Spesso navigazione e cucina non vanno d’accordo, ma, seguendo piccoli suggerimenti e unendo praticità e fantasia, si possono preparare cibi deliziosi e sani. Roberto Pisani è l’autore del libro “Cucinare in barca”, un piccolo e prezioso volumetto in cui spiega le regole base della cucina in barca simpaticamente illustrate dal cartoonist Tiziano Riverso.
Cucinare in barca non è facile, è diverso dalla cucina di casa, ma, con pochi accorgimenti ed anche senza essere chef, è possibile non rinunciare ai piaceri della tavola nel pozzetto della vostra barca, abbinando al fascino della vela quello della cucina.
Nel libro c’è tutto: da come organizzare la cambusa a quali pentole usare, dalla selezione degli alimenti più sani all’abbinamento con i vini più adatti alla navigazione, dalla scelta dei metodi di cottura ai condimenti più leggeri e con un piccolo ricettario finale.
Vi proponiamo i consigli dell’autore sull’alimentazione da preferire per evitare il mal di mare.
Stabilito che il mal di mare è causato dal movimento della barca e che esso è influenzato dalla psiche. Non c’è modo più sicuro di star male che esserne convinti in anticipo. È bene sapere che anche un’alimentazione sbagliata può contribuire a provocarlo. Il nostro corpo è dotato di “sensori” che rapportandosi alla superficie in cui ci troviamo danno quella che viene chiamata “percezione della verticale”. Le vertigini, cui la maggioranza di noi è soggetta vicina strapiombi, derivano per l’appunto dal mancato senso di riferimento che sistema visivo ha nei confronti del vuoto.
Il mal di mare
Quando ci troviamo sopra un corpo galleggiante perdiamo il senso di riferimento rispetto alla superficie fissa e il nostro organismo tende a disadattarsi. La controprova si ha quando, rientrati a terra dopo una navigazione anche di un solo giorno, avvertiamo quel senso di continuo oscillare noto come “mal di terra”, mentre i nostri sensori si riappropriano dei punti di riferimento fissi. L’effetto più immediato del disadattamento è una iperproduzione di acidi gastrici: prima acidità di stomaco, poi senso di nausea e infine vomito. Per prevenire tali sintomi con una alimentazione che abbassa il tasso di acidità nello stomaco.
Cibi no
Vediamo quali sono gli Alimenti che dovrebbero essere evitati da chi tende a soffrire di mal di mare. Vanno banditi quelli che favoriscono la iperacidità gastrica, fritti al primo posto: le fibre a temperature molto elevate determinano processi di carbonizzazione che richiedono tempi di digestione molto lunghi. Da evitare anche i piatti a base di grassi animali (eccettuato il pesce), e naturalmente il burro, la panna e la pancetta.
Sconsigliati anche gli alimenti dolci.
Va limitato il consumo dei salumi, fatta eccezione per il prosciutto crudo (meglio togliere il grasso), i formaggi specie se freschi e ricchi di materie grasse (il parmigiano e il grana sono invece consigliati). No anche al latte, soprattutto in abbinamento al caffè, tra i principali responsabili del senso di nausea. Evitare di mangiare agrumi a stomaco vuoto.
Spesso la sequenza di ingerimento si rivela molto più importante della loro composizione: per fare un esempio, a stomaco pieno un’arancia è meno dannosa. Non bisogna abusare di alcolici, ricordando che è sconsigliato in particolar modo il vino bianco secco e superalcolici, specie i distillati di uva. Dimentichiamo il menù alimentare tipico italiano: ovvero cappuccino e cornetto, panini a mezzo giorno e ricca cena alla sera. Evitiamo di bere molti liquidi, acqua inclusa: specialmente se a stomaco vuoto, può contribuire a creare senso di nausea.
Cibi Sì
Premettendo che la regola è il “poco e spesso” per non rimanere mai a stomaco vuoto, sempre meglio un piatto caldo di un panino. Gli alimenti consigliati sono: pane, verdure, pesce, riso, legumi, ma soprattutto ideali sono le patate. Gli alimenti salati, che sviluppano una reazione basica, sono un vero toccasana: ecco spiegato il motivo della sarda sotto sale che i marinai di un tempo usavano come rimedio per il mal di mare.
Determinante è anche il sistema di cottura dei cibi.
Un piatto di patate fritte, per esempio, vanifica gli effetti benefici del tubero. Lo stesso vale per i sughi di pasta e riso, che dovranno essere quanto più leggeri possibile: un goccio d’olio crudo e una grattata di parmigiano restano sempre la soluzione migliore. La cottura al cartoccio, semplicissima e adatta anche alle condizioni di mare formato (basta incartare con della pellicola di alluminio l’alimento e infilarlo nel forno basculante) è a mio avviso geniale.
Il pastotto
Ottimo anche l’escamotage della pasta cotta con il sistema del risotto, che permette di conservare un’elevata quantità di amido. Le bevande gassate, che vanno ingerite a stomaco pieno, diminuiscono il tasso di acidità. Se proprio non si vuole rinunciare al vino, quello rosso è più indicato: sviluppa meno acidità del bianco ed è più ricco di tannino. Per lo stesso motivo, può essere di valido aiuto una radice di liquirizia da succhiare.