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Ristoratori di tutta Italia, unitevi!

Quanto gli italiani siano in grado di stupire ai fornelli è evidente, oltre che notorio. Ma per contro, quanti sanno invece della presenza di alcune associazioni professionali che quella italianità in tavola, la propongono come obiettivo della loro stessa esistenza? Prendiamo il caso dei Ristoranti del Buon Ricordo, un’unione fondata nella primavera del 1964 grazie all’intuizione di Dino Villani che associò un gruppo di ristoranti (oggi un centinaio) con l’obiettivo di dare prestigio alle tante espressioni locali della tradizione gastronomica italiana, a quell’epoca poco valorizzata.  Chi si associava assumeva l’impegno di praticare una linea di cucina tipica del territorio, di tenere sempre in carta una specialità che ne doveva essere la rappresentazione più rigorosa ed esemplare e a chi consumava quella specialità veniva donato un piatto decorato a mano dagli artigiani di Vietri sul Mare, che doveva fungere appunto da… buon ricordo.«Non siamo una catena di esercizi, ma un’associazione senza scopo di lucro che vuole promuovere e valorizzare le tante cucine del territorio italiano, visto che i prodotti locali sono talmente apprezzati da provocare equivoche imitazioni e falsificazioni che danneggiano l’Italia in tutti i sensi» sottolinea l’attuale presidente, Ovidio Mugnai. Raggruppa invece i professionisti della cucina la Federazione Italiana Cuochi (Fic), che conta su 19mila iscritti tra cuochi, docenti di scuole alberghiere e allievi. Tra gli scopi statutari, la promozione, la qualificazione e l’ aggiornamento degli associati e dell’immagine del cuoco; la Fic organizza concorsi di cucina in Italia e all’estero per il miglioramento delle pratiche degli iscritti ma garantisce anche un’assistenza di tipo sindacale a chi versa in stato di bisogno. Attraverso i suoi delegati, partecipa ai Campionati del Mondo e alle Olimpiadi Culinarie.Obiettivo aggregare ed essere luogo dove trovare spunti di crescita e confronto: è quanto si propone l’Associazione Professionale Cuochi Italiani (Aipc), quasi uno sportello per professionisti dove ottenere la certificazione della propria professionalità, usufruire di una selezione di occasioni di lavoro e diventare testimonial per le aziende del settore con cui collabora. I più qualificati ricevono per merito professionale il premio Stelle della ristorazione o i Cappelli d’onore alla carriera. Un consesso del tutto particolare è infine quello affiliato ai Locali storici d’Italia: 240 soci (non solo ristoranti ma anche pasticcerie, caffè letterari e alberghi) che possono vantare almeno settant’anni di vita e sono stati protagonisti della storia d’Italia grazie a quanto accaduto all’interno delle loro mura. Qualche esempio? Quello della famiglia Allegrina-Fontana di San Sebastiano Curone (Al) che gestisce il Ristorante Corona dal 1702 e porta avanti da allora la tradizione gastronomica ligure-piemontese. O quella del Ristorante Finsterwirt di Bressanone, attivo dal Duecento. Per saperne di più:www.buonricordo.comwww.fic.itwww.cucinaprofessionale.comwww.localistorici.it  

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