Assaggi di mare in un itinerario gastronomico balneare alla scoperta dello street food tra Scilla, Gaeta e l’Isola d’Elba.
La stagione delle vacanze estive è aperta. Ed è il momento perfetto per scoprire paesaggi e tradizioni di tre località marittime rappresentative del meglio dell’Italia: Scilla, in provincia di Reggio Calabria, Gaeta (LT), sulla Riviera di Ulisse, l’Isola d’Elba (LI), perla dell’arcipelago toscano. Oltre all’aspetto turistico, andiamo a curiosare le specialità gastronomiche dello street food, il cibo di strada locale. Una passione che attrae soprattutto i giovani che hanno voglia di concedersi una pausa gourmet veloce, poco costosa, appetitosa.
A Scilla, tra leggenda e tradizione
«Pigghialu… lu pisci spata». Nell’incantevole borgo marinaro di Scilla, in provincia di Reggio Calabria, entrato nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, riecheggiano le parole degli anziani pescatori che raccontano le lotte ingaggiate un tempo contro il pesce cavaliere, soprannome popolare del pesce spada (Xiphias gladius). Un rituale in cui si riflette il rispetto per il suo carattere ero e coraggioso: servendosi come un nobile della spada, lotta con ardore prima di cedere al ferro dell’uomo e non esita ad andare incontro a morte certa quando è la sua compagna, a cui resta fedelissimo per tutta la vita, a cadere sotto i colpi del fiocinatore.
Il più antico borgo di Scilla è Chianalea, fantastico villaggio di pescatori considerato la piccola Venezia del Sud. Un paradiso per chi ama le immersioni, la pesca, lo snorkeling e il trekking ma anche il bagno nelle acque cristalline per il quale c’è Marina Grande, la spiaggia principale. Gli scogli ospitano case a strapiombo sul mare accarezzate dalle onde. Dall’alto, il castello Ruffo domina e protegge il quartiere offrendo un panorama mozza fiato sulle isole Eolie e Messina.
Spettacolo che, sicuramente, impressionò la fantasia degli antichi greci quando, da esperti naviganti, si spinsero ben oltre l’ubertosa Enotria – dal greco ôinos (vino) – ricca di vigneti e uliveti, sfidando le insidie del mare e dei suoi mitologici mostri. Come Ulisse che nella sua peregrinazione nel Mediterraneo, prima di far ritorno alla sua amata Itaca, passò lo stretto combattendo Scilla e Cariddi dopo aver soggiornato nella mitica Eea, dimora della temuta maga Circe. Qui, il must estivo per lo street food è il panino al pesce spada (vedi ricetta).
Geta, la Grecia del Lazio
E proprio Ulisse ci conduce nella tappa successiva dell’itinerario: Gaeta, perla della riviera laziale intitolata proprio all’eroe omerico che si snoda per diversi chilometri fino a Sperlonga. Entrambi i comuni sono annoverati nell’associazione dei Borghi più belli d’Italia.
Un’area di grande valore storico e paesaggistico, che la stampa estera ha definito di recente la Grecia del Lazio per la florida macchia mediterranea e le acque cristalline in cui si specchia. Più volte premiata con la Bandiera Blu, Gaeta è ricca di spiagge con sabbia chiara e finissima ma è nota anche come la città delle cento chiese. Nel centro storico, abbarbicato sul magnifico Monte Orlando, si trovano la Cattedrale di grandissimo pregio architettonico dedicata a Maria Assunta in Cielo e dal 995 anche ai Santi Erasmo e Marciano, il tempio di San Francesco e la straordinaria torre campanaria in cui si fondono elementi architettonici cristiani e islamici.
Merita una visita anche la Montagna spaccata. Secondo la leggenda, alla morte di Gesù il velo del Tempio di Gerusalemme si è squarciato provocando le profonde fenditure nella roccia che oggi contribuiscono a rendere unico e suggestivo questo luogo caro alla spiritualità cattolica, dove dall’XI secolo sorge il Santuario della Santissima Trinità. Proprio lì accanto si può accedere a un’altra meraviglia di Gaeta, la Grotta del Turco.
Qui, a farla da padrone nel cibo da passeggio è la tiella, una sorta di pizza ripiena. Autentica specialità gastronomica dalle antiche origini, è oggi uno degli street food più amati e ricercati nella città balneare. Tra le varianti più famose, quella con il polpo e la tiella di scarola.
Elba, l’isola degli etruschi
Risalendo idealmente il Tirreno, l’itinerario può concludersi sui meravigliosi lidi dell’Isola dell’Elba (LI), la più grande dell’arcipelago toscano e la terza italiana per superficie. Ricca di storia e bellezze naturali è famosa nell’immaginario collettivo per aver ospitato l’imperatore dei francesi, Napoleone Bonaparte, in esilio. Proprio durante il suo regno conobbe tali innovazioni che ancora oggi serba il ricordo del suo buon governo, durato appena dieci mesi, con fastose rievocazioni.
In realtà, l’Elba è da epoche remotissime importante centro di commercio, soprattutto di quello legato alla produzione di ferro. Anche se oggi la sua ricchezza proviene principalmente dal turismo. Le spiagge dell’isola, oltre 200, sono tutte diverse tra di loro. Da quella selvaggia a quella attrezzata, per finire all’oasi naturista, sono così numerose e varie che riescono a soddisfare le esigenze di ogni turista.
Oltre al mare splendido che la bagna, l’Elba si lascia apprezzare per i suoi incantevoli borghi e i sette comuni: Campo nell’Elba, con la famosa spiaggia di Marina di Campo, la più lunga dell’isola; Capoliveri, legato in passato all’attività mineraria e oggi ricco di appuntamenti estivi come la Festa dell’innamorata del 14 luglio; Marciana con il suo rilevante patrimonio storico e archeologico; Marciana Marina, il più piccolo comune della Toscana e uno dei maggiori centri turistici del suo arcipelago; Porto Azzurro con le sue lunghe notti di divertimenti e manifestazioni; il capoluogo Portoferraio, carico di fascino rinascimentale; Rio, uno dei borghi più antichi formato dalla fusione, nel 2018, di Rio nell’Elba e Rio Marina.
Insomma, un luogo da dieci e lode che o re un clima dolce, un mare unico, tanta serenità, cucina e vini d’eccellenza. Qui, da non perdere è il richiestissimo polpo lesso all’elbana cucinato su un’ape vintage: si mangia alla forchetta, accompagnato da croccanti fritti di pesce e “topini”, bicchierini di vino bianco locale. Quest’estate lo si può trovare sulle spiagge di Acquarilli, a Capoliveri, e di Bagnaia, a Portoferraio. Buoni assaggi di mare a tutti.
Foto in evidenza Veduta di Scilla: Chianalea, il Castello Ruffo e la spiaggia di Marina Grande – credits photo ©Luigi Bellantoni