Continua il nostro bellissimo viaggio tra i borghi della Tuscia e i piatti tipici locali. Dopo avervi portato a scoprire i paesini incantati e l’enogastronomia dei Monti Cimini, oggi andiamo insieme a passeggio tra i borghi che sorgono nella Valle del Treja e la succulenta cucina di questa zona dell’Alto Lazio.
Borghi della Valle del Treja e la cucina tradizionale
Un’area protetta della Tuscia Viterbese che copre ben 650 ettari di terreno. Angoli fascinosi, suggestivi e ricchi di natura impervia, caratterizzano questo territorio bagnato dalle acque del fiume Treja. E ci sono i paesini al sapore medievale che si affascinano su questo corso d’acqua. Piccoli comuni ricchi di storia e con tante prelibatezze da gustare. Noi di VdG Magazine vi faremo scoprire tutti i borghi della Valle del Treja e la cucina tipica di questa parte della provincia dalla lunghissima e complessa storia geologica.
Calcata
È Calcata il paese che domina la Valle del Treja. Borgo dalle origini etrusche arroccato su uno sperone di tufo e che regala spettacolari colpi d’occhio sui selvaggi scenari naturali della provincia. Una città silenziosa e dallo spirito totalmente artistico. Tra le vie del centro storico, infatti, oltre a trovarsi di fronte architetture medievali come le Chiese e gli Edifici Civili, è possibile scovare anche piccole botteghe artigianali e deliziose gallerie d’arte.
Cosa si mangia a Calcata? Si produce uno squisito olio di oliva dal sapore deciso e con un retrogusto amaro. I piatti tipici sono tutti a base di frutti della terra genuini e gustosi. Tra le delizie da non perdere menzioniamo le scamorze fatte a mano, la pasta fresca e i brasati di cinghiale.
Castel Sant’Elia
Un comune di circa 2000 abitanti che si erge su un altopiano tufaceo e dove si lavora abilmente il legno e la ceramica. Conosciuto come il “sito delle 15 chiese”, Castel Sant’Elia offre ai suoi visitatori un centro storico racchiuso tra mura in cui rilassarsi e ammirare un panorama mozzafiato sulla vegetazione circostante.
Un territorio ricco di vegetazione e acqua che ha fatto sì che l’agricoltura diventasse la fonte primaria di sopravvivenza sin dai tempi antichi. Tra i migliori prodotti tradizionali non si può non assaggiare l’olio extra vergine di oliva dal sapore intenso e i formaggi freschi e stagionati di pecora o mucca. Inoltre, degni di nota sono anche la coscia di agnello e gli strozzapreti alla matriciana.
Civita Castellana
Civita Castellana è una cittadina circondata da campagne e anch’essa sviluppata su un enorme blocco di tufo. Sono molti i monumenti storico-culturali da visitare, tra cui la Rocca dei Borgia, fortezza a pianta pentagonale, e la Cattedrale di Santa Maria risalente al 1210. Inoltre, questo paese è conosciuto come “la città della ceramica” data la grande produzione di questo materiale sin dall’antichità.
La cucina tipica di questo borgo della Valle del Treja è prettamente genuina. Si producono infatti, formaggi di capra e mucca freschi e stagionati, pomodori, zucchine, cetrioli e frutta e carni prive di ormoni della crescita. E da gustare seduti a intorno a un tavolo abbiamo: la zuppa di pan molle con i profumi dell’orto, pasta e fagioli e i frittelloni, piccole frittate con uova, farina e pecorino.
Corchiano
Un altro dei piccoli borghi della provincia di Viterbo circondato da infiniti panorami naturali. Si affaccia sulla forra e fu un importante insediamento falisco. Storia antichissima la sua che ci lascia una serie di edifici religiosi come la Chiesa di San Biagio e la Chiesa di Sant’Egidio dove sono ancora conservati affreschi del Torresani.
