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World Vegan Day, chef Chiodi Latini rispetto per la terra in piatti gourmet

Si fa chiamare il cuoco delle terre. La cucina vegetale incontra la strada di Antonio Chiodi Latini e lo chef va dritto al cuore di ciò che cresce nell’orto, valorizzandolo con esperienza e creatività.

Antonio Chiodi Latini

Un cambiamento di vita, una sfida professionale, una prospettiva nuova e appassionante: la cucina vegetale incontra la strada dello chef Antonio Chiodi Latini nel 2017. Dopo anni di esperienza nel mondo dell’alta ristorazione Antonio sente di non poter più dire nulla di nuovo con i suoi piatti, a meno di cambiare paradigma. Così fa una scelta personale, intellettuale e lavorativa, eliminando i prodotti animali e ripartendo dai vegetali, trattati nella maniera più naturale possibile. Studia, sperimenta, scopre e cucina.

©AntonioChiodiLatini

Il cuoco delle terre

Così si fa chiamare Antonio, il cuoco delle terre, mentre ritrova la passione di un tempo per il suo lavoro, per la possibilità di approfondire tecniche, materie prime, combinazioni di sapori. Il suo scopo diventa quello di andare al cuore di ciò che cresce nell’orto, valorizzandolo con esperienza e creatività.

©AntonioChiodiLatini

Negli anni, il progetto di Antonio Chiodi Latini è arrivato lontano, «affermandosi come punto di riferimento nel mondo della ristorazione di qualità e di personalità. Ma la strada è lunga, e tutto è in divenire: il mondo di Antonio Chiodi Latini muta, si evolve, non sta mai fermo. Come la natura».

Chef Antonio Chiodi Latini

Oggi, il ristorante di Antonio Chiodi Latini a Torino si fa destinazione per chiunque voglia provare una cucina sperimentale, difficile da etichettare, certamente buona. «Benvenuti nella cucina del futuro, che per noi è già presente da anni. La nostra è arte underground, nel senso che lavora con tecniche e tecnologie del sottosuolo, enfatizzandolo e mettendolo al centro del palcoscenico. Proprio come un’opera d’arte o una pièce teatrale».

©AntonioChiodiLatini

Buona perché si dimostra virtuosa nel rispettare il mondo vegetale e chi lo cura: gli agricoltori. Buona perché valorizza la materia prima di stagione, comportandosi in modo onesto con la natura. Buona perché di qualità, perché contamina sapori e ingredienti di territori vicini e lontani. Buona perché fa bene a noi e al nostro pianete. Buona, infine, perché ricerca il gusto sopra ogni cosa.

Foto in evidenza Menù porro ©AntonioChiodiLatini

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