La gastronomia senese è un patrimonio di sapori, ma cosa si mangia a Siena? La città del Palio vanta una tradizione culinaria che rappresenta l’essenza stessa della toscanità. Gli antipasti vedono protagonisti i crostini di fegatini, preparazione storica a base di fegato di pollo o maiale servita su pane toscano abbrustolito, presente in ogni ristorante che si rispetti e immancabile durante le feste.
Nei primi piatti brillano le pappardelle al sugo di lepre, pasta larga e porosa tirata a mano, perfetta per accogliere il denso e succulento sugo. Per i vegetariani, la ribollita rappresenta l’essenza della cultura contadina: una zuppa di verdure, fagioli e pane raffermo che richiede ore di cottura per sviluppare appieno i suoi sapori.
Il cinghiale in umido è un trionfo di profumi e sapori, dove la carne pregiata ma fibrosa viene ammorbidita da una lunga cottura con alloro, rosmarino, chiodi di garofano, ginepro e noce moscata. I pici, pasta lunga e spessa fatta con farina, acqua e sale, sono un altro pilastro della tradizione, serviti con varie salse: dall’aglione al ragù bianco, dalle briciole al ragù di cinghiale, fino al semplice pomodoro.
La “senesissima” pappa al pomodoro, piatto povero ma ricco di sapore, viene preparata con pane raffermo, pomodori maturi, aglio, basilico e olio extravergine d’oliva.
La bistecca alla fiorentina rappresenta un’icona della cucina toscana, un piatto celebre in tutto il mondo e assolutamente da non perdere durante una visita a Siena. Si tratta di una vera e propria prelibatezza culinaria: una bistecca di dimensioni generose, tradizionalmente ricavata da bovini di razza Chianina, rinomata per la sua carne di altissima qualità. Nonostante la preparazione possa sembrare semplice, esistono regole precise per ottenere una vera fiorentina. Il taglio deve rispettare misure specifiche: uno spessore di 4-5 centimetri e un peso minimo di 1,2 chilogrammi. La cottura, elemento cruciale per la riuscita del piatto, deve essere eseguita alla griglia, preferibilmente su brace ardente di legno di quercia o di castagno. Il tempo di cottura deve essere breve e, secondo la tradizione, una fiorentina autentica va servita rigorosamente “al sangue”. La qualità superiore della materia prima non richiede elaborate preparazioni, permettendo di esaltare il sapore naturale della carne.
La pasticceria senese vanta due gioielli: i ricciarelli DOP, biscotti romboidali morbidi e profumati a base di mandorle macinate, zucchero a velo e albumi d’uovo, la cui origine leggendaria rimanda a un pasticcere arabo della corte di Carlo Magno; e il panforte, dolce medievale nato, secondo la tradizione, durante un assedio della città, combinando frutta secca, spezie e miele in una preparazione nutriente e saporita.
Questo ricco patrimonio gastronomico conferma Siena come vera “città del gusto”, dove ogni pietanza racconta secoli di storia e tradizione. Un’esperienza che offre ai visitatori un viaggio autentico nella cultura gastronomica toscana.

Cosa vedere
Siena è una delle città più affascinanti della Toscana, celebre per il suo centro storico medievale (Patrimonio dell’Umanità UNESCO) perfettamente conservato, le tradizioni secolari e l’arte straordinaria. La città è costruita su tre colli e conserva un’atmosfera autentica, con vicoli stretti, edifici in mattoni e un colore caldo chiamato Terra di Siena.
Da non perdere la Piazza del Campo, cuore pulsante della città, famosa per la sua forma a conchiglia e per ospitare il celebre Palio di Siena; il Duomo, un capolavoro dell’architettura gotica, con marmi bianchi e neri, opere di Donatello, Michelangelo e Pinturicchio; Santa Maria della Scala, antico ospedale trasformato in museo, racconta la storia della città attraverso arte e archeologia, la Torre del Mangia che offre una vista mozzafiato sulla città e sulle colline toscane.
Se poi volete far parte della magia della città dovete partecipare ad una edizione del Palio di Siena, una corsa di cavalli che si tiene il 2 luglio e il 16 agosto, dove le 17 contrade (quartieri) cittadine si sfidano in una gara appassionata.



