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Patria dell’antico mestiere dello spazzacamino, ancora oggi celebrato con un Raduno che ne richiama migliaia da tutto il mondo, questo lembo di terra piemontese nasconde molti altri tesori, non ultimo la sua interessante cucina che parla di tradizioni e territorio

Autunno in Val Vigezzo, foto di Maurizio Besana

Chi non ricorda le coinvolgenti immagini del film di Walt Disney Mary Poppins, un’appropriata Julie Andrews, nel quale spicca anche un altro personaggio poetico e scanzonato, lo spazzacamino Bert interpretato da Dick Van Dyke? Un mestiere antico il suo, celebrato ancora oggi grazie ad un evento unico al mondo, il Raduno Internazionale dello Spazzacamino, che ha radici profonde in Valle Vigezzo, corridoio naturale tra la Val d’Ossola e il Canton Ticino, in Piemonte.

Raduno Internazionale dello Spazzacamino, foto di Maurizio Besana

1800 spazzacamini a rapporto

Da questa valle alpina al confine con la Svizzera, intere generazioni di emigranti spazzacamini partirono verso Francia, Germania, Austria ed Olanda. Il Raduno Internazionale dello Spazzacamino che si svolge, tra fine agosto ed inizio settembre, a Santa Maria Maggiore, nel cuore della valle, richiama ogni anno migliaia di visitatori. Questa imponente festa che, l’anno scorso, nella 40a edizione, ha raggiunto la cifra record di 1800 spazzacamini partecipanti, provenienti da ogni angolo del mondo, ha anche una valenza sociale, cioè far conoscere aspetti di un mestiere che va ben oltre i versi poetici e le narrazioni fantastiche. Una professione oggi tutelata e moderna, ma che nell’800, era sinonimo di sfruttamento di numerosi bambini, i piccoli Rüsca, costretti a svolgere un lavoro durissimo e rischioso, carico di enormi sacrifici. Tutto ciò che fa riflettere e incanta, da sempre, su questa figura è raccontato nel Museo Multimediale dello Spazzacamino situato a Santa Maria Maggiore all’interno del Parco di Villa Antonia.

Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo a Craveggia, foto di Maurizio Besana

Il tesoro di Craveggia

Legato al mondo degli spazzacamini anche un altro gioiello della valle, denominata anche la “valle dei pittori”, Craveggia, poco più di 700 abitanti, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola che, nella sua quattrocentesca Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo, ampliata nel ‘700, custodisce un insospettabile e inestimabile ricchezza composta da paramenti sacri, calici preziosissimi e ostensori ma, soprattutto, il manto funebre di Luigi XIV e il paramentale che la tradizione attribuisce al manto nunziale di Maria Antonietta, Regina di Francia, utilizzato durante le celebrazioni nella terza domenica di settembre per la Festa della Madonna Addolorata
“In realtà – afferma il parroco don Stefano Gallina – tutto il paese di Craveggia è un tesoro, a partire dall’urbanistica, ai camini che si innalzano verso il cielo, ai dipinti e alle cappelle che si trovano lungo le vie e alle persone che qui sono nate o che da qui sono partite per diverse nazioni del mondo. Si tratta di un patrimonio materiale e immateriale in cui gli oggetti, gli edifici religiosi e civili e le storie delle persone si intrecciano.
A Craveggia gli occhi del visitatore saranno immediatamente catturati dalle centinaia di grandi camini e dagli eleganti edifici civili e le residenze d’epoca, come quella di Casa Borgnis, la Casa delle Conchiglie e la Casa dell’Oro. Facciate affrescate dalle tinte calde, sfumature dal giallo ocra al blu, creano un singolare contrasto con il paesaggio circostante che, invece, vira alle tantissime varietà di verde.

Il tesoro di Craveggia, foto di Maurizio Besana

Storia di uno spazzacamino e di un complotto sventato

In un certo senso la storia del Tesoro ha inizio nel 1515, quando alcuni artigiani, artisti e famiglie della Valle Vigezzo si trasferiscono in Francia in cerca di fortuna. Fra queste alcuni membri della famiglia Mellerio i quali passano da venditori di chincaglierie a gioiellieri, si stabiliscono a Parigi e lavorano per la Corte reale.
Nel 1612, un bambino di Villette, il comune più piccolo della Valle, che lavorava a Parigi come spazzacamino, dopo aver pulito un comignolo del Louvre, dove allora si trovava la reggia, si infilò in una canna fumaria sbagliata finendo in una sala dove, nascosto da un paravento, scoprì una congiura ai danni del giovanissimo Luigi XIII. Lo spazzacamino villettese riuscì con fatica ad ottenere un colloquio con la Regina alla quale svelò personalmente la congiura, risultata poi fondata. Nel 1613 la regina Maria de’ Medici concesse dei privilegi, come riconoscenza per lo sventato complotto contro suo figlio, emanando un decreto reale che consentiva il libero commercio, delle loro merci, non solo a Parigi, ma in tutta la Francia e per sempre, agli spazzacamini in particolare di Craveggia, Malesco e Villette.

La Mostra Bovina, un appuntamento storico in Valle Vigezzo. Foto di Maurizio Besana

Il Caffè del Pariulin e altre delizie

Nella Valle Vigezzo la cucina rispecchia il territorio, le erbe stagionali aromatizzano le pietanze dando sapori particolari e intensi agli ortaggi, alle carni e ai formaggi; rinomata la Polenta con formaggio, la selvaggina, la zuppa di cipolle e ortica. Altra eccellenza di tutta la Valle Vigezzo, i capretti tipici vigezzini.
Una curiosità, il Caffè del Pariulin, un pentolino dove far bollire acqua e polvere di caffè, in alcune ricette, con grappa o un pochino di burro.

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