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Sette vini per festeggiare a tavola la Pasqua

Piatti classici regionali, dolci della tradizione e poi immancabilmente i vini. Anche quest’anno la Pasqua è tanto attesa non solo per il suo significato religioso ma anche perché ci dà la possibilità di stare insieme. E se la tradizione nei piatti resta un aspetto a cui non si può dir di no, per gli abbinamenti si potrà invece osare un tantino. Proviamo allora a “viaggiare” lungo l’Italia per scegliere l’etichetta di vino da portare sulla tavola di Pasqua. Noi di VdGmagazine abbiamo scelto per voi sette belle realtà vitivinicole italiane.

Come apparecchiare la tavola di Pasqua ©designmag.it

Gschleier Alte Reben Vernatsch 2020 – Girlan (Alto Adige)

Cantina Girlan è una storica realtà altoatesina con sede nell’omonimo paese di Girlan-Cornaiano. Nata nel 1923 in un maso storico del XVI secolo grazie all’iniziativa dei primi 23 viticoltori, oggi è formata da circa 200 famiglie socie che lavorano 220 ettari posizionati nelle migliori zone produttive dell’Oltradige e della Bassa Atesina. In questi vigneti sono allevati storici vitigni presenti da tempo in Alto Adige, come il Vernatsch. il Gschleier Vernatsch Alte Reben 2020 ha un’etichetta che riprende la primissima etichetta, quella storica legata a questo vino. un bianco elegante, corposo e con una sapidità meravigliosa. Ha un potenziale d‘invecchiamento eccezionale.

 

Fontanasanta Nisiola 2015 – Foradori (Trentino)

Fondata nel 1901, e gestita dalla famiglia Foradori a partire dal 1939, l’Azienda Agricola Foradori ha sempre lavorato per valorizzare l’antica varietà locale del Teroldego (vitigno a bacca nera coltivato esclusivamente in Trentino). Un’importante slancio in questa direzione è avvenuto nel 2002 con la conversione dell’Azienda al metodo agricolo biodinamico. Lo si deve proprio al lavoro di Elisabetta Foradori, attraverso la coltivazione e la valorizzazione degli antichi “genotipi” vitati. Per Pasqua proponiamo l’unico vitigno a bacca bianca autoctono del Trentino, la Nosiola, diffusa in passato su tutto il territorio regionale, con particolari concentrazioni nella Valle dei Laghi e sulla collina di Trento, Pressano e Val di Cembra; ancora oggi le zone più vocate alla sua coltivazione.

Gavi DOCG “Mine” (Piemonte)

Il Mine Gavi DOCG è un bianco piemontese che nasce dalle migliori uve Cortese delle undici terre che compongono questa piccola ma complessa area di produzione. Ad ispirare la sua ideatrice, Giusi Scaccuto Cabella, sono stati infatti undici piccoli produttori di uva, in un territorio di appena 20 km con tutti vigneti a conduzione familiare. Le differenze delle caratteristiche di ogni terra, con il suo alternarsi di colline e pianure, si riscontrano al naso e al sorso. Insomma, tutta la complessità di un territorio in un bicchiere!

Riserva Ducale – Ruffino (Toscana)

Fondata nel 1877 a Pontassieve, nei pressi di Firenze, Ruffino è sinonimo di storia del vino in Toscana. Evidenziare le proprie radici dell’azienda e il percorso che l’ha portata ad essere un punto di riferimento della viticoltura italiana nel mondo, ma al tempo stesso donare una nuova immagine che sappia interpretare i propri valori sono le premesse che hanno portato Ruffino a intraprendere un’operazione di revisione delle proprie etichette come Riserva Ducale. Nella storica etichetta si ritrae la scena della visita del Duca d’Aosta a Pontassieve nel 1890, venuto ad assaggiare un prodotto ai tempi custodito segretamente nelle cantine di Ruffino, di cui l’enocultore aveva sentito parlare. Il Duca si innamorò così tanto di quel vino da volerlo come prodotto esclusivo della monarchia dei Savoia. Vero simbolo di italianità e è un vino che ha attraversato la storia di Italia conquistando anno dopo anno premi e riconoscimenti. Non vi resta che provarlo.

“Zibibbo” Calabria Bianco IGP– Cantine Benvenuto (Calabria)

Il New York Times ha consacrato lo Zibibbo prodotto da Giovanni Celeste Benvenuto tra le eccellenze dell’enologia italiana e non solo calabrese. Quale occasione, la Pasqua, per brindare con esso! Dopo un lungo lavoro burocratico, l’azienda Cantine Benvenuto è riuscita a vinificare le uve Zibibbo di Pizzo per riportare in auge una tradizione secolare legata alle rotte commerciali dei fenici che portarono lungo le coste della regione queste uve, da sempre utilizzate per produrre un vino secco e non dolce. Un vino dal gran bel carattere, da gustare per la domenica di Pasqua.

 

Perdixi Isola dei Nuraghi IGT – Tenuta Olianas (Sardegna)

 Tenuta Olianas è una delle aziende vitivinicole di Famiglia Casadei, condotte da Stefano Casadei. Qui siamo nella splendida Sardegna dove applicando integralmente la filosofia agronomica Biointegrale® che persegue concretamente il concetto di sostenibilità si dà origine a vini di grande qualità come questo. Bovale 85%, Carignano 15%, il Perdixi, Isola dei Nuraghi IGT si presenta al naso con un mix di frutti neri sotto spirito che si combina con una speziatura che ricorda la liquirizia e la bacca di vaniglia ed una elegante balsamicità. Ottima la vena acida, mentre fitta e ben amalgamata la trama tannica. Ha un’ottima capacità di invecchiamento. Lasciatelo tranquillamente in cantina, anche una decina d’anni. 

ViaFrancia Bianco – Baglio di Pianetto (Sicilia)

Una carezza per il palato. Ha proprio ragione il conte Paolo Marzotto che così si esprime in merito al ViaFrancia, un bianco da Viognier che la propria cantina con sede a pochi km da Palermo produce con certificazione bio. Un cru rivoluzionario dal colore giallo paglierino. Il ViaFrancia bianco di Baglio di Pianetto regala al naso eleganti sentori di frutta esotica e spezie con note di ananas, guava e vaniglia. Al palato è fresco e morbido con il finale elegante tipico della varietà. È un bianco sorprendente sia per la carica aromatica che per la salinità che lo contraddistingue.

 

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