Uno spot d’autore per raccontare una storia antica come, però, non era ancora stato fatto: questo l’obiettivo del Consorzio dello Speck Alto Adige IGP che per la sua nuova campagna di comunicazione punta a mostrare questo prodotto della tradizione sotto una luce tutta nuova
È possibile che lo abbiate già visto in tv o sentito alla radio il nuovo spot dedicato allo Speck Alto Adige IGP diretto da Luca Lucini e Marcello Lucini. Una scelta significativa da parte del Consorzio Speck Alto Adige IGP volta a mostrare questo prodotto della tradizione sotto una luce tutta nuova.
Un prodotto della tradizione italiana
Nato dal genio dei contadini alto atesini per conservare tutto l’anno la carne dei maiali e destinati originariamente al consumo familiare, lo speck è diventato nel tempo un prodotto immancabile sulle tavole di tutta Italia. Al punto che, dati del 2023 mostrano come il 67,5% della produzione di Speck Alto Adige IGP venga venduta proprio sul mercato nazionale: in gran parte nello stesso in Alto Adige e nelle regioni settentrionali, con una crescita delle vendite, in tempi più recenti, anche nelle regioni centrali e meridionali del Paese.
Per la produzione vengono utilizzate soltanto cosce selezionate la cui lavorazione coniuga due metodi molto diversi tra di loro, quello utilizzato nei paesi mediterranei, e quello tipico dei paesi del Nord e Centro Europa: da una parte l’essiccazione con aria e sale, e dall’altra l’utilizzo di sale, spezie e fumo. In Alto Adige si è dunque sviluppato un processo di produzione tipico locale che unisce sia la stagionatura all’aria aperta che l’affumicatura, sfruttando i pregi di entrambi. Ancora oggi, ciascun produttore conserva la propria ricetta di famiglia, tramandata di generazione in generazione per oltre un secolo. Dalla piccola bottega artigiana alla grande azienda, tutti i produttori di Speck Alto Adige IGP condividono l’artigianalità e il pieno rispetto del disciplinare di produzione dello speck secondo la tradizione. Controlli rigorosi garantiscono un’eccellente qualità. Probabilmente il prodotto più famoso dell’Alto Adige, lo Speck Alto Adige IGP è un ingrediente fondamentale di numerose ricette regionali tradizionali, come ad esempio i canederli di speck, apprezzato principalmente sotto forma di cubetti.
Numeri che fanno riflettere
Fin qui, tutto bene. Almeno all’apparenza. In realtà, la Relazione annuale 2023 del Consorzio mostra alcuni dati che hanno fatto riflettere. Lo scorso anno, infatti, sono state contrassegnate con il marchio di qualità Speck Alto Adige IGP 2.495.561 baffe, pari al 39,7% della produzione complessiva dei membri del Consorzio, con un calo del 13,3% rispetto al 2022. In questi ultimi anni, certo, la produzione dello Speck Alto Adige IGP è aumentata costantemente. Dopo un netto incremento negli anni dal 1998 al 2003, si è verificata però una stagnazione nei successivi 10 anni. Quindi, la produzione del 2003 è pressoché identica a quella del 2013. Negli ultimi anni, tuttavia, si è osservato nuovamente un trend positivo costante, che non è però stato confermato nel 2023. Non un dato allarmante, ma certamente un punto di partenza per una riflessione sulla corretta comunicazione di questo prodotto d’eccellenza, e sulle potenzialità rimaste fino a oggi inespresse, che potrebbero invece segnarne un rilancio.
Riposizionarsi per crescere
“Come abbiamo visto la tendenza della produzione non è positiva e quindi abbiamo dovuto intraprendere un’analisi molto particolare e soprattutto con un obiettivo particolare, ovvero la valorizzazione dello Speck Alto Adige IGP” ha commentato Alessandra Zanovello del Gruppo Marketing Consorzio Tutela Speck Alto Adige, in occasione della presentazione della nuova campagna di comunicazione. “Valorizzare – prosegue – è una parola che si usa spessissimo, forse troppo, ma in questo caso riteniamo che sia veramente fondamentale. La presentazione del nuovo spot non è per noi solo la fase finale di un grande lavoro, ma è soprattutto l’inizio di un percorso che dobbiamo fare, che siamo consapevoli di dover fare, per riposizionare la nostra eccellenza per aumentare la penetrazione del prodotto e quindi aumentare il parco dei clienti, ma anche aumentare la frequenza di consumo. Il nostro obiettivo è quello di portare lo Speck Alto Adige IGP a uno step successivo, diffondendo la consapevolezza che si tratti di uno dei grandi salumi italiani con la dignità di un secondo piatto al pari dei suoi ‘colleghi’ più blasonati, creando quindi una nuova modalità di consumo”.
Una nuova consapevolezza
“Nei consumatori non c’è consapevolezza del fatto che questo prodotto abbia un basso contenuto di sale, massimo il 5%, e che sia ricco di proteine nobili. Insomma, oltre al gusto delizioso, noto a tutti, le sue caratteristiche nutrizionali sono davvero poco conosciute, ed è proprio su questo aspetto che dobbiamo lavorare per migliorare i nostri risultati” prosegue Zanovello. Si punta dunque a un nuovo target giovane, gourmet, che sappia apprezzare la qualità del prodotto e non si limiti a utilizzarlo in cubetti come condimento ma lo desideri gustare tagliato sottile in modo che sprigioni al massimo tutti i suoi aromi e se ne possa apprezzare la scioglievolezza. Inoltre, il Consorzio sottolinea come lo Speck Alto Adige IGP possa rappresentare una valida alternativa per gli sportivi, per chi fa una vita attiva e per i giovanissimi, proprio grazie all’elevata quantità di proteine nobili, ovvero quelle proteine che contengono tutti gli aminoacidi essenziali (che l’organismo non è in grado di produrre e che devono pertanto essere introdotte con gli alimenti) in quantità ottimali. Insomma, non più solo un ingrediente ma un vero e proprio piatto versatile e facilmente abbinabile all’interno di una dieta equilibrata.