A chi deve fare i conti per arrivare a fine mese sembrerà impossibile, eppure l’industria del lusso non conosce crisi.
I cosiddetti BBF ovvero “belli e ben fatti”, e parliamo di prodotti Made in Italy, vengono esportati, visto il trend dell’ultimo biennio e dei primi mesi 2019, negli Emirati Arabi Uniti e, in generale, in tutta l’Area del Golfo, con un occhio di riguardo alla categoria gioielli.
In Qatar un creativo architetto italiano ha conquistato i gusti dello sceicco. Ha ottenuto così la progettazione e la realizzazione di complessi turistici e residenziali di lusso, sempre fedeli agli standard di sostenibilità, ma con un occhio alla creatività tricolore.
Gioielli, moda creatività, gli italiani la esportano in tutto il mondo, tanto oggi le distanze non sono più un problema.
Per quanto riguarda il lusso in enogastronomia Cina, USA e Regno Unito, trainano il settore, avvicinate sempre più da altri Paesi come Qatar, Arabia Saudita, Turchia, Ucraina e Romania.
Nell’America del centro-sud l’Italia piace a Messico e Brasile, mentre India e Giappone sono considerate le promesse del futuro per il Medio Oriente. Cosa piace e cosa fa da traino alle imprese italiane? Tradizione artigianale, cura dei particolari, qualità delle materie prime, il tutto condito da innovazione e bio-sostenibilità.
E se noi esportiamo le meraviglie culinarie italiane chi viene a farci visita, in media un turista su quattro, è in cerca di buon cibo.
I dati dicono il 29.9% degli stranieri e il 22.3% degli italiani. Le vacanze enogastronomiche sono in crescita, con un giro d’affari nel 2017 pari a 223 milioni sborsati dagli stranieri, il 70% in più di quanto si spendeva nel 2013 (131 milioni), percentuale decisamente superiore rispetto all’aumento della spesa totale per vacanza (+18.4%).
Se sei un turista straniero scegli l’Italia per gustare le eccellenze enogastronomiche, spendendo in media 149,9 euro al giorno, rispetto ai 128,7 euro investiti nella vacanza culturale, 122,9 euro spesi quella sportiva, 109,3 euro per la montagna, 103,9 euro per la vacanza verde/agriturismo, 90,2 euro per il mare, 85,2 euro per la vacanza al lago. I dati sono quelli dell’Osservatorio Nazionale del Turismo a cura dell’Ufficio Studi Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, che ha elaborato un report sul turismo enogastronomico.
Ma oltre al buono, l’offerta enogastronomica italiana ha un valore aggiunto che da una parte è il legame radicato con i territori e la valorizzazione delle produzioni locali nei piatti, dall’altra la capacità di estendere la stagionalità dei flussi turistici durante tutto l’arco dell’anno.
L’indotto delle vacanze enogastronomiche
Da dove vengono i guadagni nel comparto enogastronomico?
Dagli Stati Uniti (45,5 milioni di euro), poi Uk (25,4 milioni), Austria (18,7), Svizzera (17), Francia (16,5), Canada (11,6), Brasile (11,5), Germania (10), Danimarca (8,1), Belgio (7,2). Ultima annotazione: l’Italia è il Paese dell’Unione europea con più riconoscimenti di prodotti alimentari DOP (Denominazione d’Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) nel food. Con 293 riconoscimenti (+35% 2017 vs 2010) si posiziona prima della Francia (245) e della Spagna (190). Insieme, i tre Paesi concentrano il 54% di prodotti DOP e IGP registrati dall’UE.