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Venezia, sarde e foghi per il Redentore

   Il terzo sabato di luglio di ogni anno, centinaia di barche e migliaia turisti si danno appuntamento nel bacino di San Marco a Venezia per uno degli spettacoli pirotecnici più belli al mondo: 45 minuti di fuochi d’artificio per ricordare la fine della pestilenza del 1577   È una notte magica quella del Redentore. I preparativi cominciano fin dal pomeriggio, quando le barche – siano esse pescherecci e bragozzi dei pescatori di Chioggia, motonavi panoramiche o piccoli yacht privati – salpano dalle darsene del litorale adriatico alla volta di Venezia con a bordo turisti e residenti ma soprattutto tante vettovaglie, dalle sarde in saor alla frutta, dal vino alla musica. Il vero rito della tradizione inizia così: con un aperitivo – Spritz o Bellini – e una navigazione di qualche ora che fende le onde di quel pezzo di mare premiato anche nel 2016 con otto Bandiere Blu per attraccare nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca e aggiudicarsi il posto migliore per godersi prima il tramonto, poi la vista dei fuochi. Durante il tragitto, c’è chi cucina e chi addobba la barca con palloncini colorati. Quella del Redentore è una festa imperdibile per i veneziani, perché mischia sacro e profano, solennità e folclore, storia e attualità. Si rafforzano i rapporti di amicizia e di buon vicinato, si parla a voce alta da una barca all’alta, si condividono cibo ed emozioni durante una celebrazione che ricorda al mondo la fine del flagello della peste che nel ’500 colpì l’intera Europa. Naturalmente c’è anche chi arriva dalla terraferma a godersi questo spettacolo che prosegue fino a notte inoltrata  (e per questo sono istituiti treni straordinari in partenza da Venezia), ma l’atmosfera non è certo quella di chi la vive in barca come da tradizione, con i natanti illuminati e decorati per l’occasione, che una volta arrivati e ormeggiati attendono, verso le 23.30, il primo botto di avvertimento e la successiva cascata colorata di fuochi che con il loro crepitio illuminano mare e cielo, facendo specchiare Venezia nell’acqua. Un ponte tra passato e presenteLa leggenda narra che la peste si sia diffusa a Venezia a causa dei topi arrivati in laguna a bordo delle barche dei corrieri commerciali che intrattenevano affari con l’Oriente. A sconfiggere il terribile flagello che stava decimando la città – l’epidemia si portò via oltre 50.000 persone, tra cui il pittore Tiziano Vecellio – sarebbero state le preghiere dei sopravvissuti e soprattutto il voto solenne del doge Alvise Mocenigo, che giurò di erigere un tempio qualora la Repubblica di Venezia si fosse salvata. Terminata la pestilenza, il voto fu sciolto dal Doge Sebastiano Venier che bandì un concorso per la costruzione di una chiesa, vinto dall’architetto Andrea Palladio. La posa della prima pietra del tempio del Redentore alla Giudecca avvenne la terza domenica di luglio del 1577 con la provvisoria esecuzione di un tempietto in legno e di una passerella galleggiante di barche, che collegava l’isola della Giudecca a Venezia, sulla quale sfilarono in processione il doge, le Scuole d’Arti e Mestieri, le Confraternite Religiose e il popolo. Per ricordare questa cerimonia, ogni anno il ponte votivo del Redentore a Venezia attraversa il canale della Giudecca nelle due giornate dei festeggiamenti e su di esso si svolge la processione religiosa presieduta dal Patriarca. Poi, nella notte, tutto si illumina e il cielo di Venezia diventa tutto uno spicchio di luci che si spengono in mare.     Le sarde in saorAl Redentore le barche si legano tra loro e si divide il cibo con i vicini di ormeggio. Tra i piatti tipici che si condividono in quella sera le sarde in saor, dove il saor è una marinata in cui l’ingrediente principale è la cipolla. Si tratta di una tradizone della quale si ha notizia fin dal secolo XIV, nata dalla necessità di evitare il contagio da scorbuto: la cipolla, come l’uvetta, è infatti ricca di vitamina C, indispensabile per non contrarre la malattia. Anna Maria Pellegrino, veneziana di origine, cuoca e presidente dell’Associazione Italiana dei Food Blogger, condivide con noi la sua ricetta:   Ingredienti per 8 persone:1 kg di cipolle bianche di Chioggia500 gr di sarde50 gr di uva passa50 gr di pinolifarina 00olio extravergine delicato per friggeremezzo bicchiere di aceto di vino biancomezzo bicchiere di vino biancosalepepe nero macinato al momento Preparazione:Pulite le sarde aprendole “a libro”, lavarle e asciugarle con carta da cucina. Infarinarle in farina setacciata e  friggerle in abbondante olio extravergine d’oliva. Fate ammollare l’uvetta in un ciotola con acqua tiepida e tostate i pinoli fino alla doratura in una pentola antiaderente già calda. Mondate le cipolle, affettatele finemente e cuocetele nell’olio, filtrato, in cui si sono fritte le sarde, a fuoco molto basso. Quando saranno dorate, versate l’aceto e il vino, salate e fate cuocere fino al totale assorbimento. Disponete le sarde in un contenitore di vetro o di porcellana (no metallo, no plastica), copritele con le cipolle, l’uvetta e i pinoli, facendo attenzione a chiudere con uno spesso strato di cipolle. Far riposare in luogo fresco per almeno 5 giorni: solo allora sono pronte per essere degustate.   CI PIACE/NON CI PIACE CI PIACEil bacino di San Marco pieno di barche, simbolo dell’identità veneziana che rivivono una tradizione secolare da condividere anche attraverso il cibo NON CI PIACEche i grandi barconi sostino in Riva degli Schiavoni oscurando il paesaggio e lo scenario dei fuochi e che nelle calli si faccia ressa spesso per mancanza di senso civico   Il programmaSabato 16 luglio: alle 19 apertura del ponte votivo che collega le Zattere con la Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca e presentazione degli equipaggi delle regate di voga alla veneta; alle 23.30 spettacolo pirotecnico nel Bacino di San Marco Domenica 17 luglio: dalle 16 Regate del Redentore nel canale della Giudecca; alle19 messa votiva nella Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca   Info utiliI prezzi per partecipare alla festa del Redentore in barca variano dai 70 euro ai 200 euro a testa, a seconda del tipo di imbarcazione e del menu proposto. Ma interrogando i motori di ricerca su internet si trovano siti specializzati nell’organizzazione, oltre che informazioni utili e offerte speciali.  Per saperne di più:www.comune.venezia.itwww.ilovevenezia.comwww.redentorevenezia.comwww.events.veneziaunica.itwww.venetoinside.comwww.turismovenezia.it 

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