Sono almeno trecentomila e crescono al ritmo del 10 per cento all’anno gli appassionati di questa disciplina che arriva dall’Inghilterra. Da terre ancora più lontane invece giungono fino alle nostre coste gran parte delle specie che convivono, almeno per un periodo dell’anno, con gli uccelli tipici di casa nostra, a comporre un puzzle di ben 500 specie diverse, pronte a essere osservate con rispetto e cautela. Dove andarle a cercare? Ve lo diciamo noi
Un tempo erano pochi appassionati che strisciavano nel fango, armati di macchina fotografica e molta pazienza, guardati con sospetto. Oggi i birdwatcher – all’inglese perché la patria di chi ama osservare uccelli è l’Inghilterra – sono diventati centinaia di migliaia, hanno tutte le età, si addestrano e attrezzano con disciplina quasi militare. In Italia se ne contano almeno 300mila, fra iscritti alla Lipu (la Lega protezione uccelli) e semplici simpatizzanti, crescono al ritmo del 10% ogni anno, non arrivano (per ora) ai due milioni e mezzo degli inglesi, ma costituiscono ormai un fenomeno di tutto rispetto. Anche perché la materia da osservare non manca: in Italia vivono stabilmente o passano durante i loro voli migratori ben 500 specie di pennuti e Menotti Passarella è la guida ambientale che l’anno scorso ne ha fotografate in un anno ben 354, stabilendo il nuovo record nazionale. Oggi lui offre visite guidate d’autore in uno dei santuari non solo nazionali, ma mondiali del birdwatching: il delta del Po. Qui fra i mille rivoli del fiume e l’incredibile terra di confine tra mare e acqua dolce si possono ammirare limicoli (tipo i cavalieri d’Italia, per intenderci), rapaci, ardeidi (gli aironi), anatidi, sterne. Nel nostro Paese è l’unico posto dove vivono anche le spatole (a meno di non contare il centro di ripopolamento messo in piedi all’Oasi di Sant’Alessio, alle porte di Pavia, o l’attrezzatissima Riserva di Torrile, vicino a Parma, piena di cavalieri d’Italia).
Santuari orinitologici
Poco più a sud, nelle Valli di Comacchio, contattando il Po Delta Tourism ci si può imbarcare alla stazione Foce per fare un giro tra affascinanti vie d’acqua e ammirare i fenicotteri rosa. Oppure si può andare a piedi o in bicicletta fino alla Torre Rossa che sorge accanto alla Salina di Comacchio e regala scorci notevoli. E poi ci sono le Valli di Argenta, dove si possono prenotare visite in barca o a capanni strepitosi. Spesso però luoghi incantevoli sono mezzo sconosciuti, come l’Osservatorio di cima Comer, nell’entroterra bresciano del Garda, un’altana con affaccio sulla vallata, sul lago e soprattutto sulle battutissime autostrade di rapaci come il falco pellegrino, la poiana, lo sparviere, il falco pecchiaiolo. A proposito di quest’ultimo, in Calabria, dov’è detto adorno, esiste ancora l’usanza incivile di abbatterlo, perché eviterebbe le corna in campo sentimentale. E in primavera, dallo stretto di Messina, ne passano oltre trentamila… In pianura Padana, invece, siamo ormai all’invasione – meravigliosa – degli aironi cenerini (sono oltre 14mila). Fin da gennaio li si può ammirare mentre costruiscono nidi ai piani alti degli alberi e iniziano a covare. I piccoli nascono fra marzo e maggio. A ridosso del fiume Oglio, dalla riserva delle Bine alla torre spettacolare di Marcaria, si parla di veri e propri condomini di cenerini, raggiunti a maggio dagli aironi rossi, in arrivo dall’Africa. Impossibile citare tutti i santuari ornitologici d’Italia: c’è l’isola della Cona, alla foce del fiume Isonzo, in Friuli. C’è l’Oasi di Massaciuccoli, in Toscana. C’è la Sardegna… C’è la Puglia, con la sua Riserva naturale della Salina di Margherita di Savoia, a nord di Barletta. E c’è la Sicilia: i pantani di Vendicari e di Longarini sono fra i posti più belli d’Italia, insieme all’isola di Marettimo, estrema propaggine delle Egadi, dove rapaci anche rarissimi come il capovaccaio o l’aquila di Donelli si appoggiano tra la fine di agosto e i primi di settembre, prima di spiccare il volo verso l’Africa.
La bibbia di Svensson
Per darsi al birdwatching questo è il momento giusto, non solo perché il mese di maggio è da sempre il periodo più bello, ma perché mai come ora sono cresciuti e sono stati curati luoghi e tracciati per gli amanti del genere. L’entusiasmo, poi, ha preso il volo anche in libreria, dov’è approdata da poco la terza edizione della mitica Guida agli uccelli di Lars Svensson, la bibbia di ogni birdwatcher degno di questo nome.
CI PIACE
Che in Italia sia ormai tutto un proliferare di nuove riserve, capanni e torrette di avvistamento pennuti.
NON CI PIACE
Che ci siano ancora troppi i bracconieri in giro per il nostro Paese: uno di loro, nel delta del Po, è stato inseguito da alcuni albergatori perché aveva ucciso tre ibis.
PER SAPERNE DI PIU’
Menotti Passarella – Tel. 348.3963900
Centro visita Valli Argenta – Tel. 0532.808058