Parma è la capitale italiana della cultura 2020, e propone nell’anno in corso oltre 400 eventi (spettacoli, mostre, incontri ma anche aziende aperte). La città ducale, famosa per i suoi prodotti come Tortellini, Prosciutto e Parmigiano, è città Unesco della gastronomia e può contare su monumenti unici come il battistero dell’Antelami in marmo rosa, il complesso della Pilotta con il ligneo teatro Farnese, il Duomo con la Cupola del Correggio e la chiesa della Steccata con le opere del Parmigianino, la Pinacoteca che custodisce ‘La Scapigliata’ di Leonardo Da Vinci.
Inoltre sono iniziati, grazie anche al progetto di Capitale della Cultura, il restauro dell’ospedale Vecchio, enorme complesso risalente al 1300 in cui sarà aperto un grande spazio espositivo; la chiesa di San Francesco, edificio medievale trasformato da Napoleone in carcere che sarà riconsacrata; l’ex monastero di San Paolo che si prevede diventerà il museo dell’enogastronomia. Questo momento è particolarmente importante per la città che sta facendo squadra assieme, come dimostra il Parma Quality Restaurants, consorzio di una trentina ristoranti che hanno deciso di allearsi per valorizzare la cultura culinaria parmense.
Bellezza e piacere
Quello che noi vi proponiamo è un viaggio nella città ducale, capitale della Food Valley, perfetta dichiarazione d’amore verso la vita, la bellezza e il piacere. Parma non è solo la Capitale della cultura 2020 e ma anche Città Creativa per la Gastronomia UNESCO, una città che potrete conoscere perdendovi tra antichi palazzi, giardini in stile Versailles, boutique, teatri e opere d’arte, tutto in pochi chilometri da girare a piedi o in bicicletta. Con il Parma City Tour potrete scoprire, a piedi, in due ore, tutto ciò che rende unica la città.
Da Piazza Garibaldi, il cuore del centro storico, verso il Duomo e al Battistero, alla scoperta degli affreschi di Correggio e Parmigianino, il Monastero di San Paolo e l’Abbazia di San Giovanni, la Cattedrale e la Chiesa Magistrale della Steccata. Un’immersione totale nelle vie dello shopping, via Cavour e strada Farini, tra i palazzi seicenteschi di strada Repubblica. Il Palazzo della Pilotta, che custodisce i tesori d’arte della Galleria nazionale, è un accesso monumentale a Ponte Verdi, che conduce alla cancellata dei giardini del Palazzo Ducale, tra sculture e alberi secolari. Sulla “rive gauche” c’è il quartiere più bohemien, l’Oltretorrente, con la sua movida. Mentre sull’altro lato del fiume, ci si imbatte nella Cittadella, la fortezza di forma pentagonale che ora è un giardino pubblico, con percorsi ciclabili: un polmone verde per tutta la città. Bellissimi anche i teatri il Regio e il Farnese.
Le mostre
Da non perdere “Time Machine”, aperta fino al 3 maggio nel Palazzo del Governatore. 25 sale disegnano un percorso immersivo dedicato al tempo cinematografico, tra loop, stop motion, time-lapse, montaggio video. Un viaggio che inizia all’indomani dell’invenzione del cinématographe dei fratelli Lumière e prosegue fino alle possibilità offerte dal machine learning e le reti neurali, passando per artisti e fotografi di fama mondiale.
Noi, il cibo, il nostro Pianeta
Alimentiamo un futuro sostenibile. Fino al 13 aprile in Galleria San Ludovico, Spazio A e Portici del Grano. Un percorso espositivo di comprensione, consapevolezza e azione sullo sviluppo sostenibile, tra esperienze multimediali, aree didattiche e una selezione fotografica d’autore, per affrontare con un approccio multidisciplinare le principali questioni legate al cibo nelle sue dimensioni ambientale, economica e sociale, per il benessere e la salute delle persone e del nostro Pianeta.
Food from Parma
Se vi dico Parma cosa rispondete? In primo luogo Prosciutto ovviamente, e poi? Il Parmigiano Reggiano, il Culatello di Zibello, il Salame di Felino. E tra i vini il Sorbolino, il Nocino, il Malvasia dei Colli di Parma. Ci sono tante gustose specialità che vi aspettano e per chi vuole proprio scoprirle tutte sono stati predisposti anche dei tour enogastronomici alla scoperta di questa terra.
Ad esempio Food from Love, alla scoperta del Castello di Torrechiara, costruito 600 anni fa per amore di Bianca Pellegrini, oppure Sulle strade del buon cibo nelle strade del centro storico sulle tracce delle eccellenze gastronomiche visitando alcune botteghe alimentari; e ancora I Signori dell’arte e del gusto visita a un prosciuttificio o salumificio e ad una cantina e visita guidata ai Musei del Cibo come quello della Pasta, o del Culatello e del Masalen, del Vino, del Pomodoro e ovviamente del Parmigiano Reggiano.
Le tipicità
Tra le ricette che vi propone questa terra abbiamo selezionato gli “Anolini” (senza la g), tipica pasta ripiena che nel resto dell’Emilia Romagna si chiama, invece, Cappelletti, Tortellini, Ravioli, Agnolotti. Piatto associato in passato alle grandi feste e ricorrenze, possono essere cucinati in brodo oppure “pasticciati” con sugo o panna. Il ripieno non contiene carne, ma è un impasto di formaggio Parmigiano Reggiano stravecchio grattugiato, di poco pane raffermo grattato, tuorlo d’uovo e noce moscata.
La tradizione in cucina
In dialetto parmigiano si chiama caval pist, ovvero il pesto di cavallo, ed è uno dei piatti più rappresentativi della tradizione culinaria di Parma. Mangiato come piatto unico è accompagnato da verdure grigliate o fresche. Composto da carne di cavallo macinata cruda, viene insaporita con sale, pepe e aglio e condito con olio d’oliva e succo di limone. Se la carne macinata viene cotta è utilizzata come base per la preparazione di altri piatti come la vècia (cavallo con cipolle e peperoni) oppure le polpette.