Solo nello scorso anno, in Italia, le compagnie aeree avrebbero dovuto erogare 1.3 miliardi di euro di rimborsi ai passeggeri vittime di disservizi, e invece solo l’1% di loro ha chiesto e ottenuto il risarcimento. Con tutti gli altri se la sono cavata con un buono pasto per il bar dell’aeroporto. Siete anche voi tra loro? Perché forse non conoscete la legge europea 261/2004. Oggi però c’è chi lotta per i vostri diritti.Vi sarà capitato di acquistare un biglietto aereo smenandoci magari anche un bel gruzzolo di euro, per poi arrivare in aeroporto e scoprire che il vostro volo sarebbe decollato con ore di ritardo, o addirittura cancellato. Vi avranno detto che ci sono stati problemi tecnici o di sicurezza, oppure non vi avranno comunicato proprio niente. E voi cosa avete fatto? Vi sarete arrabbiati, avrete provato a protestare, ma tutte le lamentele sono cadute nel vuoto, giusto? Bè, se vi è successo tutto questo, non preoccupatevi: siete in buona compagnia. Ogni anno circa il 2% dei 147milioni di passeggeri che in media partono o arrivano nel nostro Paese, sono costretti a fare i conti con ritardi, cancellazioni o overbooking. Stiamo parlando di quasi 3milioni di malcapitati ai quali, una volta subito il disservizio, spetterebbe un rimborso che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 600: un diritto tutelato dalla stessa UE e sancito nel regolamento n. 261 “in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato”. Una normativa ignorata dai più, ma anche per chi è informato stare dietro all’iter burocratico del reclamo non è una passeggiata. È proprio parlando di «come le compagnie non si preoccupano affatto di rovinare la vacanza ai passeggeri senza pagarne le conseguenze», che tre anni fa un gruppo di ragazzi europei ha avuto l’idea di lanciare una start-up in grado di assistere le vittime dei voli in ritardo o cancellati. Così è nato Air Help, il primo servizio che si occupa di informare i passeggeri aerei dei loro diritti e aiutarli a ottenere un rimborso in caso di volo in ritardo (+3 ore) o cancellato (con preavviso inferiore a 14 giorni). Tra quei giovani imprenditori, c’era anche un italiano, Danilo Campisi, siciliano di origine e laureato alla Bocconi, oggi responsabile del mercato italiano. «In tre anni abbiamo creato 200 uffici in tutto il mondo, e aiutato già 500mila passeggeri. Il nostro tasso di vincita dei reclami è del 98%», racconta Campisi. Il meccanismo di Air Help è semplice: il reclamo può essere presentato attraverso il sito o sulla app per smartphone: «In 3 minuti la procedura viene completata e il nostro team di analisti e legali prende in carico il reclamo – spiega lo startupper – il passeggero deve solo fornirci i documenti attestanti la presenza nel volo: biglietto o numero di prenotazione. Pochi sanno che il risarcimento può essere richiesto entro 3 anni e non pochi mesi. Ed Air Help, solo nel caso in cui il reclamo vada a buon fine, trattiene il 25% del rimborso per coprire le spese di assistenza. Sì, è un quarto dell’introito, ma provate a rivolgervi a una società di avvocati e vedrete come lieviteranno costi e tempi».Per saperne di più: www.getairhelp.com
La redazione di VdgMagazine è composta da appassionati e professionisti del Viaggio e del Gusto. Si avvale di collaboratori dalle molteplici competenze professionali. Tutti accomunati dalla passione per il racconto.
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