Da queste parti si producono nocciole, oli extravergine di oliva leggermente amari e piccanti e vini DOC bianchi e rossi. In occasione del Carnevale via libera alle Bertolaccia, una sorta di pizza a base di farina, uova e formaggio.
Faleria
Antica cittadina racchiusa tra mura e circondato da natura lussureggiante. Faleria, in provincia di Viterbo, si trova a 40 km dal capoluogo laziale e conta circa 2000 abitanti. Di notevole importanza il Palazzo Anguillara e l’elegante Chiesa di San Giuliano.
Ma ciò che distingue maggiormente Faleria dagli altri borghi della Valle del Treja è il suo ricco calendario di eventi folkloristici. Durante l’anno si svolgono diverse sagre in cui assaggiare ciambelle all’anice, tozzetti, piatti a base di tartufo e cinghiale.
Fabrica di Roma
Un paesino delizioso che si trova nelle vicinanze del vulcanico Lago di Vico. Boschi e colline fanno da cornice a un centro storico medievale ricco di strutture di notevole importanza come la Collegiata di San Silvestro, e il settecentesco Palazzo Cencelli.
Doveroso segnalare un prodotto tipico del luogo denominato Fagiolo Carne, legume ricco di proteine, calcio e ferro. Ma Fabrica di Roma si coltivano anche nocciole che sono alla base di molti dolci locali. Tra i piatti più squisiti da assaggiare segnaliamo gli arrosticini di pecora ai quali viene dedicata anche una sagra durante il mese di Luglio.
Gallese
Il nostro viaggio tra i borghi magici della Valle del Treja e la cucina tipica della zona continua con Gallese. Paesino del viterbese dal profilo medievale e ricco di tradizioni popolari e religiose. La parte meridionale del territorio di Gallese è sede di una delle oasi del WWF dell’Alto Lazio denominata Oasi Pian Sant’Angelo.
Vista la sua vasta vegetazione tra le produzioni locali spiccano Vini DOC e IGP rossi e bianchi, olio extra vergine di oliva dal sapore deciso e un’ampia coltivazione di cereali. Piatti tradizionali da assaggiare, la salsiccia e la pastarella di magro.
Monterosi
Un paesino situato lungo uno dei cammini più belli d’Italia: la via Francigena. Il suo minuto centro storico vanta edifici di grande rilievo come la Chiesa di Santa Croce, in stile barocco e dotata di un peculiare campanile a vela. Da non perdere il piccolo Lago di Monterosi frequentato da pescatori e turisti e immerso nella natura.
Pecorino, ricotta e cacio cavallo sono la punta di diamante di questo borgo del viterbese, ma di notevole importanza anche zucche, zucchine, lattuga romana, spinaci e bietole. La cucina tradizionale ci offre la Pizzantiella, una crepe spessa ripiena di salsiccia, prosciutto e formaggio.
Nepi
Località della Tuscia Viterbese che vanta un centro storico con grandi ricchezze artistiche e architettoniche, e un paesaggio circostante decisamente affasciante. Palazzi, torri, chiese e rocche allietano il visitatore che si accinge a passeggiare a Nepi.
Famoso per la produzione dell’acqua effervescente naturale, ma anche per un altro prodotto da leccarsi i baffi: il Pecorino Romano DOP. Formaggio saporito che funge da ottimo accompagnamento per i piatti locali, ma che può essere gustato anche da solo.
Vasanello
Come a Civita Castellana anche a Vasanello c’è un ampia lavorazione della ceramica. Vale la pena fare un giro in questo borgo dell’Alto Lazio, sia per visitare i suoi edifici religiosi come la bellissima Chiesa di Santa Maria, sia per i suoi castelli imponenti tra cui il Castello Orsini.
Per quanto riguarda l’enogastronomia, questo territorio pullila di nocciole, vino, caciotte, ricotte e pecorini. Ma se siete amanti dei primi è doveroso assaggiare gli Gnocchi cò la rattacacio, pasta di farina e uova con la forma di una cupola, e alla quale viene dedicata anche una sagra tra fine luglio e inizio agosto.