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Vino in estate, falsi miti e tabù da sfatare

Vino in inverno e birra d’estate? Si tratta solo di un falso mito poichè il vino non deve avere tabù: basta consumarlo nel modo giusto rispettandone le caratteristiche, anche in estate dove erroneamente si pensa che consumarlo possa appesantire o non essere la bevanda giusta per le afose temperature. Gli esperti di Sommelier Coach svelano verità e falsi miti sul consumo di vino durante la stagione estiva.

L’estate e le alte temperature sono arrivate in anticipo rispetto alla data del calendario, ma per i più appassionati e inossidabili wine lovers occorre chiarire che il vino non perde il suo appeal in maniera così generica durante la stagione più calda. A sfatare miti e sdoganare falsi pregiudizi ci pensa Sommelier Coach, la prima digital factory al mondo che abbina la formazione sul vino alla crescita personale.

Vino in estate, i miti da sfatare

Ma vediamo quali sono i luoghi comuni e miti da sfatare che gravitano attorno al tema vino in estate. «Le richieste dei clienti spesso rispecchiano tradizioni, abitudini, cultura e spesso si è vittima delle famose leggende metropolitane a cui poi occorre fare chiarezza. Le richieste più comuni sono che tipo di proposta scegliere tra i vini spumantizzati, che vini bere freddi, quali sono i meno alcolici. Ecco quindi che il sommelier deve essere in grado di guidare nella scelta, facendo proposte pertinenti anche in relazione al fatto se si beve un vino solo per una semplice degustazione o abbinato a un menu – e se previsto anche con le pietanze scelte – e in pochi secondi deve sapere leggere e interpretare le richieste del suo ospite e, cosa ancora più difficile, conquistarlo andando oltre la sua aspettativa» affermano Enrico Mazza e Gennaro Buono. 

Vino di inverno e birra d’estate?

Falso. L’estate da sempre rappresenta l’allegria, la voglia di evadere, libertà, divertimento e, così come siamo portati a bere una bionda ghiacciata così anche per il vino optiamo per scelte che richiamino queste caratteristiche: vini briosi, leggeri ma avvolgenti e dinamici. Ideali, quindi, per romantiche cene vista mare spumanti, champagne, vini bianchi freschi e giovani, pieni di energia e vitalità.

Dolcetto

Il vino rosso in estate è vietato?

Falso. Non esiste un codice mondiale standard che indica in maniera assoluta qual ‘è il vino migliore da degustare in un determinato periodo. Quindi il rosso può essere assolutamente protagonista dell’estate, basta tenere presente qualche piccolo accorgimento. Per esempio la tipologia – optando per vini rossi poco tannici, di un corpo medio-basso e possibilmente con una gradazione alcolica più bassa (fino ad un max di 14°vol) – la giusta quantità nel calice – meglio prediligere dei calici non troppo ampi poiché aumentano le dispersioni del freddo e di conseguenza la temperatura si innalza velocemente– la giusta temperatura – per una degustazione estiva ideale e servire il rosso tra gli 11° e i 15°. Infine, ma non per importanza, il giusto abbinamento col cibo.

Il vino rosso si può bere freddo?

Vero. Esistono diverse tipologie di rossi che possono essere serviti “freschi di temperatura”. Ne sono esempio la Schiava dell’Alto Adige, un vino vivace, fruttato e leggero che, grazie alla sua bevibilità versatile, è perfetto in tutte le stagioni e soprattutto in estate perché si accompagna molto piacevolmente a piatti di pesce. Oppure i vini della denominazione St. Magdalener, rossi a base di Pinot Nero, nelle versioni giovani, dinamiche e speziate che si possono gustare a una temperatura di 14°.

Frappato

Utilizzando semplicemente il frigorifero di casa, si può portare il vino alla corretta temperatura e, nel caso di impossibilità assoluta, si può utilizzare un secchiello del ghiaccio come per i bianchi, magari con quantità minore di ghiaccio. Spaziando su e giù per lo Stivale, ottimo da gustare fresco è il Rossese – vino ligure dal profumo lieve, fruttato e floreale e con forti richiami di macchia mediterranea (timo, rosmarino, pino) che per la sua struttura molto leggera è ideale per l’estate. Altri esempi di vino rosso da “frigo” sono il Dolcetto D’Alba, la Freisa, la Lacrima di Morroo il Frappato che hanno il giusto mix tra note vinose e fruttate, spezie dolci, componenti acide e dinamismo. Tutti elementi che lo rendono ottimo da gustare freddo.

Aglianico

Bianchi e rosati, preferibilmente frizzanti?

Falso. Non esiste un “meglio”, esistono vini bianchi o rosè che danno le loro “performance” migliori nelle versioni ferme, ed altri che amano lo stile spumantizzato. Per la categoria dei fermi, sono grandi esempi i rosati pugliesi, soprattutto quelli a base di Negroamaro, i Rosati del Garda, e non ultimi le versioni rosate di alcuni Aglianico Campano, che non hanno nulla da invidiare ai grandi rosati di Provenza. Per gli spumanti, Pinot Nero, grande ed indiscusso protagonista internazionale.

Temperature di servizio diverse a seconda di dove si gusta il vino?

Vero. In generale per tutte le tipologie di vino, in estate sono necessari molti accorgimenti, soprattutto se si serve il vino all’aperto o addirittura in spiaggia in riva al mare: in questo caso bisogna tenere presente che le alte temperature esterne innalzeranno molto velocemente la temperatura del vino, quindi meglio partire sempre con qualche grado in meno rispetto alla media.

A proposito di Sommelier Coach

E’ il primo programma al mondo che abbina la formazione sul vino alla crescita personale, ideato e realizzato da Enrico Mazza – Sommelier ed esperto di Champagne a livello internazionale, Chevalier du Champagne, Maître Sabreur, stilista di moda e profondo conoscitore del mondo del lusso in tutte le sue sfaccettature – e Gennaro Buono – Sommelier professionista, Campione Italiano nel 2012 e tra i primi 30 migliori Sommelier del mondo; consulente per diverse attività alberghiere di lusso e per ristoranti stellati, coach e trainer nel mondo del vino.

Gennaro Buono e Enrico Mazza

Un programma che vede la sua massima espressione nel SENSORY CAMPUS: un percorso accademico sviluppato per chi vuole diventare un Sommelier Coach Senior Professionista, capace, credibile e autorevole. Il Campus, che ha la durata di 2 anni, è strutturato con lezioni online ed Experience in alcuni dei luoghi culto per il mondo del vino: Champagne, Langhe, Valpolicella, Val d’Orcia, Costiera Amalfitana. Tra i docenti ci sono eccellenze di assoluto valore, ed è un campus unisce la Formazione sul vino alla Crescita Personale, trattando materie come Comunicazione, PNL, Marketing Leadership, Raggiungimento degli Obiettivi, Autostima.

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