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Bill Viola, l’artista del video a Firenze

 

Non è una mostra da passaggio e via.  “Rinascimento elettronico” di Bill Viola richiede la pazienza di doversi soffermare: video per video, dida per dida, stanza per stanza. Su al piano nobile come giù in Strozzina. In contemplazione, meditazione, osservazione. Per godersele al meglio e fino in fondo quelle installazioni audiovisive al ralenty e incamerare bene confronti e raffronti. Perché l’artista induce alla lentezza per capire, instilla un bradipismo silenzioso per rappresentare concetti che altrimenti fuggirebbero via veloci, perdendosi. Bill Viola è un artista che utilizza il tempo per le sue opere, non solo stravolgendone i riferimenti cronologici e attualizzando immagini del passato, ma lavorando soprattutto sul tempo interiore dello spettatore, facendolo astrarre catarticamente dalla propria dimensione temporale per metterlo in contatto con l’essenza. Dove passato e presente si incontrano. Per andare – come dice lui – oltre la superficie delle cose, puntando alla loro anima.

 

 

 

 

I DINTORNI DI FIRENZE IN SLOW MOTION

È un’operazione già tentata in passato quella di accostare, nel percorso espositivo, il dialogo con capolavori rinascimentali, ma mai era riuscita come in questo “Rinascimento elettronico” di Bill Viola allestito a Palazzo Strozzi. “La presentazione del Pontormo”, ad esempio, (uno dei più bei quadri visti in vita mia – e anche da Bill Viola a quanto testimonia – che si trova a Carmignano nella chiesa di San Michele Arcangelo, per chi avesse voglia di farsi qualche chilometro in più sulle colline toscane e vedersi il meraviglioso originale) è trasformato in “The Greeting”, il saluto, sintetizzando le mille sfumature emotive di un trio di donne (dapprima due) che si incontrano,  sole in una piazza, in modo del tutto casuale. Sono comunissime scene di vita quotidiana, incontri fortuiti agli angoli delle strade o nelle piazze, che il visitatore vive  da spettatore, anziché  da protagonista;  da fuori, anziché da dentro, da terzo osservatore anziché da diretto interessato e che Bill Viola ha scelto di rappresentare con la stessa intensità del Pontormo quando scelse di dipingere l’incontro fra Maria ed Elisabetta, i cui corpi di profilo rivelano le rispettive gravidanze. “The Greeting” è stato realizzato affittando uno studio a Los Angeles con tre attrici. È stata usata una cinepresa speciale che realizza 300 immagini al secondo, per dare l’effetto di slow motion: così 45 secondi di girato vengono espansi fino a durare dieci minuti. Lo sterminato territorio creativo di Bill Viola, insomma, attinge da Firenze e dintorni, dove arrivò  nel 1974, visse per un anno e mezzo e dove scoprì, oltre ai capolavori del Rinascimento, anche la vera funzione delle opere d’arte all’interno della vita umana, che lo portarono a dire: “Sono i musei creati per l’arte e non l’arte creata per i musei”.

 

 

 

 

COME AL CINEMA

I video di Bill Viola sono anche provocazioni, come “The Crossing” (La traversata), una proiezione di quasi 11 minuti – che si incontra proprio all’inizio della mostra, appena strappano il biglietto – dove in uno schermo appeso al soffitto e ancorato a terra un uomo prende fuoco e nell’altro, esattamente sul retro, è raggiunto da una pioggia torrenziale. E a proposito di volumi d’acqua, “The Deluge” è stata la più complicata installazione da realizzare, poiché occorse quasi un mese per costruire l’imponente facciata di un edificio bianco che celava gli enormi tubi dai quali sarebbe sgorgata l’acqua. “The Deluge” (Going Forth By Day dura 36 minuti e vi sembrerà di essere al cinema con il buio e la gente assiepata intorno. Qui, la scena più spettacolare è proprio quella dell’esplosione di acqua che travolge una pura architettura classica ripresa frontalmente, spazzando via la quotidianità di una scena urbana popolata da varie persone diversamente affaccendate (parrebbe in un trasloco). 

 

LA RESURREZIONE E’ UN’EMERSIONE DALL’ACQUA

Tuttavia, il video a giudizio personale più meritevole è “Emergence” (Emersione) della durata di 11 minuti e 40 secondi. Si tratta di una retroproiezione a colori e ad alta definizione su schermo di 2,13×2,13 metri  montato a parete in una stanza buia. Il raffronto, qui, è con il “Cristo in pietà” di Masolino da Panicale, un affresco staccato del 1424 che si trova a Empoli al museo della Colleggiata di Sant’Andrea. Nella riproduzione di Viola, la forma di un sepolcro rinascimentale si fonde con quella di un pozzo e la presenza dell’acqua porta un simbolo di vita, seppure in un contesto di morte, alludendo cristianamente alla Resurrezione. 

Se state pensando di andare a vedere “Rinascimento elettronico”, andate in questo periodo pre-pasquale. Perché possono …emergere molte riflessioni circa la passione, il destino dell’uomo ma anche il risveglio alla vera vita. Bill Viola (classe 1951)  è internazionalmente riconosciuto come uno dei più importanti artisti contemporanei proprio perché esplora spiritualità, esperienza, percezione e indaga l’umanità attraverso  persone, corpi, volti che diventano opere caratterizzate da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze ed energie della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio. Il ciclo della vita e quello della rinascita.  

 

INFO UTILI

 

Rinascimento elettronicoPalazzo Strozzi – FirenzeTutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20; giovedì dalle 10 alle 23. Dalle ore 9 solo su prenotazione. 

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 9,50 euro, scuole 4 euro.

 www.palazzostrozzi.org

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