoria, è invece piuttosto significativa, se si considera che la Dieta Mediterranea non fa largo uso di latticini, latte e loro derivati, di tutti questi alimenti cioè dall’elevata componente di calcio, ritenuto la sostanza essenziale per proteggere le ossa, insieme alla vitamina D che si acquisisce e si sintetizza soprattutto con l’esposizione alla luce del sole. Lo studio non ha invece mostrato alcuna associazione fra dieta ed effetti indurenti verso altre ossa dello scheletro, altrettanto soggette a fratture come le vertebre, il polso o il femore. Né questa azione protettiva sarebbe svolta da altri regimi alimentari, diversi da quello mediterraneo.
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