E’ disponibile da oggi in libreria la nuova Guida alle Osterie d’Italia di Slow Food. L’edizione 2021 si presenta come un chiaro messaggio di sostegno ad un settore colpito duramente dalla crisi pandemica.
Un viaggio con la fantasia fra le eccellenze italiane
In questi giorni viaggiare è difficile, quando non del tutto vietato e mangiare fuori casa un miraggio o il ricordo di tempi passati e sicuramente migliori. La nuova guida delle Osterie d’Italia da oggi disponibile in libreria ci consente di viaggiare almeno con la fantasia e rimanere vicino ed esprimere vicinanza a cuochi, brigate di cucina e imprenditori, che in questo momento stanno affrontando un periodo quanto mai complesso.
Un blog ed un forum a sostegno degli osti
L’uscita della nuova guida si accompagna infatti a due importanti azioni a sostegno delle osterie. La prima è una sezione sul blog di Slow Food Editore, in continuo aggiornamento, che comunica le attività intraprese dagli osti per sopperire ai vari provvedimenti di chiusura e restrizioni orarie a cui sono soggette le attività ristorative in questo delicato periodo storico. La seconda è un forum digitale, in programma lunedì 23 novembre, che costituirà un vero e proprio momento di confronto tra la Guida e le osterie per capire i bisogni, le difficoltà ma anche i progetti per il post-pandemia e le opportunità frutto dell’ingegno a cui si è dovuti ricorrere da marzo a oggi. Più che un punto della situazione, il forum sarà l’occasione per pensare in chiave propositiva al presente ma anche al futuro.
Le osterie sono presenti in tutte le regioni
La Guida, giunta al traguardo della trentunesima edizione, è stata realizzata con il contributo di più di 200 collaboratori, coordinati dai curatori Eugenio Signoroni e Marco Bolasco, che hanno recensito 1697 osterie in tutta Italia, includendo le realtà di ristorazione specifiche di ogni regione come le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia-Romagna. La regione che conta più segnalazioni è la Campania, seguita da Toscana, Piemonte, Emilia- Romagna e Veneto. Subito dopo arrivano Puglia e Sicilia, a testimoniare che quella delle osterie è più che mai un’identità legata a tutto il territorio italiano e non specifica di alcune zone.
Per il 2021 non saranno assegnate le chiocciole
Osterie d’Italia esce con un’importante novità rispetto alle edizioni precedenti: le Chiocciole, riconoscimento distintivo per le realtà eccellenti tra le segnalazioni, non sono state assegnate. E questo per avvalorare ulteriormente la volontà di promuovere il lavoro dell’intero settore. Per lo stesso motivo, alle 119 novità sono seguite eliminazioni riguardanti solo chiusure e cambi di gestione, non basate quindi su valutazioni qualitative.
Informazioni per trovare il meglio della cucina del territorio
Nella guida non si trovano soltanto gli indirizzi delle osterie selezionate, ma anche indicazioni sulle cantine e gli extravergini. Oltre all’indice per località si confermano preziose anche le indicazioni relative alla distanza dai caselli autostradali e la vicinanza alle stazioni. Informazioni utilissime per chi anche in viaggio non vuole rinunciare al piace della buona tavola.
Una panoramica dell’evoluzione della ristorazione di eccellenza
Per ripercorrere la storia delle eccellenze in un interessante excursus temporale, in coda alla Guida è presente la lista completa di tutte le osterie a cui è stata assegnata la Chiocciola. Dalla prima edizione del 1993 a oggi, le chiocciole tracciano una panoramica dell’evoluzione della ristorazione di eccellenza. Le osterie costituiscono infatti dei punti di riferimento assoluto nel panorama nazionale e internazionale.
La Scheda
Osterie d’Italia 2021, data di pubblicazione: 18 novembre 2020, collana: Guide Slow, pagine: 900, prezzo al pubblico: € 22,00.
Per maggiori informazioni: Ufficio stampa Slow Food Editore