Cento risi e cento bisi. Magari in due diverse coppe, come piaceva al Doge. Oppure uniti in un unico piatto, per trasformarsi nei “risi e bisi” che dal Veneto hanno attraversato l’Italia e conquistato mezzo mondo. O ancora, perché no, risi e bisi insieme ma per diventare una irresistibile crema spalmata sulla pastafrolla, una morbida focaccia salata, un pasticcino (con la partecipazione straordinaria del pistacchio), una torta cremosa, un gelato.

I piselli sono protagonisti nella tavola di primavera: sani, versatili e bellissimi. A Stra, sulla Riviera del Brenta dove Padova finisce e comincia Venezia, sono anche i testimonial di un nuovo marchio che aggiunge al sapore il fascino della storia. “Sentorisi Sentobisi” è un gioco di parole che viene dal dialetto locale, dove “sento” sta per cento (la pari quantità perfetta per creare l’equilibro della ricetta principale) ma sta anche per “sentire”, e rimanda al gusto. Ed è un marchio che come una sorta di ponte parte da molto lontano e, attraversando cultura, turismo e valorizzazione commerciale, punta dritto verso il futuro.

La tradizione, dunque: si racconta che risi e piselli fosse il piatto che il Doge mangiava, senza potervi rinunciare, il 25 aprile giorno di San Marco; gli venivano serviti in due coppe distinte, in una i risi e nell’altra i bisi, quasi un trisavolo inconsapevole del moderno poke. Questo uso risale a un voto fatto da Alvise Mocenigo al protettore di Venezia nell’anno in cui una gelata tardiva aveva distrutto le coltivazioni nell’isola di Sant’Erasmo: promise che se la terra avesse ancora donato i suoi frutti, avrebbe creato un piatto per onorarlo. La Riviera del Brenta era generosa nel fornire gli ingredienti: tanto i bisi (a Mira, Dolo, fino a Noventa), che i risi, nei terreni allagati con le esondazioni controllate del Brenta. L’ultimo documento che parla di risaie nella zona risale al 1879; dopo di allora sono sparite.

Ora Stra recupera la storia e la offre ai suoi visitatori: fino a tutto luglio, con la prima edizione di “Sentorisi Sentobisi”, 15 tra ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie e bistrot avranno nel menu piatti ispirati a risi e piselli. Sarà un anello in più nell’offerta turistica di Stra, già nota e apprezzata tanto in Italia che all’esterso. E’ qui infatti uno dei più straordinari complessi monumentali del Veneto: la Villa Pisani Nazionale, una delle più grandiose ville venete del Settecento. Con le sue 114 stanze affrescate, il labirinto e il maestoso parco, è un capolavoro di arte, architettura e paesaggio. Poco lontano, Villa Foscarini Rossi apre ai visitatori il Museo della Calzatura, storia di moda, costume e della straordinaria avventura imprenditoriale di Luigino Rossi. E poi, naturalmente, il turismo fluviale e la via d’acqua del Brenta: è percorsa ogni anno da migliaia di turisti a bordo dei battelli storici che navigano tra Padova e Venezia.
